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Numero 9 del 2009

Dialoghi impossibili


Foto: Dialoghi impossibili
PAGINA 24

Testi pagina 24

Provincia di Torino
Contrasto alle
discriminazioni sul lavoro
"Principalmente donna, tra i 30 e 40
anni, diplomata e con un figlio, di na-
zionalità italiana, residente in provin-
cia più che a Torino, lavora presso
aziende private, con oltre 100 dipen-
denti in qualità di impiegata, con un
contratto di lavoro a tempo indetermi-
nato stipulato da oltre 5 anni".
Questo il profilo prevalente dei
quasi 100 casi di discriminazione sul
lavoro trattati nel 2008 dalle Consi-
gliere di Parità della Provincia di Torino
Laura Cima (effettiva) e Ivana Melli
(supplente). "Il fatto che si rivolgano a
noi principalmente donne con scolari-
tà medio alta - spiega Laura Cima - ci
pone di fronte alla difficoltà di rag-
giungere quelle meno scolarizzate, im-
piegate in aziende piccole e piccolissi-
me, con contratti a tempo determina-
to: donne più "a rischio" di essere pe-
nalizzate dal momento di grave diffi-
coltà che stiamo vivendo, non a caso
sono aumentate le segnalazioni di li-
cenziamenti per matrimonio o per gra-
vidanza".
"Il fatto che nessuno dei casi tratta-
ti sia andato in giudizio - spiega la
prof.ssa Adriana Luciano
che ha curato il rapporto
di ricerca - mostra come
l'azione di consulen-
za/mediazione possa es-
sere preziosa per conci-
liare le esigenze delle
aziende con quelle delle
lavoratrici. In questo
ambito il servizio delle Consigliere di
Parità si è attrezzato negli anni per of-
frire una consulenza professionalmen-
te preparata e mirata, che contribuisce
a rendere effettivamente applicabili
leggi e norme contrattuali".
I problemi di conciliazione (52% dei
casi) legati principalmente alla mater-
nità (rientri, demansionamenti, conge-
di parentali) confermano questo mo-
mento come il più "critico" nei rappor-
ti delle donne con il lavoro; altre tipo-
logie di casi riguardano discriminazio-
ni (24%), tra cui mobbing e molestie.
Quanto alle dimissioni delle donne nel
primo anno di età del figlio, dal 2007 il
numero delle dimissioni ha ripreso a
crescere (+ 15%) e nel 2008 ha rag-
giunto il numero più altro con 66 di-
missioni al mese pari a 797 all'anno
contro le 718 del 2002.
Sul sito www.consiglieraparitatorino.it
Sezione su discrimina-
zioni sul lavoro, media-
zione e azione in giudizio.
Sezione normativa ag-
giornata con le principa-
li sentenze.
Dati relativi al mercato
del lavoro in ottica di
genere.
settembre 2009 noidonne24
Consigliere di Parità
Buongiorno Dottoressa,
mi chiamo Loretta Zambor le scrivo
per raccontare la mia storia di cam-
biamento radicale ed il passaggio da
Hippie a Yuppie per poter dimostrare
la mia superiorità professionale.
Per cultura familiare, per il momen-
to storico in cui sono nati e hanno vis-
suto la loro giovinezza i miei genitori
e, perché no, per filosofia di vita, fino
a poco tempo fa ero una "figlia dei fiori"!
Vuol dire, prima di tutto, che ho sposato gli ideali di pace e li-
bertà che caratterizzavano il periodo del movimento hippie nella
sfrenata ricerca della totale libertà, e poi anche un modo di vesti-
re Hipster cioè essere fashion con il peggio della moda!
Nella ricerca della libertà, anche culturale, ho seguito un per-
corso di studi in Economia in una delle più titolate Università mi-
lanesi prendendo una specializzazione in "Finanza internazionale"
ed un master alla "Princeton University".
Sono stata libera dunque di scegliere il mio percorso personale e
di portare avanti i miei ideali fino allo scontro con la realtà del
mondo del lavoro in cui la libertà si riduce proporzionalmente al-
la carriera che fai. Ho iniziato a mandare curriculum vitae presso
le aziende per cercare un lavoro ed immediatamente sono stata
contattata per posizioni prestigiose ma, nonostante la mia prepa-
razione ed i complimenti che ricevevo durante le interviste di sele-
zione non riuscivo a trovare lavoro.
Soltanto una volta, durante l'ennesimo colloquio, un seleziona-
tore ha avuto il coraggio? l'accortezza? la premura? la delicatezza?
la determinazione? di dirmi che per superare il colloquio avrei do-
vuto abbandonare il mio stile hippie ed abbracciare lo stile…yup-
pie! Ebbene sì! L'abito fa ancora il monaco!
Oggi, dopo un anno, ho assunto la direzione finanziaria in una
azienda di articoli per la domotica e rispondo a tutti i canoni di
quegli "Young Urban Professional" tanto famosi negli anni 80, an-
ni in cui sono nata e sì, anche io ho trovato la mia realizzazione
nel lavoro che faccio e nella "comunità economica capitalista"!!!
Cara Loretta,
confermo, e sottoscrivo, che l'abito fa il monaco, almeno all'ini-
zio di qualsiasi relazione, la favorisce, la agevola. Specialmente in
un colloquio di selezione, il candidato vestito bene restituisce una
immagine di ordine, equilibrio, metodo… fattori importantissimi
nel mondo del lavoro.
Inoltre Loretta, hai agito seguendo la filosofia di vita degli Hip-
pie: hai scelto liberamente di cambiare per svolgere con passione
un lavoro per cui ti sei preparata!
Cristina Melchiorri
Da Hippie a Yuppie
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