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Numero 11 del 2015

Not in my name - contro il terrorismo


Foto: Not in my name - contro il terrorismo
PAGINA 6

Testi pagina 6

4 Novembre-Dicembre 2015
IL CONTESTO
INTERNAZIONALE
SECONDO
NOI
Bisogna guardarsi attorno. Al-meno ogni tanto. Come donne siamo preoccupate, soprattutto
a partire da noi. Donne di altri paesi
sono tornate sulle copertine con il vol-
to da vittima della guerra. E, natural-
mente, con il commento che le donne
vorrebbero la pace. Cosa non del tutto
vera perché incontriamo ragazze che
partono per la Siria convinte peggio
dei maschi combattenti che “dio lo
vuole” o “madri di “martiri” che arma-
no i fi gli ancora superstiti per vendica-
re i morti. Tuttavia le sfi de, le lotte, la
violenza piacciono soprattutto ai ma-
schi: noi donne, quando ricuperammo
lo slogan “la guerra fuori dalla storia”,
non avevamo così chiaro come oggi
che davvero la guerra non ce la pos-
siamo più permettere.
Un recente appello di esperti di intel-
ligenza artifi ciale tra cui Elon Musk,
Stephen Hawkings e Noam Chomsky,
presenti alla International Joint Confe-
rence on Artifi cial Intelligence di Bue-
nos Aires chiedeva il bando globale
“delle armi autonome”, quelle che,
se l’ “intelligenza artifi ciale” rendesse
operative strategie elettroniche auto-
nome, potrebbero selezionare e colpi-
re obiettivi autocomandandosi senza
intervento umano. Un salto qualitativo:
dalla clava alle armi da fuoco, al nu-
cleare, all’ “intelligente” che rendereb-
be possibili pulizie etniche, attentati
destabilizzanti, appropriazioni di ter-
ritori, esecuzioni selettive a costi irri-
levanti e strumentazione accessibile a
dittatori e terroristi. Davvero diventere-
mo stupidi e le cose intelligenti?
Putin e Obama, dopo essere stati a
guardare il formarsi delle cellule terro-
ristiche e l’occupazione di mezza Siria
da parte dell’Isis, pur consapevoli dei
rischi, si sfi dano tra loro. Come se il
Medioriente non si fosse tremenda-
mente allargato dalla Tunisia al Paki-
stan, con problemi sempre più gravi.
Dal 1947 è aperto il fronte Israelo/Pa-
lestinese e il Libano, la Giordania, l’E-
gitto ne hanno pagate e ne pagano le
conseguenze. L’Europa potrebbe farsi
mediatrice ma manca di forza politica.
Straordinario il caso Gheddafi : non era
un liberale, ma era pur sempre stato
Presidente dell’Unità Africana; tutta-
via, quando la Francia decise di aiu-
tare la democrazia libica con le armi,
l’Italia, nonostante l’allora Presidente
Berlusconi gli avesse baciato la mano,
lasciò fare, il tiranno venne ucciso e le
fazioni aprirono un confl itto che spe-
riamo di risolvere diplomaticamente,
almeno per non passare l’inverno al
freddo senza gas.
A sua volta Obama vuole la testa del
siriano Bashar al Assad: non è un
angioletto, ma nel 2010 era stato no-
minato Cavaliere di Gran Croce da
Napolitano e frequentava riverito l’E-
liseo di Sarkozy perché considerato
un elemento di equilibrio in un’area
SONO TANTE LE DONNE CHE CON COSCIENZA
E COMPETENZA VOGLIONO LA PACE.
VARREBBE LA PENA DI AVVIARE
UNA NOSTRA “INTERNAZIONALE”
di Giancarla Codrignani
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