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Numero 11 del 2015

Not in my name - contro il terrorismo


Foto: Not in my name - contro il terrorismo
PAGINA 45

Testi pagina 45

43Novembre-Dicembre 2015
mistero e dolore: anche
qui si tratta di matrimoni
omosessuali (fra donne),
coppie di fatto, donne
professionalmente e ses-
sualmente emancipate,
ma contemporaneamen-
te di maschilismo, abuso
e femminicidio. Un film che si schiera con forza dalla parte delle
donne e mette in luce le tante contraddizioni della società india-
na rispetto alla condizione femminile.
Accomunati da temi quali la ricerca d’identità e libertà degli ado-
lescenti, incompresi e vessati da un mondo adulto cinico ed in-
capace di ascoltarli, e le loro differenti reazioni (violenza, fuga,
isolamento, perseguimento dei propri sogni, rifugio nell’arte, nel
cinema o nella follia), i tre film vincitori di ‘Alice nella città’ - sezione
autonoma e parallela della Festa dedicata alle giovani generazio-
ni - scritti e diretti da tre registe, ben rispecchiano e sintetizzano
le opere presentate nell’intera sezione. Vincitore del concorso è
Four Kings, della tedesca Theresa von Eltz, un film dall’impatto
quasi documentaristico che racconta la storia di quattro ragazzi
con vissuti difficili e complesse relazioni familiari e del loro incontro
in un ospedale psichiatrico, dove metteranno insieme, non senza
criticità, le proprie solitudini, sostenuti da un medico anticonformi-
sta i cui metodi di recupero non vengono compresi. Il premio Tao-
due Camera d’Oro per la migliore opera prima è stato assegnato
all’originalissimo The Wolfpack - Il branco, girato dalla regista
Crystal Moselle, già vincitore del Documentary Grand Jury Prize
al Sundance Film Festival, sorprendente docu-film che racconta
la vera storia dei giovani Angulo, fratelli e sorelle segregati per 14
anni in un modesto appartamento del Lower East Side dal padre
- un inca fervido seguace di Hare Krishna, convinto di proteggerli
dalla violenza, dalla droga e dai pericoli dell’ambiente degradato -
istruiti ed educati in casa dalla madre statunitense e sopravvissuti
alla follia guardando centinaia di film. Una menzione speciale è
andata infine a Mustang, altra opera tutta al femminile, di notevo-
le spessore, diretta dalla regista turca Deniz Gamze Ergüven: la
pellicola, già selezionata alla Quinzaine des Realizateurs di Can-
nes 2015 e scelta a rappresentare la Francia ai prossimi Oscar,
evidenzia la condizione delle donne in un paesino sul Mar Nero
attraverso il racconto di cinque sorelle, giovani ed indomite come
cavalli selvaggi, che cercano di esplorare il loro spazio esisten-
ziale, sessuale ed affettivo in una società (qui rappresentata dalla
nonna di famiglia che erge muri, chiude cancelli ed organizza ma-
trimoni combinati) impreparata e conservatrice che vuole imbri-
gliare la libertà e la giovinezza ai suoi dettami anacronistici. Molti
gli eventi paralleli della Festa, tra mostre, retrospettive cinemato-
grafiche, incontri con autori e autrici, ed altrettante le location coin-
volte che, oltre all’Auditorium ed allo spazio cinema del MAXXI,
si sono estese fino al Pigneto, comprendendo il Nuovo Cinema
Aquila ed il riqualificato Cinema Avorio. b
PROSTITUTE
A MARRAKECH
In Italia il film scandalo marocchino,
bandito dalle autorità, Much loved
Acclamato alla Quinzaine des Realizateurs di Cannes 2015, il film Much loved del regista marocchino Na-bil Ayouch ha sfidato la censura delle autorità maroc-
chine che ne hanno vietato la visione, ritenendo che il film
offenda gravemente i valori morali e la donna marocchina
oltre che l’immagine del paese. Ciò che ha scandalizzato di
più è senz’altro la crudez-
za della descrizione e delle
immagini di come un grup-
po di prostitute, in cerca di
ricchi clienti spesso indivi-
duati fra i ‘religiosi’, si gua-
dagnano da vivere, senza
infingimenti e senza giudi-
zi. Le quattro protagoniste
Noha, Randa, Soukaina
e Hlima, nella Marrakech
dei giorni nostri, vivono di
amori mercenari, vendono
il proprio corpo al miglior
offerente e sono oggetto
dei più segreti desideri.
Allegre, vivaci e complici,
piene di dignità ed eman-
cipate nel loro regno al femminile, queste donne, condu-
cendo lo spettatore nel loro regno notturno fatto di violenza,
umiliazioni ma anche risate e tenerezza,  superano la vio-
lenza della società marocchina che, pur condannandole, le
sfrutta. Il regista di questo film vive oggi sotto scorta e gli
attori hanno subito minacce, mentre in Europa il mondo del
cinema, dai fratelli Darnenne a Costa Gavras, si è sollevato
per lanciare un appello di solidarietà. E.C.
AllA decimA edizione
dellA FESTA
dEL CINEMA dI RoMA
tAnte le pellicole
di registe e tAnti
i film sullA condizione
delle donne
nel mondo.
premio del pubblico
Al film indiAno
‘Angry indiAn
goddesses’.
“Alice nellA città”
premiA tre donne
che pArlAno
di Adolescenze
difficili e desiderio
di libertà
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