Noi Donne Home La Nostra Storia Archivio Materiali Contatti

Ricerca nell'Archivio

Numero 11 del 2015

Not in my name - contro il terrorismo


Foto: Not in my name - contro il terrorismo
PAGINA 26

Testi pagina 26

24 Novembre-Dicembre 2015
“Noi in Capitanata combattiamo il caporalato da ol-tre venti anni e lo facciamo per un fattore umano, per una questione di etica e anche per non esse-
re danneggiati. Bisogna che si sappia che questa lotta, anche
come Cia, la facciamo tutti i giorni e non solo quando scoppia
lo scandalo. Purtroppo le buone azioni quotidiane non fanno
notizia”. Rosaria Ponziano, presidente Donne in Campo Pu-
glia, è titolare dell’azienda che porta il suo nome e che sottoli-
nea la scelta produttiva del biologico con la specifi ca ‘Società
agricola bio2P’. Le parole di Rosaria vengono dal cuore ma
non perdono mai di vista il centro del problema. “La questio-
ne del caporalato indebolisce il nostro reddito allontanando le
aziende che si sono rifi utate di vendere i prodotti delle nostre
terre o le industrie di trasformazione che non hanno più fatto
contratti con noi. Il problema c’è, non lo neghiamo, ma vanno
valorizzati anche i risultati raggiunti in tanti anni di contrasto al
modo di operare di questi delinquenti, perché questo sono:
delinquenti. Rappresentano il retaggio di una cultura medie-
vale che approfi tta dei bisogni dei più deboli e sfrutta migranti
e italiani facendoli lavorare con paghe da fame. Non dimenti-
chiamo che anche il Trentino ha questo problema, solo che da
noi fa più scalpore”. Certo, è diffi cile liberarsi dello stereotipo
anche quando le azioni di contrasto - forti, articolate e prolun-
gate nel tempo - hanno effetti positivi. “Durante i suoi dieci anni
di governo della regione, Nichi Vendola è stato molto vicino a
noi agricoltori con azioni concrete. Nel foggiano, per esempio,
un accordo per la raccolta dei pomodori prevedeva un abbat-
timento dei costi della mano d’opera che ci ha consentito di
mettere un bollino aziendale. In questo modo abbiamo preso
a lavorare in regola tanti africani o polacchi che vivevano nei
ghetti, abbiamo restituito loro una dignità di persone oltre che
di lavoratori. La stessa Unione europea ha contrastato questa
pratica attivando il fascicolo aziendale. Una notevole attenzio-
ne la sta dimostrando anche il ministro delle politiche agricole
Maurizio Martina, con un decreto legge che prevede la con-
fi sca dei patrimoni ai caporali identifi cati. Insomma si è fatto
molto e non bisogna mai dimenticare che le aziende in regola
sono la stragrande maggioranza. Le poche fuori legge ci dan-
neggiano tantissimo ed è interesse di tutti isolarle e denunciar-
le; posso assicurare che sono una razza in via di estinzione.
L’agricoltura vera è un lavoro serio che non si improvvisa ed è
l’unica che nel lungo periodo riesce a tenere. In più, il contra-
sto avviene con un’alleanza di soggetti interessati ad operare
nella legalità lungo tutta la fi liera, dalla produzione alla conse-
gna dei vari prodotti e oltre alle leggi c’è il sostegno importante
dell’Europa”. A proposito di Europa, è interessante quello che
dice Rosaria della scelta delle coltivazioni biologiche. “La mia
azienda nasce nel 1998 con agricoltura convenzionale e nel
2010 introduciamo il biologico. Tuttora manteniamo in modo
parallelo sia il convenzionale che il biologico con produzione
integrata. Perché questo doppio binario? Io credo nell’agricol-
tura convenzionale, che garantisce ai consumatori produzioni
L’economia pulita della Puglia
che rispetta le leggi e guarda
all’innovazione. Conversazione
con Rosaria Ponziano, presidente
regionale di Donne in Campo
di Tiziana Bartolini
AGRICOLTURA
SANA
E NELLA LEGALITÀ
pp.24_25_JOB_nov.dic_2015.indd 24 24/11/15 23.10


©2017 - Noi Donne - Iscrizione ROC n.6292 del 7 Settembre 2001 - P.IVA 00906821004 - Privacy Policy