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Numero 11 del 2015

Not in my name - contro il terrorismo


Foto: Not in my name - contro il terrorismo
PAGINA 33

Testi pagina 33

31Novembre-Dicembre 2015
EG
IT
TO
Il Cairo.
È recente l’avvio del progetto
fortemente voluto dal Ministero
della Gioventù e dello Sport
in collaborazione con il Ministero
degli Interni che intende coinvolgere
un numero sempre più alto
di donne nel ruolo di vigilesse
per i prossimi anni.
Dall’inizio di settembre sono 20 le donne tra i 18 e 25 anni assunte per dirigere il traffico nelle strade della capitale egiziana. Chiamate a lavorare su turni giornalieri di otto
ore, le neo vigilesse sono state dislocate
in diversi punti della città con il compito di
sanzionare le irregolarità e infrazioni strdali.
A piazza Kit Kat, zona molto trafficata della
metropoli, troviamo Asmaa Ramadan, una
ragazza di 20 anni che ci racconta la sua
esperienza appena iniziata. “Ho lasciato la
farmacia in cui lavoravo per questo incari-
co. Per me si tratta di una vera e propria
sfida economica e personale. Anche se
guadagno solo 20 lire egiziane al giorno,
sono felice della decisione presa. Sono qui
per sfidare anche la società maschilista
che sicuramente non vede di buon occhio
una donna che dirige il traffico”. Dopo aver
letto l’annuncio di lavoro postato sul sito del
Ministero della Gioventù nel mese di mag-
gio, Asma non ci ha pensato due volte ed
ha subito presentato la sua candidatura.
Passata la prima selezione, ha poi iniziato il corso di formazione
durato tre mesi e da poche settimane ha preso servizio. “Non
avrei mai pensato di controllare la mobilità delle auto. Oggi in-
vece sono qui e lo faccio con grande attenzione. Ogni giorno
vengo schernita dagli automobilisti e dalle automobiliste che
mi guardano come fossi una matta. Sembrerà strano, ma fare
questo lavoro mi sta aiutando ad essere me stessa e a non aver
paura di ritrovarmi da sola per strada. Se c’è chi mi deride, ci
sono anche quelli che mi sostengono e mi incoraggiano ad
andare avanti come fanno i miei genitori”. Nonostante le diffi-
coltà, Asmaa non demorde e spera che vedere più colleghe in
servizio possa aiutare la società a mutare. “Questo lavoro può
veramente cambiare la percezione delle donne, che possono
e devono scegliere cosa vogliono dalla loro vita e che lavoro
vogliono fare”. Asmaa è molto fiera delle cinque multe elevate
nel suo primo mese di lavoro. “Non mi piace multare, ma se
le norme stradali vengono infrante, devo per forza sanzionare.
Vorrei che il mio lavoro aiutasse le persone che si trovano al
volante di una macchina a rispettare il codice della strada per la
loro sicurezza e per quella degli altri”. Per Mona Ezzat dell’orga-
nizzazione non governativa egiziana Nuova
Donna “vedere una donna che dirige il traf-
fico aiuta a eliminare gli stereotipi di genere
ancora forti in Egitto affermando l’idea che le
donne possono fare professioni qualificate e
che hanno il diritto di scegliere il lavoro che
vogliono. Inoltre tante presenze femminili
nel settore pubblico può aiutare a ridurre il
rischio di molestie e di violenza di genere dal
momento che induce la società ad abituarsi
all’idea che ci siamo e che siamo parte attiva
nella vita del Paese”.
Ali Aboul Fotouh, vice capo della Direzio-
ne Gioventù, nonché uno dei funzionari del
Ministero incaricato del monitoraggio del
progetto, conferma la volontà da parte del
Governo egiziano di voler aumentare il nu-
mero delle vigilesse. Superata la prima fase
che si conclude alla fine dell’anno, nell’estate 2016 inizierà la
seconda che avrà una durata molto più lunga.
Tutte le donne che vorranno prestare servizio sono però chia-
mate a soddisfare alcuni requisiti, tra cui quello dell’altezza, che
non deve essere inferiore a 155 cm, e devono avere un titolo di
scuola superiore. b
DIRIGERE IL TRAFFICO
PER COMBATTERE GLI STEREOTIPI
Su più fronti le donne Stanno lavorando per affermare la loro preSenza nella vita pubblica
di Zenab Ataalla
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