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Numero 11 del 2015

Not in my name - contro il terrorismo


Foto: Not in my name - contro il terrorismo
PAGINA 22

Testi pagina 22

20 Novembre-Dicembre 2015
NOT IN MY NAME | 1
L’ISIS con un’ondata dI attentatI Scuote IL mondo, che SI Interroga Su come fermare
La furIa omIcIda dI ferocI terrorIStI che maSSacrano perSone InnocentI
In nome dI aLLah. IL rIcordo dI Valeria SoleSin, vIttIma ItaLIana uccISa
neLL’attentato aL BatacLan
Mentre mandiamo questo numero in tipografia, a Ve-nezia, in piazza San Marco, si stanno svolgendo i funerali di Valeria Solesin (24 novembre 2015),
l’unica italiana uccisa negli attentati dell’ISIS a Parigi del 13
novembre. Tutto il paese si è inchinato di fronte alla civiltà
con cui la famiglia vive il dolore per la perdita di una figlia
esemplare: 28 anni, attivista di Emergency, ricercatrice alla
Sorbona. Una donna di oggi, cittadina del mondo impegna-
ta nel dare il suo contributo per migliorare le condizioni di
vita di tutti e tutte. Valeria è stata colpita a morte nell’assalto
al Bataclan, durante un concerto rock, insieme a tanti altri
giovani, ragazzi e ragazze di varie nazionalità. Quella notte
a Parigi il terrorismo ha voluto colpire le persone comuni,
cogliendole nei momenti di svago in una grande città euro-
pea simbolo della libertà e dell’accoglienza. Le 120 vittime
di quella notte di orrore si aggiungono ad una macabra se-
quenza: gli assalti al museo Bardo e alla spiaggia di Sous-
se in Tunisia, l’esplosione in volo sul Sinai dell’aereo russo
diretto a San Pietroburgo e decollato da Sharm el-Sheikh
vanno letti come un unico disegno di strategia del terrore.
La lotta per contrastare questa follia globale, che estende
le sue radici anche nelle città europee, sarà lunga e per
nulla facile. Gli slogan di una politica insulsa sbiadiscono
di fronte alla proporzione della sfida che si pone davanti
all’umanità, vestita di nero e armata di affilati coltelli ma
capace di abbattere aerei. Che il buon senso guidi chi ha
il potere di contrastare la barbarie, dalle potenze mondiali
fino all’ultimo cittadini. Una strada ce la indica la famiglia
di Valeria. “Siamo qui contro ogni fanatismo - ha detto Al-
berto, il papà -. Il nostro comportamento, definito esempio
di compostezza, è dovuto. È dedicato a tutte le Valeria che
studiano, soffrono e non si arrendono”. La famiglia Solesin
ha impedito che la politica o la rabbia si impossessasse
del loro dolore e ha invitato a parlare in Piazza San Mar-
co i rappresentanti di varie fedi, che hanno condannato
ogni forma di estremismo e terrorismo praticato in nome
del credo religioso. Sabato 21 novembre siamo andate alla
manifestazione in piazza SS.Apostoli a Roma e abbiamo
raccolto immagini e voci di musulmani e musulmane che
rifiutano la violenza dell’ISIS. “Siamo italiane, ci sentiamo
italiane e condanniamo questo orrore, che non appartiene
alla nostra religione”. Non hanno paura di parlare e si mo-
strano, famiglie intere, facendosi fotografare con i cartelli
scritti a pennarello. “Not in my name”, ripetono. La pioggia
non bagna le teste velate e non affievolisce la voglia di es-
serci per affermare, forte e chiaro, “non nel mio nome”. ?
VALERIA FIGLIA D’ITALIA E DEL MONDO
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