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Numero 11 del 2015

Not in my name - contro il terrorismo


Foto: Not in my name - contro il terrorismo
PAGINA 40

Testi pagina 40

38 Novembre-Dicembre 2015
STORIE COME TRACCE
DI PERSONE
Un’originale e romantica storia d’amore e cleptomania quel-
la raccontata da Katia Sassoni - brava scrittrice e docente
bolognese dallo stile penetrante, ironico e di piacevole let-
tura - nel suo ultimo romanzo, La Ladra e il Gentiluomo,
costruito sull’alternarsi di brevi paragrafi che narrano il si-
lenzioso dialogo interiore fra un uomo e una donna: attra-
verso le proprie intime riflessioni, i due protagonisti Gioia e
Armando raccontano, da angolazioni differenti, un vissuto
comune, fatto di passioni, memorie, incontri, scelte e tra-
sformazioni. Gli incredibili personaggi che popolano il loro
mondo, come l’anziana Laura morta
senza il tempo di un saluto o il singo-
lare Evaldo pianista sopraffino, ruotano
intorno ad un comune luogo dell’anima,
la Casa di riposo per artisti drammati-
ci - fondata a Bologna con donazioni di
ricchi mecenati ed intitolata nel 1961 a
Lydia Borelli - denominata “Casa Borel-
li”. Qui troveranno risposta le inquietu-
dini emergenti nei nostri protagonisti e
verrà risolto l’enigma psicologico sotto-
stante all’intero romanzo. Come scrive
Alberto Beltramo nella sua prefazione:
“I luoghi ci raccontano storie. Le storie
sono tracce di persone. Casa Borelli è
un luogo dove può capitare di tutto e la
musica avvolge quando si entra”. Fra le opere più recen-
ti dell’autrice la raccolta di racconti e poesie Ma…donne
(2007) ed il romanzo biografico Gino Doné: l’italiano del
Gramma, da cui sono stati tratti due spettacoli sulla vita di
partigiani italo-cubani.
Elisabetta Colla
Katia Sassoni
La Ladra e iL gentiLuomo
Ed Progetto Cultura, pagg 128, euro 10,20
LAVORO: DIFFERENZE TRA UOMINI E DONNE
Un libro è dedicato alle ragazze “smart”, ragazze di tutte le
età che vogliono realizzare pienamente se stesse nella vita
personale e nel lavoro. Possono leggerlo con qualche utilità
anche gli uomini, è ovvio, ma molti suggerimenti sono proprio
per noi donne. Perché? È più difficile per una donna affer-
marsi sul lavoro e raggiungere ruoli di primaria responsabili-
tà. “Fare carriera”, si diceva lo scorso millennio. Deve essere
brava, molto brava, spesso più brava dei colleghi uomini. E
deve volerlo con molta determinazione. In fondo, cos’è il la-
voro? Moltissimo! Se lo viviamo intensamente, ma anche se
lo subiamo come necessità, il lavoro è parte rilevante della
nostra vita. Quando non c’è ancora e quando non c’è più.
E allora, perché non guardare meglio le regole del gioco, i
comportamenti agiti da noi e percepiti dagli altri, i valori e i
tranelli della vita lavorativa, e quelli che stanno dentro di noi e
che portano o non portano le donne ad essere ai vertici? Le
riflessioni e i consigli pratici contenuti nel libro di Cristina Mel-
chiorri sono, in “pillole”, il frutto di studi, di dibattiti, di ricer-
che e di esperienze di vita vissuta. La seconda parte del vo-
lume deriva dalle esperienze, domande e risposte tratte dalla
rubrica “Strategie private” pubblicate nel mensile NOIDON-
NE. Oggi ci troviamo di fronte a generazioni di giovani che,
formati da una scuola ancora 1.0, hanno
un dna permeato dal web, un nuovo pro-
letariato informato e interconnesso, che ha
cambiato radicalmente il proprio rapporto
fra lavoro, tempo libero e denaro, rispetto
alla generazione precedente, la nostra,
che comunque governa ancora il mondo.
Ma quanto contano per le aziende, oggi,
gli anni di esperienza, le conoscenze e le
competenze possedute dalle candidate e
dai candidati? Sempre meno. E quanto la
capacità personale e la velocità a capire e
risolvere i problemi, di comunicare in modo
efficace, di pensare per obiettivi e non per
compiti, di essere proattivi, di saper entra-
re in feeling con gli altri? Sempre di più. E
quanto conta l’energia personale, lo spirito
di iniziativa, la fiducia nella propria capacità di raggiungere
gli obiettivi per cui operiamo? Moltissimo. Ma c’è ancora nel
mondo del lavoro di oggi una significativa differenza tra don-
ne e uomini con pari titolo di studio e pari esperienza nell’en-
trare in azienda e nell’arrivare ai vertici? Si, troppa. È neces-
sario cambiare alcune “regole” attuali, perché sono carenti
e a volte ingiuste. Ma le regole si possono cambiare solo da
una posizione di potere. Più donne varcheranno la soglia del
comando nel mondo del lavoro, nella politica, nelle istituzioni,
nella finanza e nella informazione, più facile sarà cambiare le
regole che ci governano.
Cristina Melchiorri
istruzioni per ragazze smart
Ed Fausto Lupetti, pagg 120, euro 12,00
LIBRI
a cura di
Tiziana Bartolini
pp.38_39 APPRODI_nov.dic_2015.indd 38 24/11/15 23.18


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