Noi Donne Home La Nostra Storia Archivio Materiali Contatti

Ricerca nell'Archivio

Numero 11 del 2015

Not in my name - contro il terrorismo


Foto: Not in my name - contro il terrorismo
PAGINA 30

Testi pagina 30

28 Novembre-Dicembre 2015
ro
m
a
L’altra via. Dal conflitto alla ricostruzione: strategie al femminile è il nome del proget-to che impegna la rivista Confronti dal 2012. Obiettivo dichiarato, quello di dare sostegno
a piccole esperienze imprenditoriali promosse da donne
che vivono in aree interessate dal conflitto; donne appar-
tenenti a gruppi religiosi ed etnici diversi che, nell’ambito
di un più ampio processo strutturale di ricostruzione del
tessuto sociale ed economico che interessa i loro Paesi,
hanno deciso di impegnarsi in prima persona, costituen-
do attività imprenditoriali e associazioni nel settore del
microcredito, dell’emancipazione femminile e dell’assi-
stenza sociale.
Quando parliamo di un’altra via ci riferiamo a un diver-
so modo di pensare ed agire, tutto al femminile: l’altra
via è un’alternativa sociale ed economica al “sistema”,
un percorso fatto di cura e condivisione di ideali prima
ancora che di lavoro; è un impegno politico volto alla
risoluzione pacifica dei conflitti. L’altra via, ancora, è una
strada sterrata ma ben battuta da coloro che, di fronte
alle piccole difficoltà della vita quotidiana così come ai
grandi ostacoli che in tempo di guerra impediscono lo
svolgersi della vita stessa, decidono rimboccandosi le
maniche, per sé stesse e per i loro figli, ma anche per
una società e un territorio che intendono valorizzare e
alla cui ricostruzione vogliono contribuire.
L’altra via è quella che hanno voluto tracciare, tra le altre,
Selay Ghaffar (Afghanistan), Ozlem Tanrikulu (Kurdi-
stan) e Rada Zarkovic (Bosnia Erzegovina) protagoniste
del convegno “Voci di donne che resistono” (promosso
da Confronti, grazie al sostegno dell’8 per mille della
Chiesa valdese) che ha avuto luogo a Roma lo scorso 15
ottobre presso la Federazione Nazionale Stampa Italiana.
Tutte e tre, nonostante i differenti ambiti di azione e contesti
geografici e culturali di provenienza, condividono una stes-
sa visione del mondo, e proprio per questo hanno scelto di
confrontarsi con il pubblico italiano e narrare le loro espe-
rienze di resistenza. Tutte e tre hanno scelto di abbracciare
una causa, politica ed economica, e di farne una missione
di vita, ed hanno testimoniato il coraggio che le spinge a
lavorare per il superamento della barriere etniche e religio-
se tracciate a tavolino.
Selay Ghaffar è portavoce ufficiale di Hambastagi (Partito
della Solidarietà dell’Afghanistan), l’unico partito di opposi-
zione attualmente presente nel Paese. Giovane e carisma-
tica, si occupa di diritti umani sin dall’età di 13 anni quan-
do, profuga con la famiglia in Pakistan, avvertì l’urgenza
di fare qualcosa di concreto per il suo popolo, proprio a
partire dall’educazione, perché l’istruzione è il primo pas-
so verso qualsiasi forma di autodeterminazione. Da questa
PRATICHE PACIFISTE
TRE RESISTENTI A ROMA
L’aLternava aLLa guerra e aLLa vioLenza è possibiLe. e parLa La Lingua deLLe donne.
La rivista “Confronti” Con iL progetto ‘L’aLtra via’ vaLorizza Le esperienze di seLay ghaffar
(afghanistan), ozLem tanrikuLu (kurdistan) e rada zarkoviC (bosnia erzegovina)
di Stefania Sarallo
seLay
ghaffar
AFgHAnISTAn KuRdISTAn BoSnIA
ERzEgovInA
ozLem
tanrikuLu
rada
zarkoviC
pp.28_29_MONDI_nov.dic_2015.indd 28 24/11/15 23.14


©2017 - Noi Donne - Iscrizione ROC n.6292 del 7 Settembre 2001 - P.IVA 00906821004 - Privacy Policy