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Numero 9 del 2012

Futura: Il domani che è tra noi / 1


Foto: Futura: Il domani che è tra noi / 1
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Testi pagina 8

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VATICANO SP1!

< Fede 8t Gerarchie

Non nutre lo spirito dei fedeli una Chiesa alleata col mondo politico-aיִaristico-mediatico



ravolto da profondo dolore per “il peccato en-
trato nella Chiesa” col caso dei preti pedofili,
confuso e frastornato dalle lotte intestine fra gli
alti prelati, papa Ratzinger appare ad alcuni os—
servatori come una figura degna di commise—
razione: il fine teologo tedesco non ha avuto la forza o l’abi-
lità di sradicare la mala pianta degli scandali sessuali, del-
l’affarismo, degli intrighi curiali. E ora sul Vaticano vo—
lano i “corvi”, espressione ingiuriosa usata nei confron-
ti di chi svela dei segreti profittando della fiducia e del-
la benevolenza delle persone che intende tradire. Ma Gian—
luigi Nuzzi, l’autore di “Vaticano SpA” e di “Sua Santi-
tà, le carte segrete di Benedetto XVI”, non concorda con
coloro che affibbiano l’appellativo mediatico di “corvi”
ai suoi informatori e, intervistato, commenta così: “lì den-
tro (nella Chiesa) c’è gente che crede nel Santo Padre, gen-
te che crede nella trasparenza. Questi uomini vedono in
lui la guida e il pastore. Ma vedono anche troppi mercanti
nel tempio. Quindi queste fonti hanno iniziato a con-
frontarsi tra di loro ed hanno deciso di rendere pubbli—
che queste vicende”.
E aggiunge che trova ridicola la richiesta del Vaticano,
che mai ha risposto alle rogatorie ricevute dai magistrati
di “ricorrere alla magistratura per stanare la mie fonti”.
In verità la Santa
Sede è così riso-
luta ad indivi-
duare i cosiddetti
“corvi” perché
quanto accade al
di là delle sue
mura deve rima-
nere coperto da
una doverosa e
tassativa segre—
tezza. L’esempio
più noto è quello tragico dello IOR le cui operazioni
sporche ed oscure furono inutilmente denunciate nel
1982 da un cattolico coscienzioso ed autorevole come Be-
niamino Andreatta, allora ministro del Tesoro. Spiega

a noidonne | settembre | 2012

di Stefania Friggeri



Nuzzi “Lo IOR non può essere perquisito. I telefoni
non possono essere intercettati. I dipendenti nemmeno
interrogati. Per sapere qualcosa sulle operazioni della
banca la magistratura di un qualsiasi paese del mondo
deve infatti avviare rogatoria allo Stato della Città del Va-
ticano. . .Quasi sempre il Vaticano nega ogni chiarimento
e respinge le rogatorie. . .è l’unico paese in Europa a non
avere mai firmato alcuna convenzione di assistenza giu-
diziaria con i paesi del continente”. E infatti la Santa
Sede, iscritta nella “lista nera” dei paesi che non rispet-
tano le norme antiriciclaggio, a giugno è stata bocciata
dagli esaminatori del Rapporto Moneyval al cui con-
trollo si era sottoposta per evitare una supermulta. Ep-
pure nell’enciclica “Caritas in veritate” (2009) Ratzinger
aveva scritto: “non solo i tradizionali principi dell’etica
sociale quale la trasparenza, l’onestà e la responsabilità
non possono venire trascurati o attenuati, ma devono tro-
vare posto entro la normale attività economica”. Ma or—
mai il muro di riserbo che da sempre custodisce le vi-
cende vaticane, la dura opposizione ad ogni tipo di
inchiesta urta contro il bisogno di trasparenza di cui si
sono fatte interpreti molte voci all’interno della Chiesa
stessa, deluse dal suo ritorno ad un clima preconciliare.


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