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Numero 4 del 2009

Felici combinAzioni


Foto: Felici combinAzioni
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Testi pagina 9

fatti venne punito per avere sfidato l'on-
nipotenza divina. Un peccato che nella
storia abbiamo incontrato nelle forme
più varie di "superomismo", fenomeno
pericolosissimo perché contempla la fi-
gura del leader carismatico e dei segua-
ci acritici ed obbedienti.Una forma la-
tente di superomismo è ora presente in
Italia , sia a livello politico che cultura-
le e religioso.
Come spiegare diversamente la sinto-
nia fra Stato e Chiesa nel promuovere
una forma di governo monocratico, ge-
rarchico, autoritario? Infatti il ricavato
dell'8 per mille, distribuito dalla Cei, ha
permesso a Ruini di smorzare ogni voce
dissenziente che si richiama allo spirito
del Concilio Vaticano II. Ha scritto il
giornalista cattolico R. Beretta: "Quale
vescovo…sapendo che poi dovrà ricor-
rere alla Cei per i soldi necessari a siste-
mare un seminario o a riparare la catte-
drale, alzerà mai la mano in assemblea
generale per contestare le posizioni del-
la presidenza?…E infatti i soli che in
Italia si permettono di parlare schietta-
mente sono alcuni vescovi emeriti, ov-
vero quelli ormai in pensione, che non
hanno più niente da perdere". Ci si chie-
de insomma se è una coincidenza che
negli anni in cui il Vaticano operava
una silenziosa restaurazione al suo in-
terno, in Italia si indeboliva lo spirito
antifascista e si avviava quel processo
che oggi mette sotto gli occhi di tutti il
degrado civile del paese e l'annebbia-
mento della democrazia. Per i governi di
centrosinistra sgarbi e severi ammoni-
menti, ma nessuna ribellione di fronte
alla strumentalizzazione della Chiesa
da parte della destra: è amore per la vi-
ta abolire le direttive di Prodi per fer-
mare le morti sul lavoro? E' amore per il
prossimo la "cattiveria" di Maroni ? E
così via. E infatti "Famiglia cristiana"
protesta, ma l' "Avvenire", giornale del-
la Cei, precisa che la rivista non rappre-
senta la "linea" (sic) della Santa Sede.
Che infatti se ieri non aveva scrupoli a
firmare concordati con regimi dittato-
riali, non si preoccupa certo oggi del de-
grado del senso civico e dell'etica pub-
blica in cui siamo caduti. Perché la sto-
ria dei concordati dimostra chiaramen-
te che per il Vaticano due punti sono ir-
rinunciabili: il finanziamento economi-
co e l'insegnamento religioso. Oggi tar-
divamente ci si rende conto che la de-
nuncia dell'interferenza vaticana non
era anticlericalismo ottocentesco ma un
grido d'allarme che chiamava a difesa
di un principio basilare della democra-
zia: la laicità dello Stato.
noidonne aprile 2009 9
"Come spiegare diversamente la sintonia fra Stato e Chiesa
nel promuovere una forma di governo monocratico,
gerarchico, autoritario?"
Una sicurezza sospetta
Per tutte quelle donne che per anni hanno lot-
tato per una legge nuova e più equa contro la
violenza sessuale sulle donne potrebbe essere
finalmente un momento positivo: mai come
ora ne sentiamo parlare, mai come ora la vio-
lenza sulle donne sembra entrata nell'agenda
politica. Eppure mai come ora mi sento a dis-
agio, anzi provo un senso di fastidio a sentir-
ne parlare. In primo luogo, ho fastidio per
tutti quelli che anche onestamente, e mi sem-
brano in verità pochi, hanno "scoperto" un
problema che li sembra traumatizzare: ma
dove erano in tutti questi anni?
M soprattutto provo fastidio per tutti quelli
che, nemmeno troppo velatamente, dimostra-
no di appassionarsi al problema quando lo
stupratore non è italiano. Come se per la
donna violentata ci fosse differenza! Per la
prima volta in tanti anni, non ci sentiamo dire
che la "donna se l'è cercata", perché era uscita
di sera, perché non era convenientemente
vestita ecc. ecc. e anche questo, se non mi da
ovviamente fastidio, mi meraviglia almeno. E'
di meno di due anni fa l'episodio successo alle
porte di Roma, a Montalto di Castro per la
precisione, che un'intera Giunta Comunale
votò all'unanimità un congruo sostegno economico a favore di un
"branco" di giovanissimi concittadini, per le spese della loro difesa
legale, avendo i suddetti "bravi ragazzi" stuprato in un parco pub-
blico una sedicenne, colpevole solo di abitare in un paese vicino.
Siamo improvvisamente diventati così civili, così attenti alla
dignità e alla sicurezza delle donne? Mi permetto di dubitarne fer-
mamente. Forse perché nei casi recenti di stupro di gruppo, gli stu-
pratori non avevano una madre, e/o una famiglia disposta subito
a dichiarare al primo giornalista che incontrava che erano tutti
"bravi ragazzi"?
E dubito ancora di più ascoltando le dichiarazioni dei politici. Mi
sembra che siamo in presenza di una vera e propria strumentaliz-
zazione delle donne, dei loro corpi, ancora una volta siamo scom-
parse come donne, siamo diventate un ostaggio della politica.
Ma forse ancora peggio, siamo diventate uno strumento per far
passare sui nostri corpi scelte strumentali in materia di ordine pub-
blico, scelte razziste nemmeno troppo velate, sulle nostre paura si
sta giocando una partita ben più complessa che la salvaguardia
della libertà e della dignità delle donne.
Non è facile smascherare questo disegno. Si rischia di passare
come quelle che difendono gli stupratori. Ma non possiamo per-
mettere che passi, in nome nostro qualcosa che non ci difende, ma
anzi ci usa. Ormai non si parla più degli stupri in famiglia, nei luo-
ghi di lavoro, quelli perpetrati dai nostri amici o parenti. Eppure
sappiamo che questo è il vero problema, che è ancora vero che
spesso è più pericoloso tornare a casa che non attraversare un
parco deserto, con buona pace delle ronde.
Alida Castelli
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