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Numero 4 del 2015

Cibo nemico - anoressia bulimia


Foto: Cibo nemico - anoressia bulimia
PAGINA 9

Testi pagina 9

7Aprile-Maggio 2015
stellazione di dogmi patriarcali e sessuofobici che devastano
le intelligenze con la superstizione e i pregiudizi, che produco-
no servilismo ed infelicità con l’ossessione del peccato e della
punizione eterna) è un luogo di potere. E infatti, nonostante il
rischio, la rivista ha continuato a pubblicare vignette provocato-
rie ed irriverenti. In Italia l’idea che le religioni debbano godere
di una protezione speciale è diffusa (anche se non hanno fatto
scandalo le parole di Ratzinger e Woytila che hanno bollato
l’aborto come il “genocidio dei nostri giorni”, ovvero: chi abor-
tisce è una SS) e infatti alcune forze chiedono di tracciare un
limite al diritto di fare satira alla religione. Ma una norma certa
potrebbe diventare il cavallo di Troia per depotenziare la liber-
tà di espressione, come è già accaduto per altri diritti quando
vengono tagliati a fette, ed infatti le sentenze che toccano i di-
ritti sono attese con particolare pathos perché rispecchiano la
dialettica sempre in evoluzione fra il sentire comune e le istanze
aperte al nuovo. Ma nell’atmosfera creata dagli attentati si
è diffusa l’autocensura e forse i fanatici pensano di aver
vinto, non avendo compreso che nel mondo globalizzato il
loro vero nemico è il desiderio di emancipazione femminile:
da un lato c’è la dottrina delle teologhe che propongono una di-
versa interpretazione del Corano, dall’altro ci sono le emigrate
che cercano di promuovere un cambiamento all’interno della
famiglia e diventano sempre più scomode per i loro mariti. E a
noi tocca supportarle senza avere la presunzione di insegnare
loro cosa devono fare.
Mi piace sottolineare la curiosità culturale e l’apertura men-
tale dimostrate nella ricerca di un confronto con altre donne
che riflettono e argomentano il femminile dal punto di vista
dei credenti e delle chiese. Noi abbiamo scelto altri approdi
e non dimentichiamo il peso delle religioni nel soffocare ogni
espressione di libertà e creatività femminile. Sappiamo bene
che i diritti dell’uomo, o meglio i diritti umani non sono stati re-
galati all’umanità dalle chiese - né cattolica, né riformate - ma
sono un frutto dell’illuminismo. E sappiamo che da lì vengono
via via le faticose e non scontate conquiste delle donne. Tut-
tavia la libertà spirituale è germogliata anche nelle chiese,
producendo frutti stimolanti anche per noi, anche ma non
solo, sul tema del conflitto di genere e delle divisione del
potere fra i generi. La ricchezza del dibattito, il contributo di
molte donne intellettuali credenti ci incuriosisce, ci intriga, ci
pone un interrogativo. A noi può sembrare che il confronto
dentro la chiesa, sul tema del femminile o su altri temi, debba
essere più lacerante e meno componibile perché la libertà di
pensiero si trova contro dogmi e verità assolute. Scopriamo
d’altra parte che l‘appartenenza a una comune famiglia-chie-
sa, partendo dalla base comune di verità e fede, consente
confronti ricchi di stimoli e soprattutto pericolosamente vicini
e in sintonia con quanto le donne laiche cercano di elaborare
nel mondo politico e sociale. b
mIgrantI e mIgratI #12.000km in bici
mIgrantI e mIgratI è il nuovo progetto di vIandando
(associazione di Promozione Sociale per la promozione del
viaggiare lento, in particolare cicloturismo, e dell’incontro
tra persone e culture) che ha come obiettivo “affermare un
approccio diverso alla questione dei flussi di persone in viaggio ed
in arrivo, sempre più numerose, tramite
la sensibilizzazione, la promozione del
dibattito e la diffusione di una corretta
informazione sui temi politici e sociali
connessi alle migrazioni, ai migranti ed
alle comunità di arrivo, all’integrazione
ed all’assunzione di responsabilità da
parte delle istituzioni e della società
civile”. Tra le principali attività di VIANDANDO è la realizzazione
di imprese sportive, nella forma del viaggio, volte a catalizzare
l’attenzione pubblica su tematiche di rilevanza sociale che creino
occasioni di scoperta e conoscenza, legami e relazioni, offrendo
la possibilità di esplorare realtà nuove e partecipare a progetti
sociali. mIgrantI e mIgratI è partito con la “sua prima linea
di azione”: #12.000km in bici, una raccolta di km (avviata a fine
marzo si conclude a metà giugno 2015) aperta alla partecipazione
di chiunque voglia pedalare e “donare” simbolicamente i km
percorsi al progetto, le proprie riflessioni, scoperte e racconti.
Informazioni sul funzionamento dell'iniziativa sono nel sito www.
viandando.eu.
anima e ideatrice di vIandando è gaia ferrara, già protagonista
del progetto di sensibilizzazione “1.200 km in bici per i fantasmi
di Portopalo”, realizzato nell’agosto 2014 per ricordare il
naufragio di un barcone con 300 migranti morti nel 1996 a
Portopalo di Capopassero. Gaia Ferrara nell’ambito di MIGRANTI
E MIGRATI è partita il 27 marzo con due mete da raggiungere in
bicicletta: una al sud (Molise, Puglia, Basilicata, Calabria) ed una al
nord (Torino-Bologna-Firenze- Via Francigena fino a Roma) per un
totale di circa 2000 km. Il progetto #12.000km in bici è realizzato
con il patrocinio del CONI e di Federciclismo, la collaborazione di
ARCI, Amnesty International e Libera.
www.viandando.eu – info@viandando.eu
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