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Numero 4 del 2015

Cibo nemico - anoressia bulimia


Foto: Cibo nemico - anoressia bulimia
PAGINA 17

Testi pagina 17

15Aprile-Maggio 2015
30mila calorie in pochi minuti; c’è una perdita di controllo e
viene descritta come cadere quasi in uno stato di trance im-
pulsivo. Mangia senza neppure accorgersene.
Perché, secondo lei, sono di più le donne ad
ammalarsi?
Sicuramente l’enfatizzazione del modello della magrezza
agisce maggiormente sul corpo della donna. Anche l’uomo
comincia ad avere molta pre-
occupazione della forma fisi-
ca, ma la pressione sociale
sul corpo delle donne è molto
più forte. I disturbi del com-
portamento alimentare sono
il modo in cui in questo mo-
mento si esprime un disagio
nel genere femminile. Infatti
nell’adolescenza sono dimi-
nuite le depressioni e sono
aumentati i disturbi alimentari
perché questi ultimi interpretano con più efficacia il disagio
contemporaneo delle ragazze. Il punto è che è la prima malat-
tia mentale che si diffonde con questa rapidità. Negli anni ‘70
la depressione ha avuto una diffusione, ma non con questa
incidenza, e poi si è stabilizzata. Invece il numero delle per-
sone che si ammalano di disturbi del comportamento alimen-
tare non accenna a diminuire perché i fattori di rischio sono
ancora in azione, per cui le proiezioni dell’Organizzazione
mondiale della sanità per i prossimi cinque anni dicono che,
purtroppo, questi disturbi aumenteranno.
Si può guarire?
Va detto che stiamo parlando di patologie profonde e molto
gravi che sono la prima causa di morte psichiatrica per le
donne tra i 12 e i 25 anni; decessi maggiori - in proporzio-
ne - di quelli causati dalla depressione. Però le terapie per i
disturbi alimentari sono molto specializzate e il trattamento di
elezione è di tipo integrato (psicologico e psicoterapeutico,
nutrizionale e familiare). In particolare sono tre le terapie che
devono essere effettuate contemporaneamente: il trattamento
psicologico individuale, le terapie della famiglia e il trattamen-
to nutrizionale. Le terapie psicofarmacologiche non hanno
una grande efficacia nei disturbi alimentari, anche se a volte
sono utilizzate, ma generalmente non vanno bene vista anche
la giovane età dei pazienti. Le probabilità di guarire in questo
momento sono buone, soprattutto se le cure iniziano molto
presto. Un fatto nuovo che riscontriamo è che si è abbassa-
ta moltissimo l’età di insorgenza del disturbo: da noi arrivano
anche bambine e bambini tra gli 8 e i 10 anni inviati dagli
ospedali pediatrici.
Quanto tempo occorre
per guarire?
Va curato il corpo e la mente: per il corpo bastano alcuni mesi,
per la mente occorrono almeno due anni. Il problema è curare
l’ossessione e il tempo della terapia è lungo per scongiurare
le ricadute. Però, una volta guarite con una terapia ben fatta,
queste persone hanno una vita normale: studiano, si laureano,
fanno figli. Molte ragazze che abbiamo trattato, oggi adulte, ci
scrivono. Stanno bene e la loro vita è tornata quella di sempre.
In questi anni l’atteggiamento delle famiglie è
cambiato?
Sì, soprattutto per l’anoressia, che è il disturbo più conosciuto.
C’è una maggiore attenzione dei genitori verso alcuni com-
portamenti che prima erano confusi con un semplice voler
rimanere a dieta. Anche i medici di base e i pediatri sono più
allertati a riconoscere i primi sintomi.
Quali sono i primi sintomi?
Ci sono alterazioni dei comportamenti: mangiare poco, fare
molta attività fisica, mangiare e subito dopo andare in bagno.
Ma si osservano anche cambiamenti di carattere: ragazze
brillanti e socievole diventano tristi, irritabili, scontrose. Non
hanno più vita sociale. Si tratta di segnali che vengono rico-
nosciuti sia dai familiari che dai medici di base. Dieci anni fa
non era così.
I NUOVI DISTURBI
ORTORESSIA
È una forma di attenzione abnorme
alle regole alimentari, alla scelta
del cibo e alle sue caratteristiche.
È un disturbo riconosciuto dal
mondo psichiatrico e il manuale
diagnostico americano DSM V
lo definisce Disturbo Evitante/
Restrittivo dell’assunzione di cibo.
La paura maniacale di ingrassare ha
conseguenze negative sul sistema
nervoso, avvertite con difficoltà
dal soggetto colpito e in modo
evidente da chi lo circonda.
L'ortoressia è un problema sociale
e diventa un pericolo ancor più
grave laddove venga applicata
come regola alimentare e stile
di vita per i bambini, causando
loro malnutrizione, fiacchezza,
frustrazione, impedendo di vivere
serenamente il rapporto col cibo e
col gusto e con una sana e gioiosa
condivisione di momenti comunitari
in cui sono presenti cibi non
contemplati dall'ortoressico.
BIGORESSIA
In campo medico, per anoressia
riversa, vigoressia o bigoressia
(in inglese: muscle
dysmorphia o bigorexia, da cui
l'italianizzazione bigoressia),
si intende un disturbo
dell'alimentazione differente
dall'anoressia nervosa. L'immagine
finale della persona disfunzionale è
opposta a quella del soggetto affetto
da anoressia. Caratteristica peculiare
di tale disturbo è la continua e
ossessiva preoccupazione della
propria massa muscolare, anche
a discapito della salute. Il soggetto
dedica la maggior parte del tempo
a soddisfare questo suo desiderio,
non dando importanza al resto della
propria vita; può arrivare a fare
uso di farmaci che aumentano la
tonicità muscolare, che possono
rivelarsi tossici per l'organismo con
rischi di complicanze fisiche.
FONTE: wikipedia.org
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