Noi Donne Home La Nostra Storia Archivio Materiali Contatti

Ricerca nell'Archivio

Numero 1 del 2010

2010 non ci resta che ridere


Foto: 2010 non ci resta che ridere
PAGINA 38

Testi pagina 38

gennaio 2010 noidonne38
Pochi conoscono la storia e l'identitàdella prima donna sindaco di Sicilia.
Vittoria Giunti, siciliana di adozione,
per scelta d'amore, comunista e parti-
giana, fu la prima donna a ricoprire la
carica di sindaco in Sicilia, tra i primi
sindaci d'Italia, dopo il fascismo. La Co-
stituzione, approvata nel '48, conferiva
alle donne la sola capacità elettorale
attiva, ma poco più tardi venne corret-
ta, attribuendo anche alle donne il di-
ritto di essere elette. Grazie a Gaetano
Alessi, giovane militante e dirigente di
sinistra, sindacalista, attivista antima-
fia con l'Arci, giornalista freelance, edi-
torialista di Articolo 21 e Liberainfor-
mazione, oggi viene restituita memoria
storica a questa donna straordinaria,
che rischiava l'oblio. Le eredità di Vitto-
ria Giunti, edito dalla Rivista Ad est, da
Alessi fondata nel 2003, della quale
Giunti è la madre spirituale, fa conosce-
re al mondo la prima sindaca siciliana.
Per ironia della sorte, dopo anni di car-
teggi, solo il 29 ottobre il Tribunale di
Agrigento riconosce e iscrive la testata
al Registro dei giornali, riviste e periodi-
ci col n.° 290. Vittoria Giunti, classe
1917, fiorentina di origine, di famiglia
antifascista, di tradizione ottocentesca
per la libertà e il rispetto della persona,
vive a Firenze e poi si trasferisce a Ro-
ma, dove studia all'Istituto di alta Ma-
tematica, frequentando
la via Panisperna, la
via dei "ragazzi", il
gruppo di Fermi. Si lau-
rea in matematica. Pri-
ma del conflitto è assi-
stente all'Università di
Firenze. Per indole e per
formazione combatte il fascismo, ma fa
una scelta di impegno, necessaria e sen-
tita: diventa partigiana e lotta per la li-
berazione e la libertà. Partecipa a tutte
le fasi che portano l'Italia alla Costitu-
zione della Repubblica, facendo parte
di diverse commissioni della Costituen-
te, tra cui quella per il voto alle donne,
di cui andrà sempre fiera. Dirige la casa
della Cultura di Milano, è tra le fonda-
trici e direttrice della rivista Noi donne.
Durante la Resistenza incontra il parti-
giano Salvatore Di Benedetto, più tardi
sindaco di Raffadali, Deputato e Sena-
tore della Repubblica che nelle fasi del-
la Liberazione di Milano riporta gravi
ferite. Si innamorano e dopo il 25 Apri-
le decidono di costruire il loro futuro in-
sieme, in Sicilia. Di Benedetto la porta
con sé a Raffadali, dove vivrà fino alla
morte, avvenuta il 3 giugno del 2006, il
giorno dopo una data a lei cara, la na-
scita della Repubblica. In Sicilia trova
un'altra Resistenza che in quegli anni i
contadini combattono contro i padroni
e la mafia che li fiancheggia. Sono gli
anni dell'occupazione delle terre, della
presa di coscienza dei contadini della
loro forza e del loro sfruttamento. Le
donne sono protagoniste delle lotte. Con
umiltà si integra, parla agli uomini e al-
le donne, lotta al loro fianco in quegli
anni di riscatto sociale e umano, rap-
presentati dalla Riforma agraria. Il suo
essere forestiera presto non sarà più un
pregiudizio perché lei si pone con dis-
crezione, senza superbia, alla pari. Vit-
toria riflette sulla fortuna che ha avuto
nel nascere a Firenze,
ad avere avuto una fa-
miglia agiata, ad avere
studiato e frequentato
persone libere e rispet-
tose della libertà al-
trui. Tutto quello che
lei aveva avuto altri
non lo avevano avuto
in dono dalla vita. Per-
ciò non si potevano
colpevolizzare. Con la
sua umiltà e il rispetto
profondo per i siciliani
conquista la loro stima
e l'affetto. La sua con-
cezione della politica è
alta, antica. Politica
per lei è servire il popo-
lo, il debole, lavorare per loro. Vittoria
Giunti è una figura di grande attualità,
un esempio di cui la memoria collettiva
abbisogna per il significato storico, so-
ciale e politico, in questi tempi bui e in-
differenti al significato originario e anti-
co del fare politica.
Nel racconto-intervista, Alessi rico-
struisce le fasi della scelta dell'accetta-
zione della candidatura a sindaco di
Sant'Elisabetta, piccolo comune dell'en-
troterra siciliano, divenuto autonomo
nel 1955. In un'epoca di povertà e arre-
tratezza, Vittoria, donna fiorentina,
scienziata e umanista, libera per indole
e formazione, senza mai parlare di sé e
della sua storia, conquista i siciliani,
che la scelgono e per lei avranno parole
di stima e affetto perchè le riconoscono
l'onestà intellettuale, l'amore per gli
ideali, veri e universali, rappresentati
fortemente dal Partito Comunista, per il
quale milita e agisce rispondendo al so-
gno di una cosa che aveva visto realiz-
zare nell'Italia liberata del 1945.
Vittoria Giunti
La prima sindaca siciliana
le eredità di una scienziata umanista, comunista e partigiana
nel libro di Gaetano Alessi: responsabilità politica, idee e ideali Mirella Mascellino
Vittoria Giunti con Gaetano Alessi, il curatore del saggio e fondatore di Ad est


©2017 - Noi Donne - Iscrizione ROC n.6292 del 7 Settembre 2001 - P.IVA 00906821004 - Privacy Policy