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Numero 1 del 2010

2010 non ci resta che ridere


Foto: 2010 non ci resta che ridere
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Testi pagina 33

noidonne gennaio 2010 33
tra l'altro lasciando a tutti la possibilità
di scegliere tra la sanità pubblica e
quella privata. Il settore pubblico è sta-
to migliorato in maniera sostanziale an-
che perchè abbiamo moltiplicato per tre
gli investimenti; questo ci ha permesso
di aumentare notevolmente i salari del
personale medico e paramedico equipa-
rando gli stipendi al settore privato e
stabilizzando così tutto il comparto. Gli
ospedali pubblici hanno migliorato si-
gnificativamente l'attenzione e stiamo
realizzando accordi di cooperazione tra
pubblico e privato; una cosa del genere
era assolutamente impensabile fino a
qualche anno fa.
Abbiamo lavorato bene ma nei pros-
simi cinque anni dobbiamo portare a
termine il progetto e dare l'assistenza al-
l'altra metà della popolazione conti-
nuando a migliorare il modello di ge-
stione e l'attenzione agli utenti.
Ci sono stati specifici provvedimenti
a favore delle donne?
Uno dei principali obiettivi assisten-
ziali che ci siamo dati è il controllo del-
la gravidanza e del parto che prosegue
anche dopo la nasci-
ta del bambino con
visite programmate
del neonato; abbia-
mo assunto come
prioritaria questa
area anche per dare
un segnale preciso e
far comprendere che
la nascita non è solo
una questione priva-
ta, ma un momento
della vita di cui de-
ve sentirsi partecipe
tutta la società. La violenza contro le
donne è uno dei temi che ci ha più
preoccupato perchè sta aumentando e
costa la vita a moltissime donne: i dati
sono impressionanti (ndr 49 donne uc-
cise nel 2008 su una popolazione di 3
milioni e quattrocentomila abitanti).
Abbiamo quindi ravvisato un'esigenza
di intervento forte da parte dello Stato.
Stiamo studiando esperienze di altri
paesi e stiamo lavorando in maniera co-
ordinata anche con altri ministeri. Una
delle misure portate avanti è la forma-
zione del 20% del personale: medici,
paramedici e ammi-
nistrativi che hanno
contatti con gli uten-
ti, per riconoscere e
affrontare i casi di
violenza domestica.
Sul tema del control-
lo delle nascite e del-
l'interruzione volon-
taria di gravidanza,
come è noto, è stata varata dal parla-
mento una legge che depenalizzava l'a-
borto e che è stata poi vietata dal Presi-
dente della Repubblica (ndr veto con-
trofirmato anche dalla stessa ministra);
noi comunque abbiamo una legge, mol-
to antica, che permette l'aborto in caso
di estrema povertà, violenza e malfor-
mazioni incompatibili con la vita.
Che costo hanno avuto nella sua vi-
ta privata questi cinque anni come
ministra?
Sono impegnata in politica già da
molti anni ma è evidente che questi ulti-
mi cinque sono stati molto intensi e fa-
ticosi.
Non continuerò con questo incarico,
ma conto di riprendere la mia attività di
medico e, certamente, continuerò il mio
impegno politico in altri ambiti.
ha diretto il dicastero della Salute in un
paese dove la sicurezza e il rispetto della
persona sono beni da tutelare
Josè Alberto Mujija Cordano, detto el Pepe, è stato eletto Presidente della
Repubblica Orientale dell'Uruguay e assumerà ufficialmente la carica il prossimo
mese di marzo 2010.
Mujija, discendente di emigranti europei e italiano per parte di madre, si appassio-
na alla politica sin da adolescente simpatizzando per gli anarchici e per i naziona-
listi di sinistra; passa poi al partito socialista fino a cofondare con Raùl Sendic il
Movimento guerrigliero Tupamaro. Tra gli anni '60 e l'inizio degli anni '70 partecipa
ad azioni come l'occupazione della città di Pando e la fuga dal carcere di Punta
Carrettas con 110 compagni attraverso un tunnel scavato a mano. Sopravvive a
uno scontro con la Polizia dopo essere stato colpito da sei proiettili. Nel 1973
viene incarcerato e resta ostaggio della dittatura militare insieme ad altri otto lea-
der tupamaros: torturato e rinchiuso in un cubicolo senza luce e ventilazione per
nove anni consecutivi. Liberato nel 1985 dopo il ritorno della democrazia e grazie
a una legge di amnistia, continua ad appassionarsi alle sorti politiche dell'Uruguay
e partecipa al passaggio che porta i tupamaros-MLN a fondare un partito politico
aperto: il Movimento di Partecipazione Popolare - MPP che nel 1989 entra nella
coalizione di sinistra Frente Amplio.
El Pepe


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