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Numero 5 del 2006

L'altra metà


Foto: L'altra metà
PAGINA 19

Testi pagina 19

noidonne maggio 2006 19
Siamo convinte che Rita Borsellino siadavvero una reale alternativa al si-
stema di potere di Cuffaro e dei suoi al-
leati. L'UDI di Catania appoggia la sua
candidatura e ritiene di non doversi sot-
trarre all'elaborazione di un progetto,
comune alla sinistra, che abbia la forza
di contrastare un contesto politico così
pesantemente condizionato da un siste-
ma di potere affaristico e clientelare.
Non vogliamo che le ragioni pur pro-
fonde della precarietà del quotidiano
prendano il sopravvento, vogliamo co-
municare un senso delle cose diverso:
pensiamo ad un progetto che inizi a ri-
disegnare le grandi coordinate per uno
sviluppo basato sulla pari rappresen-
tanza dei sessi e la cittadinanza attiva.
Questo processo dovrà necessariamente
avviare nuove forme politiche alla pari
tra partiti, movimenti, soggetti, associa-
zioni. Noi non accettiamo di essere ri-
dotte a "soggetti passivi" in un panora-
ma della politica afflitta e compromes-
sa dall'intermediazione obbligatoria dei
partiti. Oggi iniziamo un confronto con
la candidata alla Presidenza della Re-
gione. Proponiamo un patto di recipro-
ca responsabilità perché fare politica ri-
chiede una continua messa a punto di
obiettivi, strategie, capacità di media-
zione, pena l'inefficacia. Un progetto di
rinnovamento che oggi negasse il sapere
e la presenza delle donne non produr-
rebbe nessun cambiamento. Per questo
promuoviamo una convenzione delle
"Donne Catanesi per Rita Borsellino" in-
tesa a costruire una rete capace di so-
stegno e di elaborazione politica, capa-
ce di portare nella politica la nostra
esperienza, il senso etico della nostra
storia ed esprimere compiutamente il
senso autonomo del nostro genere. Sce-
gliamo la forma politica della conven-
zione per collocarci in un punto impor-
tante della riflessione femminista piena-
mente politica. Gestire politicamente le
differenze è il nostro intento, è il meto-
do-contenuto che scegliamo per dare
forza alla molteplicità di linguaggi che
rappresentiamo. La nostra convenzione
dovrà rendere possibile che noi donne
possiamo instaurare un patto politico
diretto con la candidata alla Presidenza
per il motivo a noi evidente che la poli-
tica delle donne non è delegabile ad al-
tre forme politiche.
Quindi, mantenendo le nostre singole
identità, abbiamo pattuito la nascita di
una convenzione che intende raggiunge-
re alcune comuni utilità:
Contrastare l'incapacità della poli-
tica ad interloquire con il sapere e la
presenza delle donne.
Ridisegnare i rapporti tra noi, cer-
cando modalità che ci sottraggano a
rapporti casuali e sporadici. La conti-
nuità e la forza della nostra convenzio-
ne dovrà rendere possibile che ci si pos-
sa misurare su progetti forti che possano
mutare nel profondo le condizioni della
nostra Regione, progetti che ci restitui-
scano alla concretezza della quotidiani-
tà e della nostra esperienza.
Costruire con la candidata Presi-
dente una relazione di reciproca respon-
sabilità in un momento di arretramento
drammatico della rappresentanza poli-
tica, questa si concretizzerà con la pos-
sibilità di convocare incontri mirati su
temi specifici, con la messa a punto di
una modalità relazionale per una politi-
ca di dialogo-confronto con le donne
che occuperanno cariche e funzioni nel-
l'amministrazione regionale.
Aria pulita in Sicilia
L’UDI a Catania
una convenzione a sostegno
di Rita Borsellino.
Una battaglia per uscire dal
degrado etico, politico,
culturale ed economico
Una donna e la sfida siciliana
"E' proprio vero, è il silenzio che puzza, la
complicità, anche soltanto la contiguità, an-
che soltanto il girare la testa dall'altra parte,
è quello che puzza di morte. La libertà, la vo-
glia di giustizia hanno un profumo bellissimo
che ti contagia, di cui non puoi fare a meno".
Una delle tante ed efficaci espressioni con cui
Rita Borsellino racconta il suo avvicinamento
all'impegno politico dopo l'uccisione del fra-
tello. Grazie all'acuta mediazione narrativa
dei due autori, i giornalisti Giuseppe Lo Bian-
co e Sandra Rizza, il racconto contenuto in
"Rita Borsellino. La sfida siciliana" (Editori Ri-
uniti, pagg 205, 12,00 Euro) introduce il let-
tore in una dimensione affatto scontata. Co-
me può essere trasposto in impegno sociale l'impatto devastante del dramma
familiare provocato da una violenza come quella subita con l'attentato di Via
d'Amelio che costò la vita a Paolo Borsellino e alla sua scorta? E' dalle paro-
le semplici, ma potenti, di Rita che emerge la voce candida di una donna che
si fa interprete di un sentire popolare forte e vigoroso: la domanda di giusti-
zia e legalità quali strumenti del vivere civile. Rita Borsellino, intrecciando la
dimensione esclusivamente familiare della sua 'prima vita' con l'attuale im-
pegno politico traccia la storia di una evoluzione straordinaria. Una donna
che prima ha assolto ai suoi compiti di madre e moglie, ha avuto la forza e
la capacità di trasporre il senso del dovere - tutto femminile - in impegno ci-
vico. Da vicepresidente di Libera (aprile 1995), Rita ha girato l'Italia parlan-
do del fratello e spiegando cosa è la mafia a migliaia di giovani perché "l'im-
portante è che la storia non si fermi". Oggi è candidata per il centrosinistra ad
essere non governatore della Regione Sicilia, ma 'governante' come scherzosa-
mente la chiamano i ragazzi del suo staff che l'accompagnano in una cam-
pagna elettorale che è diventata anche un cammino dentro alle coscienze dei
siciliani perché il cambiamento è possibile. "Dobbiamo pretenderlo da chi ha
il dovere, il potere di farlo. Ma chi ha il potere di cambiare concretamente le
cose? La politica, solo la politica". Un caso di femminismo praticato? Sì, cre-
diamo proprio di sì.
Tiziana Bartolini


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