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Numero 5 del 2006

L'altra metà


Foto: L'altra metà
PAGINA 13

Testi pagina 13

noidonne maggio 2006 13
Da un po' di tempo ho una sorta di ri-fiuto ad intervenire per esprimere
punti di vista e/o precisazioni rispetto a
questioni varie che meriterebbero appro-
fondimenti ed invece, spesso, vengono
spudoratamente strumentalizzate.
Le menzogne sono diventate plateali,
la volgarità ed il cattivo gusto impera-
no; avverto con rammarico e preoccu-
pazione di vivere in un Paese allo sban-
do dove sento, giorno dopo giorno, che
si stanno cambiando i modelli ed i va-
lori di riferimento. L'indifferenza, la su-
perficialità, la vacuità e la bu-
gia la fanno da padroni, in-
sieme al disprezzo per l'os-
servanza delle regole; il
tutto con arroganza e
senza il minimo pudore.
Forse sto diventando
"vecchia" ma spesso mi
sento come chi vuol scende-
re da un autobus guida-
to da un ubriaco impaz-
zito.......
Oggi però, è più
forte di me, non pos-
so star zitta, non è
possibile. Di fronte
alla barbarie biso-
gna reagire...come si
può. Mi riferisco al-
l'atroce delitto di
qualche settimana fa:
il fratello che per ono-
re spara alla sorella.
Sembra incredibile, ma
purtroppo è tutto vero,
drammaticamente vero, anche la
tracotanza. "Sono orgoglioso di quello
che ho fatto!" titolava il giornale "La Si-
cilia" di domenica 26 marzo. Sembre-
rebbe addirittura soddisfatto e contento
per aver lavato nel sangue la colpa di
sua sorella, e aver così salvato l'onore.
L'onore, l'onore di che? Di cosa? Sono
allibita. Sono trascorsi tanti anni dalla
cancellazione del famigerato delitto d'o-
nore. Questa parola oggi è appannaggio
della mafia, con la quale non vogliamo
convivere signor ministro Lunardi, e spe-
riamo che resti relegata ai comporta-
menti mafiosi così come ha dimostrato
questo "folle" appartenente ad una fa-
miglia mafiosa.
Certo, il comportamento di Bruna, la
vittima (che ha combattuto a lungo fra
la vita e la morte), aveva rotto gli sche-
mi: il desiderio di affrancarsi, di eman-
ciparsi, come tante altre donne, di ribel-
larsi, di scegliere lei il suo futuro, di stu-
diare e laurearsi, girando così le spalle
alla famiglia di origine. Aveva tutto ciò,
sicuramente, il sapore della sfida; ed il
fratello questo non poteva accettarlo!
Secondo le regole ed i canoni del fami-
gerato "onore", è troppo. Bisognava pu-
nire questa sfrontata! E così ha fatto.
Personalmente ho un sospetto. Onore
a parte, questo "demente" (non so come
chiamarlo) probabilmente mal soppor-
tava la personalità forte e
determinata della sorella
che sicuramente aveva
messo "in luce" l'incapa-
cità di costruirsi auto-
nomamente un futuro
restando succube delle
logiche di apparte-
nenza mafiosa.
Purtroppo, non-
ostante le leggi
degli ultimi de-
cenni che sulla
carta hanno
modificato i co-
dici maschilisti,
ancora resistono
incrostazioni di
mentalità e compor-
tamenti che sovente
emergono, a vari livelli, anche istituzio-
nali. Insomma la donna "nuova" co-
sciente, intelligente, preparata, autono-
ma e libera per molti è anche scomoda.
E come si vede sono tanti i modi "per to-
glierla di mezzo", anche quelli aberran-
ti. Spero, comunque, che questi episodi
terribilmente negativi, che ci fanno tor-
nare indietro civilmente, socialmente e
culturalmente abbiano anche l'input per
farci opportunamente riflettere.
Un pensiero, infine voglio rivolgerlo a
lei, la vittima, affidandola all'amore del
Signore.
Il sapore della sfida
Sicilia
l'assurda motivazione del
delitto d'onore con cui
il fratello mafioso ha punito
la giovane sorella che voleva
affrancarsi dalla famiglia
Grazia Giurato
Per una "Casa dei risvegli" in Campania
E' nata l'Associazione "Gli amici di Eleonora Onlus", presidente Margherita
Rocco, il cui scopo è la realizzazione di una "Casa dei risvegli" in Campania.
sull'esempio di quella di Bologna creata dagli "Amici di Luca". "Siamo gia in
contatto con l'Ospedale Santobono di Napoli - hanno dichiarato i fondatori
della onlus - per valutare la possibilità di realizzare questa iniziativa in una
struttura collegata all'ospedale dove morì Eleonora". Un anno fa Noidonne
pubblicava la storia della famiglia Lunghini, che in queste settimane ci aggior-
na sul cammino percorso. "Il 6 Febbraio scorso il G.U.P. del Tribunale di S.
Maria Capua Vetere ha rinviato a giudizio il dott. Pagano, da noi denuncia-
to per la morte di nostra figlia Eleonora, ed ora attendiamo il processo che ini-
zierà il 24 Maggio. Come vedete, ad un anno dalla pubblicazione dell'artico-
lo che ci riguardava, sono successe tante cose positive e speriamo che si possa
raccoglierne altre ancora anche se la battaglia è lunga e faticosa. Con la
nostra Onlus abbiamo stretti contatti e collaborazioni con medici, professio-
nisti e politici campani che si stanno attivando per sviluppare l'iniziativa".
Mamma e papà Lunghini vogliono "che si sappia, anche a livello nazionale,
come prosegue la vicenda e queste notizie positive possano rincuorare anche
altri che si dovessero trovare in condizioni analoghe alle nostre". (I.F.)
Isabel Hernandez Rodriguez, Bleaching, 2002


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