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Numero 1 del 2016

L'utero è mio e....? Maternità surrogata


Foto: L'utero è mio e....? Maternità surrogata
PAGINA 30

Testi pagina 30

28 Gennaio-Febbraio 2016
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Una rete
di donne
di Silvia Vaccaro
L’amore, si sa, sconfina sempre. È nella sua natura pren-dere pieghe inaspettate, non fermarsi di fronte a barrie-re linguistiche, culturali, religiose o etniche, riuscendo
così a mantenersi indomabile. Ma in un mondo in cui gli esseri
umani sono chiamati ad assomigliare il più possibile, e non solo
sul lavoro, a rigide macchine di calcolo, parlare d’amore, e per lo
più di amori sconfinati, può suonare
rivoluzionario. Le associate di Rete
Donne, associazione presieduta
da Lisa Mazzi e che coordina don-
ne italiane che vivono in Germania,
ha scelto proprio questo tema per il
suo appuntamento annuale, dando vita lo scorso novembre ad
un evento dal titolo “Amori sconfinati: diritti acquisiti e dirit-
ti negati nei rapporti di coppia binazionali”. Un evento che
cambia città ogni anno e che in questo 2015 è stato ospitato a
Stoccarda, grazie alla passione e alla disponibilità di due donne
splendide quali sono Cristina Rizzotti, nata in Germania da fa-
miglia italiana, organizzatrice di eventi proprio nell’Istituto italiano
di cultura della capitale della regione del Baden–Württemberg,
che ha ospitato l’iniziativa, e Simonetta Puleio, docente di lin-
gua e letteratura italiana all’Università di Stoccarda.
All’iniziativa hanno partecipato donne italiane di diverse genera-
zioni e residenti in varie città della Germania da periodi più o meno
lunghi. Tutte insieme per parlare di amore e confrontarsi anche su
tematiche concrete, ad esempio, cosa fare se ci si separa
da un uomo tedesco con il quale si hanno dei figli in co-
mune. Quale diritto si applica nel caso del mantenimento?
E nel caso dell’affidamento dei figli? Durante l’incontro c’è
stato anche spazio per un contributo sugli amori LGBT,
sulla situazione italiana con il DDL Cirinnà-bis fermo in
Senato, e la follia gender a imperversare nei discorsi on
e off line. Eppure, come abbiamo sottolineato durante l’in-
tervento, nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione
europea non si fa nessun distinguo tra eterosessuali e
omosessuali, quando si esprime su ciò che costituirebbe,
appunto, una famiglia. Invece l’Italia, scandalosamente,
continua a non riconoscere nemmeno i diritti minimi a queste cop-
pie e questa mancanza, tutta politica, contribuisce alla formazione
di zone grigie senza tutele, in cui spesso si trovano minori. La so-
cietà va avanti e la politica non tiene il passo. Da anni. Nonostante
siano tante le voci di intellettuali e maestri del diritto ad essersi
pronunciate in favore: “Prima riconosciamo pari dignità a tutte
le relazioni affettive e prima saremo in grado di costruire dei
modelli culturali adatti a questa nuova situazione. Finché man-
teniamo il conflitto e l’esclusione, tutto questo diventa più difficile”,
ha dichiarato Stefano Rodotà alla Repubblica qualche mese fa
durante un’intervista.
La giornata a Stoccarda è proseguita con il pranzo da Loretta,
donna toscana che si è inventata un Kulturgarage, si beve vino,
si suona e si leggono ad alta voce - come i tedeschi amano fare -
grandi classici come ‘La Divina Commedia’ o ‘I Promessi Sposi’.
Nel pomeriggio due bravissimi artisti hanno dato un assaggio
dello spettacolo che porteranno nei teatri tedeschi sulla figura di
Rosa Balistreri, amatissima figura del canto popolare siciliano,
per tanti anni finita nel dimenticatoio, per poi ritornare in auge
con le sue liriche struggenti. Un convegno che è stato momento
di scambio e di arricchimento, oltre che di allargamento di que-
sta rete al femminile. Un modo concreto per sentirsi italiane fuori
dai confini nazionali e al tempo stesso cogliere, insieme ad altre
donne, le possibilità, spesso straordinarie, che discendono dal
vivere in un paese diverso da quello che ha dato i natali. b
L’amore e i diritti (acquisiti e negati).
se ne è discusso aLL’incontro annuaLe
di rete donne a stoccarda
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