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Numero 1 del 2016

L'utero è mio e....? Maternità surrogata


Foto: L'utero è mio e....? Maternità surrogata
PAGINA 28

Testi pagina 28

26 Gennaio-Febbraio 2016
PO
LO
N
IA
LA SVOLTA A DESTRA
DELLA ‘LE PEN’ POLACCA
di Cristina Carpinelli
Figlia di un minatore, Beata Szyd?o era stata indicata da Jaros?aw
Kaczy?ski (già premier dal luglio 2006 al novembre 2007 e gemello
del defunto presidente Lech Kaczy?ski) come candidata alla presi-
denza del Consiglio dei ministri alle elezioni generali dell’autunno
2015. Dal 16 novembre è primo ministro della Polonia.
Ma chi è, e soprattutto cosa rappresenta per la Polonia, questa
donna di umili origini, laureatasi in Etnografia all’Università Ja-
gellonica di Cracovia nel 1989* e assurta ad una delle massime
cariche del Paese dopo una brillante e rapida carriera politica?
Con la sua nomina, a seguito della vittoria schiacciante del partito
“Diritto e giustizia” (Prawo i Sprawiedliwo??- PiS), la Polonia, non
c’è dubbio, ha di nuovo svoltato a destra. “Diritto e Giustizia” è
una forza politica ultra-cattolica, molto vicina al tradizionalismo
dell’episcopato polacco. Di stampo nazionalista e populista, que-
sto partito ha potuto contare su un movi-
mento di base molto solido.
Infatti, proprio a questo movimento di base -
deluso dai centristi di Piattaforma civica, ac-
cusati di averlo escluso dai benefici del boom
economico nazionale - Beata Szyd?o si è rivol-
ta, promettendo di guardare alle campagne
e ai cittadini più svantaggiati, spesso senza
un lavoro, e non alle arricchite élite urbane.
Dal 2004, anno dell’ingresso della Polonia
nell’Ue, il Pil di questo Paese è quasi raddoppiato ed il volume delle
sue esportazioni nel mercato comunitario è aumentato di tre volte
tanto. Proprio per le performance della sua economia nell’ultimo
decennio, la Polonia è stata definita la “Tigre dell’Europa centrale”.
Eppure, alla crescita costante
dell’economia non è corrispo-
sta un’equa distribuzione della
ricchezza: grandi profitti per le
imprese trainate dall’export e
bassi salari e stipendi per i ceti
popolari. A questo si aggiunga
che la Polonia rimane tra i Pa-
esi europei con la più bassa
spesa per la protezione sociale.
Allineata alle destre radicali eu-
ropee, l’etnologa Beata Szyd?o
ha impostato la sua campa-
gna elettorale sulle ingiustizie
sociali, basandosi su un ap-
proccio statalista (rilancio della crescita attraverso gli investimenti
pubblici) e su un sovranismo ostile all’Ue e, da ultimo, sfruttando il
dramma dei profughi visto come un pericolo per la sicurezza, l’iden-
tità e perfino per la salute dei polacchi. Vergognoso, poiché stiamo
parlando di un Paese di 40 milioni di abitanti a cui l’Unione europea
ha chiesto di accogliere poco più di settemila profughi. Nonostante
il diffuso sentimento cattolico e cristiano, le posizioni nei confronti
dei migranti e dei profughi sarebbero state escludenti - come han-
no dichiarato diversi esponenti del suo partito (PiS). Il modello da
BEATA MARiA SzyD?O, vicepresidente del partito polacco “diritto e Giustizia”
che ha vinto le elezioni politiche dell’ottobre 2015, è la nuova premier
LA POLOniA
è TRA i PAESi
EuROPEi
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PER LA PROTEziOnE
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