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Numero 1 del 2016

L'utero è mio e....? Maternità surrogata


Foto: L'utero è mio e....? Maternità surrogata
PAGINA 25

Testi pagina 25

23Gennaio-Febbraio 2016
di condanna della maternità surrogata con un appello
all’Europa perché venga dichiarata illegale. Come hai
valutato quella presa di posizione?
L’ho trovata non condivisibile per le ragioni che ho già
espresso, in particolare perché chiede di mettere al ban-
do la surrogacy, quindi adombra l’idea di nuovi reati di cui
proprio non si sente il bisogno. Già il ministro Alfano aveva
parlato di rendere il ricorso all’”utero in affi tto” un reato uni-
versale, perseguibile anche se commesso fuori dall’Italia.
Mi chiedo: è questa la direzione che vogliamo prendere
come femministe? Vogliamo parlare a nome di tutte le altre
donne e chiedere al diritto penale di sostituirsi alla nostra
politica? C’è poi il fatto che l’appello ha rischiato di impat-
tare non poco sul ddl sulle unioni civili, una misura di civiltà
(per quanto ancora insuffi ciente) di cui non si può ulterior-
mente rimandare l’approvazione. Marisa Rodano si chiede
cosa c’entrino le due cose l’una con l’altra. Tecnicamente,
ben poco. La nascita attraverso Gpa riguarda una piccola
minoranza di fi gli di coppie omosessuali a cui si estende-
rebbe il diritto alla step child adoption. Ma chi ha lanciato
questo appello non poteva non sapere che molti avrebbero
utilizzato l’argomento anti-surrogacy per provare a blocca-
re la legge o almeno stralciare l’adozione, senza la quale
il ddl farebbe un enorme passo indietro, lasciando ancora
una volta migliaia di bambini senza diritti.
di forte condizionamento economico o culturale possano
determinarsi abusi anche gravi. Per evitarlo non servono
però nuovi divieti, ma nuovi diritti, nuove tutele per la ma-
dre portatrice (nonché per la donatrice di ovuli), tutele che
garantiscano protezione da danni fi sici, psicologici, sociali,
e ispirate al principio della prima e ultima parola sul proprio
corpo che spetta a ogni donna. 
Il parlamento europeo, nell’ambito dell’annuale relazio-
ne sui diritti umani, il 17 dicembre ha approvato una Ri-
soluzione in cui si condanna la pratica della maternità
surrogata. Che valutazione dai a questo indirizzo e che
impatto pensi avrà nei singoli paesi?
Non condivido questo paragrafo del rapporto perché non
distingue tra situazioni diverse, parla indiscriminatamente
di violazione. Infatti qui i parlamentari europei, in prima fi la
quelli di area cattolica, sembrano indirizzare la condanna
della pratica soprattutto ai paesi cosiddetti in via di svilup-
po, in cui le condizioni in cui si svolge sono sotto tutti i punti
di vista le peggiori. Si tratta comunque di un poche righe,
che forse non avranno un particolare impatto. Vedo solo
il rischio che si moltiplichino i procedimenti giudiziari verso
le coppie che si rivolgono a madri surrogate fuori dall’Ue,
affi dando di fatto la materia ai tribunali. 
Come già nel caso della prostituzione, che è stata defi nita
una forma di violenza dalla risoluzione Honeyball del 2014,
anche in questo caso la condanna del Parlamento europeo
si basa su un’idea oggettiva di dignità della donna, poco
rispettosa a mio parere dei vissuti e dei signifi cati che ogni
donna può mettere in gioco in pratiche in cui è coinvolto
intimamente il proprio corpo. 
Il movimento delle donne sull’utero in affi tto si è diviso
e non sono mancate le polemiche nel merito della que-
stione ma molto si è discusso anche sulla scelta del
momento in cui SNOQ Libere ha diffuso un comunicato
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