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Numero 6 del 2015

Cibo ribelle - Speciale donne arabe


Foto: Cibo ribelle - Speciale donne arabe
PAGINA 38

Testi pagina 38

36 Giugno 2015
Il 9 maggio ha aperto al pubblico la 56ª edizione dell’E-sposizione Internazionale d’Arte di Venezia, che si concluderà il 22 novembre. Nata nel lontano 1895, la Biennale di Venezia è ancora oggi considerata, a livello
mondiale, la più illustre e importante manifestazione riser-
vata all’arte contemporanea. Non sarà allora inutile ricor-
dare che si è dovuto attendere fino al 2005 per trovare
alla guida della storica rassegna una donna, o meglio due:
le spagnole María de Corral e Rosa Martínez. E la solu-
zione della curatela affiancata adottata nel 2005 ha natu-
ralmente suscitato ilarità e polemiche, quasi il messaggio
fosse che per sostituire un uomo servissero due donne.
Finalmente nel 2011 la cura della Biennale è stata affidata
per intero a una sola donna, la svizzera Bice Curiger.
Quest’anno invece per la prima volta l’incarico della dire-
zione artistica dell’esposizione internazionale è andato a
un africano, il nigeriano Okwui Enwezor (classe 1963),
dal 2011 direttore della Haus der Kunst di Monaco di Ba-
viera e già curatore dell’undicesima edizione di Documen-
ta (2002), la prestigiosissima rassegna di arte contempo-
ranea organizzata ogni cinque anni a Kassel, in Germa-
nia. Il titolo scelto dal curatore per questa edizione della
Biennale è All the World’s Futures, ossia “tutti i futuri del
mondo”, un tema che intende far riflettere sulle tensioni
ARTISTE
ALLA BIENNALE
DI VENEZIA
politiche, economiche e sociali che agitano il presente e
sul modo in cui tali tensioni si ripercuotono sugli artisti e
sulla loro idea di futuro. L’esposizione che ne è scaturita,
allestita nel Padiglione centrale ai Giardini e all’Arsenale,
appare permeata da un’inquietudine profonda e da un ge-
nerale senso di sfiducia o di allarme.
Enwezor ha scelto per la sua mostra 136 artisti (o colletti-
vi di artisti) provenienti da 53 Paesi. Le artiste sono circa
una cinquantina e due sono italiane: Monica Bonvicini
(Venezia, 1965) espone Latent combustion, una installa-
zione formata da alcune minacciose motoseghe appese
al soffitto; Rosa Barba (Agrigento, 1972) presenta l’instal-
lazione filmica Bending to Earth. Molto toccante appare
il lavoro della pittrice sudafricana Marlene Dumas (Cape
Town, 1953), presente con una sala personale, dove mette
in scena Skulls, una serie di 36 dipinti ciascuno raffigu-
rante un teschio. Da segnalare che il Leone d’oro per il
miglior artista della mostra è andato all’americana Adrian
di Flavia Matitti
CirCa 50 donne tra i 136 artisti
(o Collettivi di artisti) provenienti
da 53 paesi a venezia per la Biennale
dal titolo “tutti i futuri del mondo”
Monica Bonvicini, Latent combustion, 2015,
Arsenale (Photo Jens Ziehe. Courtesy of the artist)
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