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Numero 6 del 2015

Cibo ribelle - Speciale donne arabe


Foto: Cibo ribelle - Speciale donne arabe
PAGINA 20

Testi pagina 20

18 Giugno 2015
CRudO
E MANGIAtO!
di Marta Mariani
la scelTa di aderire
all’alimenTazione crudisTa
si fonda prima di TuTTo
sul bisogno di sTare bene
Laura Bragagnolo e Marco Benedettini,
di Crudo&Salute, sono entrambi appassionati di alimen-
tazione crudista. Dal 2013 sono impegnati nella divulga-
zione di opere in lingua italiana sulle nozioni di Frederic
Patenaude. A loro abbiamo rivolto, per il focus “Cibo ribel-
le”, le nostre domande e la nostra attenzione.
È possibile, in poche righe, definire il
crudismo e chiarire meglio o l’origine di
questa particolare dieta?
LAURA. Il crudismo è uno stile di vita basato sulla scelta
di nutrirsi con alimenti “vivi e integri”, ossia il più possibile
vicini al loro stato naturale.
MARCO. Le origini del crudismo possono essere rintrac-
ciate addirittura in tempi remoti. Nel corso della storia, ad
esempio, questa particolare dieta alimentare compariva
già nell’antica Grecia con Ippocrate, o nell’antica Roma. In
Italia, peraltro, era lo stile alimentare adottato dalla scuola
medica salernitana. Molto più tardi comunque, negli Stati
Uniti, Herbert Shelton, uno dei pionieri del crudismo, fece
numerose ricerche e sperimentazioni sui cibi crudi. Ad oggi
il crudismo è stato nuovamente apprezzato, rinascendo e
diventando uno stile di vita piuttosto rinomato.
Esiste un solo movimento crudista, o
anch’esso ha le sue frange e le sue fazioni?
Cosa vi ha portato a scegliere, su tutti, il
regime alimentare crudista?
L. Esistono diverse correnti nel crudismo. Alla base delle
scelte alimentari di un crudista c’è (o dovrebbe esserci)
la consapevolezza di quali siano gli alimenti adeguati alla
fisiologia dell’essere umano, quindi, principalmente: frutta,
verdura, noci e semi. Per trarre il
massimo da questi alimenti, poi,
bisognerebbe assumerli crudi,
integri, prediligendo processi
di trasformazione leggeri, che
permettano di conservare le pro-
prietà dell’alimento. La filosofia
crudista non ha nulla a che ve-
dere con lo slogan “mangio tutto
crudo, qualsiasi cosa sia”. Un
pensiero di questo tipo non è af-
fatto una scelta salubre, né sen-
sata. E’ preferibile, piuttosto, mangiare crudo al 75%, per
esempio, evitando prodotti processati o inadatti alla nostra
fisiologia. Personalmente sono arrivata al crudismo per mo-
tivi di salute. È stato
un percorso lungo,
lento, graduale, in
cui via via ho scoper-
to e sperimentato i
benefici dell’alimen-
tazione vegetariana
e vegana, prima, poi
gli insegnamenti igie-
nisti e del crudismo.
Questi ultimi due
passaggi sono sta-
ti importantissimi e
mi hanno veramente
permesso di dare una svolta alla mia vita.
M. Io sono arrivato al crudismo per curiosità oltre che per
motivi di salute. Avevo 22 anni quando, per problemi inte-
stinali, fui costretto a stravolgere il mio stile di vita. Praticai
lo yoga e passai ad un’alimentazione vegetariana. Così,
mi appassionai alla nutrizione. Poi, durante un viaggio in
Sudafrica, nel 2009, conobbi una comunità di crudisti che
organizzava eventi culinari per la promozione della consa-
pevolezza alimentare. Con loro feci un’esperienza annuale
crudista, adottando una dieta di cibi crudi ad alto contenu-
to di grassi.
In quali aspetti principali (salute, vita sportiva
e dinamica o lavorativa, vita relazionale etc...)
le abitudini crudiste hanno maggiormente
rivoluzionato le vostre vite?
L. Come dicevo, per me il crudismo ha avuto un impatto
positivo, in primis, sulla salute - che comunque è alla
base di molti altri aspetti dell’esistenza. Ho superato,
cioè, problemi cronici (con cui convivevo da lungo tempo)
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