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Numero 6 del 2015

Cibo ribelle - Speciale donne arabe


Foto: Cibo ribelle - Speciale donne arabe
PAGINA 24

Testi pagina 24

22 Giugno 2015
Decidere se mangiare cibo sano e genuino, fare una dieta
o piuttosto affi darsi ciecamente al potere della pubblicità
è quindi una scelta molto importante alla quale le donne
sono chiamate e che ha rifl essi non solo sulla salute pro-
pria e della propria famiglia, ma anche su interi settori di
business alimentare.
C’è da quindi da augurarsi che, dietro alle nuove mode
alimentari, cresca ancora di più la consapevolezza per una
corretta alimentazione, che sappia essere non solo appan-
naggio dei ceti più istruiti ed abbienti, ma che sappia di-
ventare un patrimonio culturale e sociale condiviso a tutti i
livelli della società. E le donne, volenti o nolenti, saranno le
protagoniste di questa crescita. A pensarci bene, un pote-
re sociale, politico ed economico enorme.
1 Fonte: Istat, http://dati.istat.it/ Anno 2008 Indagine sull’Uso del Tempo
2 Fonte: Istat, http://dati.istat.it/ Anno 2014
3 Fonte: Istat, Aspetti della Vita quotidiana, Anno di rilevazione: 2013
4 Fonte: http://www.iss.it/binary/pres/cont/SINTESI_OKKIO.pdf
5 Fonte: Istat, Conti economici nazionali, Anno 2013 http://dati.istat.it/
6 Fonte: http://food24.ilsole24ore.com/2014/11/dieta-mediterranea-vale-miliardo-
euro-prossimo-obiettivo-marchio-condiviso/
7 Fonte: http://www.coldiretti.it/News/Pagine/676--%E2%80%93-6-Ottobre-2013.aspx
8 Fonte: http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2013/12/13/news/diete_bar-
rette_beveroni_e_pillole-70816235/
9 Fonte: http://www.repubblica.it/salute/alimentazione/2014/12/19/news/i_padro-
ni_del_cibo-103273466/
di Cristina Melchiorri
STRATEGIE
PRIVATE
Sono Emanuela, ho venticinque anni e lavoro da poco
in una azienda di abbigliamento per bambini. Oggi ho
discusso con i miei colleghi, che sostengono che noi
donne siamo permalose e non sappiamo avere diver-
genze senza metterla “sul personale”. Non accettia-
mo le critiche, o i rimproveri. Che invece gli uomini
sanno scontrarsi e litigare per poi proseguire a col-
laborare sul lavoro senza rancore. Quindi siamo più
fragili nel gioco di squadra e come leader di un team.
Va da sé che mi sono seccata e l’ho presa molto “sul
personale”...
Emanuela Ricci, Casalecchio di Reno (Bologna)
Cara Emanuela, direi che c’è del vero...Penso che derivi
dall’imprinting che da piccoli maschi e femmine ricevono
dall’educazione famigliare, dalla scuola, e che si confer-
ma negli stessi differenti modi di giocare, che foggiano
carattere e comportamenti dell’età adulta. Se vedi un
gruppo di ragazzi che giocano a pallone li sentirai spesso
litigare, li vedrai interrompere il gioco per discuterne le
regole e poi riprenderlo. Azzuffarsi e uscire insieme dagli
spogliatoi per andare a mangiare una pizza. Una discus-
sione fra bambine produce effetti diversi: il gioco si inter-
rompe e ciascuna torna a casa. Da ragazza facevo parte
di una squadra di nuoto. Venne da noi l’allenatore della
squadra maschile, ma restò solo sei mesi. “Quando un
nuotatore arriva in ritardo agli allenamenti, gli faccio fare
venti vasche per punizione e lui le fa, senza protestare.
Ho applicato la stessa regola ad una nuotatrice, e lei si
è messa a piangere. Le compagne sono venute da me
a lamentarsi, dicendo che non dovevo far piangere la ra-
gazza. Io non volevo farla piangere, pensavo conoscesse
le regole!”
Per l’allenatore era normale che uno sportivo che viola
una regola accetti la punizione. Ma noi ragazze abbiamo
pensato che l’allenatore avrebbe dovuto lasciar correre e
l’interessata ha visto la punizione come un rifi uto perso-
nale. Un altro esempio? Giocando a tennis due ragazze
spesso palleggiano e non tengono conto del punteggio,
mentre due ragazzi giocano una partita con lo scopo di
vincere l’uno sull’altro. Nel lavoro l’equivalente del pal-
leggio è fare correttamente il proprio lavoro. Ma questo
atteggiamento non aiuterà una donna a diventare un lea-
der...dovrà gareggiare, anche scontrandosi con la propria
riluttanza a competere. Bisogna voler vincere e rimanere
amica di chi hai sconfi tto. Nulla di personale.
NuLLA
dI PERSONALE!
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