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Numero 8 del 2016

Felicità, parliamone


Foto: Felicità, parliamone
PAGINA 50

Testi pagina 50

48 Luglio-Agosto 2016
Pierangela Rossi è poetessa, saggista, critica d’arte; colla-bora inoltre come giornalista
con Avvenire. È autrice prolifica,
che ha pubblicato oltre dodici fra
libri e plaquette di poesia. In questa
produzione è possibile enucleare
due modalità di scrittura, quasi un
doppio passo che si distingue per
stile e temi. Da una parte si legge
una poesia articolata in frammenti,
in schegge, spesso capaci di co-
gliere l’attimo, il momento, il secon-
do dello scatto dell’orologio, oppure
il fotogramma di una vicenda, la
macchia esplosa di colore. “Car-
te del Tempo” (Campanotto), ad
esempio, è un libro dove l’occasio-
ne, anche meteorologica, il richia-
mo a un tempo e a un’ora (o a una
stagione) sono il modo per riflette
sull’esistenza, far scoppiare la luce
di un incontro, accennare all’amore
per subito uscirne, come a cogliere
i bagliori improvvisi che fanno ve-
dere e capire la verità, per subito
gettarla nuovamente nell’oscurità.
Sulla stella linea si possono leg-
gere gli haiku, in particolare quelli
di “Ali di colomba” (Campanotto),
capaci di tracciare paesaggi e si-
tuazioni con il tratto rapidissimo di
una manciata di versi. A questa po-
esia acuminata, legata al bagliore,
all’occasione, se ne affianca un’al-
tra che, invece, si stende in maniera
piana sulla pagina, assumendo una
dimensione quasi narrativa. Si trat-
ta di sequenze liriche dalla stilistica
complessa (punteggiatura, retorica,
uso dell’enjambement, tutto è più
articolato e strutturato), dove l’emo-
zione si impasta con la riflessione e
la luce dell’abbaglio si interseca e si
screzia di penombra. L’amore è sof-
ferto, emergono il tema della fede,
del dubbio, del ricordo, richiaman-
dosi all’arte, al mito, alla letteratura.
I testi qui pubblicati sono tratti da
“Punti d’amore” (Campanotto):
si tratta di un libro di sintesi delle
modalità di scrittura di Pierange-
la Rossi, capace di muoversi nella
verticalità della scheggia affilata
e nell’orizzontalità della riflessione
maturata al buio dell’attesa. È una
poesia forte, intimamente e pro-
fondamente sentita, dove si per-
cepisce una tensione potente, un
motore su di giri che romba e fa
scattare in avanti il linguaggio. Que-
sto libro offre esiti notevoli, aguzzi
pur senza rinunciare a quel mec-
canismo di catena di trasmissione
della sequenza-flusso che costrin-
ge chi legge ad andare avanti fino
alla fine: «da che il mare sospetta
la montagna/ il futuro si apposta al
congiuntivo/ ti aspetto così/ come si
aspetta un silenzio/ che non viene.»
Insomma, la poesia di Rossi è mul-
tiforme, si impone per lo stile, per la
sicurezza della voce, per un pen-
siero e una sensibilità maturi.
è la tua pelle che tace e respira
a tentare la notte
il respiro caldo del giorno:
la vita è promessa diversa

il riso è questo
risarcimento del vivere
così misero
tutta una vita
per vane parole
infine con voce chiara
per la tua bocca cibo
per la tua bocca bacio
per la tua bocca riso

questa sera vorrei
innamorarmi o morire
lasciando andare il corpo
incontro
e tu che amerei
non attutire il colpo
avverti invece il fruscio
dell’urto
l’ombra che si fa chiara
l’improvviso silenzio
Pierangela
rossi
D’amore
e Di poesia
Versi che sanno cogliere
i bagliori improvvisi
che per un attimo fanno
vedere la verità
di luca Benassi
pp.48_POESIA_luglio_2016.indd 48 21/06/16 22.26


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