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Numero 8 del 2016

Felicità, parliamone


Foto: Felicità, parliamone
PAGINA 30

Testi pagina 30

28 Luglio-Agosto 2016
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ti a racconto delle proprie origini, o a letteratura sulla sto-ria, cultura e tradizioni del proprio paese d’origine
es: il libro Il sapore della mia terra (Angolo manzoni, 2006) della romena Valeria
Mocana?u [1959], in cui quest’ultima racconta la sua infanzia trascorsa in un
villaggio rurale della Romania comunista; il libro Rosso come una sposa (Einau-
di, 2008) con il quale l’albanese Anilda Ibrahimi [1972] approda alla scrittura
italiana. È una saga familiare (con qualche spunto autobiografico), attraverso
cui l’autrice percorre la storia dell’Albania, dalla sua indipendenza ai nostri
giorni, attraverso gli occhi e la vita di diverse generazioni di donne di una fa-
miglia nel profondo sud albanese; la raccolta delle favole popolari di serbia e
montenegro La cesta del principe (EmI, 2006) di Nada Strugar o Il re del tempo
e altre fiabe slovacche di pavol dobšinský (a cura di Jarmila O?kayová, sellerio
Editore, 1988)
infine, a testi significativi del patrimonio letterario ita-
liano con l’abbandono dei temi classici dell’immigrazione
o del rimpianto per la propria terra, per affrontare, invece,
Valeria
Mocana?u
Ornela
Vorpsi Sarah
Zuhra
Lukani?
temi universali: l’amore, la morte, la solitudine, la giovi-
nezza, ecc.
es: il romanzo “sull’amicizia e la morte” Verrà la vita e avrà i tuoi occhi (baldi-
ni castoldi dalai, 1995) di Jarmila Ockayová. L’autrice mostra attraverso le sue
protagoniste, stefania e barbara, che anche guardando il mondo da angola-
zioni completamente opposte si può riuscire a comporre un rapporto umano:
metafora dell’incontro/dialogo con l’altro/a; il “romanzo d’amore e di guerra”
L’amore e gli stracci del tempo (Einaudi, 2009) della scrittrice albanese Anilda
Ibrahimi, con il quale l’autrice abbandona la storia e i ricordi del proprio paese
per regalarci, invece, un intenso romanzo d’amore e di guerra ambientato nei
balcani degli anni novanta. Il libro racconta le peripezie di Ajkuna (kosovara di
etnia albanese) e Zlatan (serbo), due giovani innamorati che vivono a pristina,
capitale del Kosovo, separati dalla guerra. durante la loro forzata separazione,
entrambi hanno come unica risorsa il pensiero di potersi un giorno riabbracciare
e insieme riprendere la loro esistenza da dove era stata così bruscamente inter-
rotta. ma la guerra non lascia inalterate le vite di chi l’ha attraversata. Quando
dopo dieci anni si ritroveranno, niente corrisponderà più alle loro aspettative e
ai loro desideri. La guerra si è portata via tutto il loro futuro da vivere insieme;
il romanzo Le lezioni di Selma (Libri bianchi, 2007) di Sarah Zuhra Lukani?. Le
lezioni cui si allude nel titolo di quest’ultimo romanzo sono date da una donna
ebrea colta, sposata con un medico musulmano che, confinata in casa sotto il
controllo dei militari serbi nella sarajevo sotto assedio, rifiuta la legge dell’odio
e vi oppone quella dell’accoglienza, mantenendo il dialogo con chi improvvisa-
mente è diventato il ‘nemico’; Cercasi Daedalus disperatamente (Tracce, 1997)
della croata Vera Slaven [1971] e, ancora, il romanzo La città dei tulipani (Tufani,
2005) della romena Ingrid Beatrice Coman [1971]. Ambientato in Afghanistan, è
una storia di ribellione femminile agli orrori della guerra. Infine, il romanzo Il pa-
ese dove non si muore mai (Einaudi, 2005) della scrittrice albanese Ornela Vorpsi
[1968]. La Vorpsi si concentra sulla condizione femminile in Albania e smaschera i
due oppressori delle donne: la società patriarcale e il partito comunista rumeno
di nicolae Ceause?cu.
[prima parte - continua]
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