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Numero 8 del 2016

Felicità, parliamone


Foto: Felicità, parliamone
PAGINA 43

Testi pagina 43

41Luglio-Agosto 2016
mi hanno notevolmente influenzato nello humour che sem-
bra sempre non troppo lontano e nell’intricato lavoro dei
piedi che trova un proprio esito in una o un’altra forma.
Come coreografa pensa di avere avuto più difficol-
tà nel richiamare l’attenzione sul proprio lavoro e
forse anche nell’organizzazione della sua Compa-
gnia di danza?
Bella domanda. Vorrei poter dire no, ma devo ammettere
che come donne è un po’ più difficile; forse una delle ragioni
potrebbe essere che noi non riusciamo a fare rete come gli
uomini. In ogni modo alla fine riusciamo a lavorare bene in
squadra, ed essere leader ed incoraggianti ci diventa facile.
Chi sono i suoi principali sostenitori: uomini e don-
ne o donne e uomini?
Sia donne che uomini.
È riduttivo sostenere che ha un approccio femmi-
nile al linguaggio del corpo?
Non è un linguaggio di genere cosciente quello che cerco
di creare. Pensare che io trovi più facile coreografare sugli
uomini…
Raramente star internazionali inseriscono nei loro
gala lavori di donne. Ho trovato molto interessante
e non comune la sua collaborazione con Svetlana
Zakharova per il suo gala “Amore”. Come vi siete
incontrate?
Stavano cercando un pezzo in cui Svetlana doveva essere
era l’unica donna in scena circondata da soli uomini. Penso
che abbiano fatto una ricerca approfondita e che abbiano
trovato me ed il mio pezzo “Strokes Through The Tail”.
Come è stato il vostro incontro? Come è creare,
lavorare con un’artista come Svetlana?
In un certo senso è stato come in qualsiasi altra esperien-
za. In studio Svetlana lavora sodo, molto concentrata ed
autocritica. Riesce ad essere quella ballerina straordinaria
che conosciamo quando il movimento entra nel suo cor-
po e in quel momento assistiamo alla sua improvvisa tra-
sformazione. La sua naturale musicalità, l’impegno infinito
nell’uso del corpo e la sua anima trasparente, rendono pa-
lese ciò che la rende straordinaria. È molto speciale vedere
il mix di ingredienti che la rendono un’artista così geniale.
Freschezza ed umorismo posso trasformarsi anche
in indicatori di aspetti sconosciuti della personalità
e delle capacità dell’artista. Che cos’è lo humour
per lei e quanto influenza il suo lavoro?
Grazie del complimento e che veda il mio lavoro in quel
modo. Amo veramente “rovistare” nella cassa del tesoro
personale dell’artista. Il mio desiderio è rendere ciascu-
no unico per quella persona e non solo per la sua abilità
di movimento ma anche per ciò che la sua personalità è
in grado di offrire. Sul palcoscenico voglio vedere l’anima
della persona, i suoi tic eccentrici, la sua stranezza e la
sua bellezza interiore.
Sappiamo che lei è molto richiesta e crea per nu-
merose compagnie internazionali. Come affronta il
grande repertorio classico?
Quando allestisco balletti classici cerco sempre un lega-
me col mondo di oggi. Cerco il vero senso della storia,
aggiungendo anche “punti di svolta” alla trama o una sor-
presa. Sono interessata a tutto ciò che accade dietro le
porte chiuse come in “Carmen Private” in cui non vedia-
mo solamente la Carmen che tutti conosciamo, ma anche
la Carmen fragile quando è sola, la Carmen respinta da
bambina e di cui il padre abusò e la trattò da giovanissima
come oggetto sessuale. Vorrei rispondere a domande tipo
‘perché Rothbart nel Lago dei Cigni odia così tanto Sigfri-
do e dove è il Re, il padre di Sigfrido’. Nel mio Lago dei
Cigni Rothbart arde di desiderio per la regina al punto di
rapirla e da cui, senza venirlo a sapere, attende un figlio.
Rothbart sa che Sigfrido è la persona più importante per
la regina e dopo l’ennesima sconfitta decide di rovinarlo.
Dopo aver raggiunto il proprio obiettivo dalla la regina, gli
dice che Sigfrido è “sangue del suo sangue”…
È corretto dire che lei riserva una attenzione spe-
ciale ai giovani talenti? Quali nuove prospettive
apre il lavoro coi giovani?
Amo lavorare e scoprire giovani talenti. È una parte im-
portante del mio lavoro. Come coreografa traggo sempre
ispirazione dall’energia di un danzatore curioso, senza
pregiudizi e desideroso di cimentarsi con nuove forme e
modalità che ovviamente accompagnano la giovinezza,
ma non solo. Ogni generazione ha qualcosa di prezioso
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