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Numero 8 del 2016

Felicità, parliamone


Foto: Felicità, parliamone
PAGINA 15

Testi pagina 15

13Luglio-Agosto 2016
voluzionario, motore di trasformazione, a prescindere dai
curricula, dalle storie personali, dalle alleanze di chi, con-
tingentemente, usufruisce nell’immediato dei meccanismi
introdotti dal legislatore.
La prospettiva di genere è dirompente e comunque di-
namica, soprattutto in realtà, come quella italiana, anco-
ra troppo bloccate. Ma è importante che l’ottica di genere
si coaguli, strutturandosi non solo come fattore critico, ma
anche come chiave di lettura e sguardo generale, collante
ricostruttivo e aggregante nella evoluzione necessaria del-
la democrazia politica verso nuovi ambiti e ricomposizioni.
Il femminismo ha messo definitivamente in discussione
la dicotomica e schematica contrapposizione verticale
tra pubblico e privato. La dimensione ultima dell’immi-
grazione - nei termini quantitativi e qualitativi con i quali si
presenta - ha fatto cadere irreversibilmente la separatez-
za dello Stato nazionale rispetto alle regolazioni Regionali
e internazionali, e i muri costruiti nevroticamente rilevano
la loro inutilità. L’ampliamento di ambiti della democrazia
e della politica e il rinnovamento della governance si im-
pongono, invece, e a tutti i livelli, invocando nuovi assetti,
equilibri, gerarchie.
Nell’immediato nel nostro paese - e a prescindere anche
qui da quale che sia l’esito del referendum sulle riforme
istituzionali - occorrerà intanto trarre ogni conseguenza e
applicare al meglio tutte le norme recentemente approva-
te, e operare anche per impegnare le energie nuove degli
uomini e delle donne delle istituzioni per sviluppare e per
valutare anche le politiche pubbliche in un’ottica di genere,
affinando e diffondendo bilanci di genere, utilizzando tutti
gli strumenti, sistematizzando le statistiche di genere.
Si contribuirebbe nel concreto ad avvicinare così mag-
giormente le istituzioni alla concretezza della vita degli
uomini e delle donne. E si contribuirebbe anche a una
maggiore fiducia verso le istituzioni, alla loro autorevolez-
za e credibilità.
Le istituzioni del nostro paese devono risultare meno
distanti, per divenire effettivo punto di riferimento e di-
mensione riconosciuta e praticata per il concreto eser-
cizio di un’etica laica, accogliente, plurale, coerente, con
le contemporanee e articolate identità - fragili ma esigenti
- degli individui nella dimensione pubblica e in quella pri-
vata. Ciò dipende molto da chi abita le istituzioni, e anche
dalla capacità di rappresentare effettivamente e visibilmen-
te le diversità presenti nella popolazione, a partire dal ge-
nere. Non vi è dunque trionfalismo inutile nel valorizzare
alcuni significati progressi che, sino a ora, l’Accordo ha
contribuito a realizzare; piuttosto, vi è la volontà di prefigu-
rare ulteriori e necessari passi in avanti nella governance
nazionale e internazionale, sempre più interagenti, verso
l’obiettivo della parità di genere e il 50e50, a tutti i livelli.
Il nostro non è un impegno disgiunto da quello (fortemen-
te avvertito come urgente da tanta parte della opinione
pubblica) per la legalità e per il contrasto alla corruzione.
Sarebbe infatti contraddittorio e poco plausibile e credi-
bile dispiegare l’impegno istituzionale per l’imparzialità,
la legalità, l’avversità alla corruzione, se le istituzioni non
rimuovessero al proprio interno, nella composizione e nel
quotidiano operare, ogni discriminazione. L’illegalità e
la corruzione restituiscono continuamente ai cittadini
l’immagine di istituzioni e amministrazioni parziali e di-
scriminanti, che operano proprio con parzialità al proprio
interno e generano conflitti, ingiustizie, disparità ulteriori.
Come essere così miopi da non cogliere tutti i nessi? Come
non sventagliare ulteriormente l’obiettivo di progressi per la
democrazia paritaria, riproponendo forte l’intreccio con le
pari opportunità tra i generi, e non solo? Il principio di non
discriminazione deve agire in positivo, non solo contrastan-
do le discriminazioni, ma anche imponendosi come fattore
trainante di innovazione. b
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