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Numero 8 del 2016

Felicità, parliamone


Foto: Felicità, parliamone
PAGINA 28

Testi pagina 28

26 Luglio-Agosto 2016
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DALL’EST CON FURORE.
LETTERARIO/1
di Cristina Carpinelli
La letteratura migrante è un’occasione di costruttiva reciprocità. Allo stesso tempo, decostruisce una vi-sione etnocentrica del mondo, consentendo di rifug-
gire dalle secche di una mortifera autoreferenzialità e di
aprirsi al rinnovamento imposto dalla storia. Essa traccia il
sentiero di uno scambio autenticamente paritario fra cultu-
re diverse. Non si limita, infatti, a rielaborare criticamente
in forma artistica i processi relativi al passato, né a descri-
vere quelli di creolizzazione tuttora in svolgimento al livello
mondiale, ma offre, altresì, una speranza nuova per il fu-
turo, alimenta le ragioni dell’utopia, in vista di un concreto
orientamento sul fronte dell’incontro interculturale.
I migrant writers provenienti dall’Europa Centro-Orien-
tale e Sud-Orientale hanno iniziato a pubblicare in lin-
gua italiana dalla seconda metà degli anni Novanta.
Alcuni di loro sono arrivati in Italia prima ancora del crollo
dell’Urss, della caduta del muro di Berlino e dei diversi
regimi comunisti dei paesi che avevano fatto parte dell’or-
bita sovietica (inclusi la Romania di Nicolae Ceause?cu e
l’Albania di Enver Hoxha). Tuttavia, molti di loro sono ar-
rivati in Italia dopo, nel corso degli anni Novanta, con i
grandi flussi migratori dall’Est. Sono emigrati a seguito
di crude realtà di guerra, oppressione e sfruttamento, o
di povertà sperimentate sulla propria pelle nei loro paesi
d’origine. Si pensi, soltanto, al peso che ebbe sui flussi
migratori dall’Est, il conflitto nei Balcani, o la trasformazio-
ne delle economie dei paesi ex-comunisti da pianificate
a economie di mercato, con l’uso di ricette neo-liberiste
che spinsero milioni di individui sotto la soglia assoluta di
povertà. La gran parte della produzione letteraria in lingua
italiana di questi ultimi scrittori migranti appartiene agli
anni Duemila.
L’attività principale di lavoro di tutti questi scrittori
non è quella di romanzieri, poeti o prosatori (sono, in
genere, mediatori culturali, traduttori, educatori, ecc.).
L’attività letteraria coincide più sovente con la professione
primaria tra i migrant writers, che vivono in Italia già da
VIVOnO nEL nOsTRO pAEsE E hAnnO pubbLIcATO LIbRI In LInguA ITALIAnA.
sOnO mAggIORmEnTE LE dOnnE mIgRAnTI pROVEnIEnTI dALL’EuROpA cEnTRO-ORIEnTALE1
Boris Kollár
1 Questo articolo è la sintesi di un mio intervento alla Tavola Rotonda “Fenomeni sociali
e produzioni letterarie migranti” (Carroponte di Sesto San Giovanni - 2 giugno 2016),
promossa dall’Assessorato Pace e Cooperazione Internazionale del Comune di Sesto
San Giovanni (MI).
Marina
Sòrina
Anilda
Ibrahimi
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