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Numero 12 del 2011

Illuminata umanità


Foto: Illuminata umanità
PAGINA 42

Testi pagina 42

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4D

IL CO’ELÀGGI
2DI ESSERE

oberta Torre è una regista milanese, impegnata, bril-

lante e singolare, siciliana d’adozione, ma cosmopo—

lita nella dimensione. Tano da morire, musical-sce-

neggiato, nel 1997 le fa conquistare la popolarità, se-

guito da Sud Side Story. Ad essi seguono film dram-
matici come Angela, o noir come Mare nero, fino all’ultimo
poetico I baci mai dati, girato nel quartiere popolare di Librino
a Catania. Nel suo cinema emergono sempre delle figure fem—
minili originali e un’umanità travagliata e sognatrice. Interes-
santi i suoi reportage girati a Palermo, inchieste socio-antro-
pologiche in cui Vi è una stretta commistione tra documenta-
rio e finzione, dove la realtà più cruda è mescolata a toni tea-
trali e stranianti. Tra questi Angelesse ritratti di donne della pe-
riferia palermitana o Spioni, girato nel quartiere Borgo Nuo—
vo di Palermo, sulle opinioni dei bambini sui significati di ma-
fia, mafioso e pentito. (Info: www.r0bertatorre.com)

SEI LA REGISTA DELLO SPOT “DOPPIA DIFESA" CONTRO LA VIOLENZA SUL'
LE DONNE, VIDEO DELL'ASSOCIAZIONE DI GIULIA BONGIORNO E MICHEL-
LE HUNZIKER. COM'E NATA LA COLLABORAZIONE?

Michelle Hunziker e Giulia Bongiorno mi hanno chiesto di
realizzare questo spot ed io l’ho fatto con grande piacere, ab-
biamo lavorato un paio di giorni e il risultato è stato bello,
uno spot forte e semplice contro la violenza, interpretato da
donne e uomini.

Nidiיִìnm | dicembre I ZU’I’I



IL CINEMA E LE DONNE. E UN MONDO AMICO DELLE DONNE O SI REGI-
STRA COME NELLA MAGGIOR PARTE DEI CAMPI UNA DIFFICOLTÀ PIÙ ELE-
VATA PER LE DONNE, SOPRATTUTTO SE SI TRATTA DI UNA REGISTA SIN'
GOLARE COME TE?

lo ho avuto più difficoltà per il mio modo di fare film che
per il fatto di essere donna. Credo che in Italia non ci sia mol-
to spazio per la sperimentazione, manca proprio un pubblico
che sia disposto ad accogliere un linguaggio lontano dagli
stereotipi e mancano i produttori coraggiosi, infatti alla fine
ho deciso di produrmi i miei film perché non sopportavo
l’idea di dover rinunciare a un metodo di lavoro che avevo
costruito e sperimentato negli anni e spesso non veniva com—
preso dai produttori.

"IL CINEMA, UN ARCIPELAGO D'AMORE": OGGI A ME SEMBRA CHE IL CI'
NEMA COME VALORE PER UNA COMUNITÀ, PER LA SOCIETÀ, SIA UN PO' PER'
DUTO, SOPRATTUTTO PER LE GIOVANI GENERAZIONI, DISTRATTE DALLA TV,
DA INTERNET DALLA TECNOLOGIA IN GENERALE. CHE NE PENSI?

È una società molto individualista, dunque non credo che ci
possa essere un cinema per la comunità in generale. Oggi non
C’è più un senso comunitario. È l’apoteosi dell’individuo, c’è
molto protagonismo ed è sempre più difficile ascoltare. È l’in-
dividuo che non dà più valore all’idea di comunità. Il cinema
non può cambiare il mondo, è comunicazione per grazia di arte,
non è giornalismo. È narrazione, è arte.


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