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Numero 12 del 2011

Illuminata umanità


Foto: Illuminata umanità
PAGINA 32

Testi pagina 32

LIBANO

MAYA,

UNA GIOVANE
TRA BLOG

E FUMEIIO

di Barbara Antonelli

MAYA ZANKOUL SFOGA NEL BLOG
LE FRUSTRAZIONI DI GIOVANE
LIBANESE. OGGI LE SUE VIGNETTE
SARCASTICHE SONO DIVENTATE
UN FUMETTO CHE RACCONTA

UN MONDO DI CONTRASTI SOCIALI,
MASCHILISMO E CORRUZIONE

e ho un problema, ne
faccio una vignetta. E mi
sento meglio”. È iniziato
quasi per gioco il blog di
Maya Zankoul, ventitre-
enne libanese, illustratrice e designer
originaria di Beirut, per diventare
poi uno dei blog più seguiti del mondo arabo. Da quel sar-
casmo e quello humour, armi affilate contro il maschili-
smo e il sistema patriarcale, la corruzione e le ingiustizie
sociali proprie della società libanese, è nato un fumetto,
una graphic nove] in due volumi, Amalgam, tradotto ed
edito in Italia da Il Sirente.

A vederla così, in jeans e maglietta, e occhi da gatta di-
segnati da brava libanese con l’eyeliner nero, seduta in un
caffè—libreria del quartiere romano del Pigneto, a sentir—
la raccontare le sue vignette divertenti e autobiografiche,
Maya appare una giovane donna che potrebbe collocar-

noidonne | dicembre | 2011





si in qualsiasi parte del mondo. “Sono una vittima del si-
stema ogni singolo giorno” si legge sul suo blog; “dise—
gnare - ci spiega - è diventato un modo per dissipare le
tensioni della routine quotidiana, o semplicemente per rac-
contare in modo ultrarapido spaccati del mio vissuto”. Il
blog è stato per Maya “una stanza tutta per sé”, ovvero
il suo pianeta sul quale scrivere tre volte a settimana per
“disegnare liberamente e dare sfogo alle frustrazioni”. Una
conferma delle grandi potenzialità offerte alle donne dal
web, rendendole protagoniste di una piazza virtuale, lad-
dove lo spazio pubblico è spesso occupato solo ed esclu—
sivamente da uomini. “Il web - spiega Maya - riesce a far
passare contenuti e punti di vista “liberamente” e costi-
tuisce una finestra aperta sul mondo”.

È per questo che pur essendo francofona e parlando an-
che arabo, hai scelto la lingua inglese per esprimerti sul
tuo bloq?

“Sì, é una lingua molto utilizzata in Libano, anche tra gli
internazionali, e inoltre volevo raggiungere un pubblico
più vasto”.

Maya disegna da quando aveva 5 anni. È cresciuta aJed-
dah, in Arabia Saudita e quando è tornata in Libano nel
2005, poco prima dell’assassinio del premier Rafiq Ha-
riri, ha visto come le giovani generazioni libanesi di oggi
sono costrette a fare i conti, loro malgrado, con le con—
seguenze di anni di guerra civile, pur non avendola vis-
suta sulla loro pelle. Così sono nate le sue Vignette colo-
rate e sarcastiche, che parlano della “disorganizzazione
del sistema, delle gravi ingiustizie sociali, dei disservizi,
ma anche del traffico estenuante di Beirut e dell’impos-
sibilità di avere corrente elettrica per 24 ore di seguito,
tanto da dover ricorrere a generatori”. La corruzione do-
minante nei processi di ricostruzione della capitale liba-
nese è una delle questioni centrali perché in un paese di
4 milioni, dove apparentemente “convivono” 18 confes-
sioni religiose, la diversità delle componenti è senza dub-


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