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Numero 12 del 2011

Illuminata umanità


Foto: Illuminata umanità
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Testi pagina 29

a diretto contatto con gli studenti, si sono dimostrate molto si-
gniיִcative proprio su questo terreno. Condotti da idonee יִgure
professionali, i laboratori di prevenzione alla violenza di genere
hanno prodotto una consapevolezza nuova tra i più giovani, ca-
pace sia di irradiarsi alle famiglie e all’ambiente dei coetanei,
sia di formare i comportamenti degli adulti di domani. Un ap-
proccio empatico corretto fa si che temi pesanti e complessi
come quelli della violenza alle donne, della prostituzione e del-
la tratta delle schiave contemporanee, perdano qualsiasi con-
notazione dottrinale o distante e diventino realtà, che ci riguarda
e che possiamo affrontare. Non li rifiutiamo più perché capia-
mo due cose: che il conיִne tra normale e diverso è solo un velo
leggero che si solleva a un colpo di vento; e che possiamo af-
frontare qualsiasi verità dolorosa a patto di non essere soli. Al-
lora la violenza alle donne smette di essere “quella che capi-
ta alle altre” e diventa problema nostro. Smette anche di es-
sere problema femminile e diventa problema della comunità,
di uomini e donne.
In deיִnitiva, non sembra esserci altra strada: occorre combattere
e sconfiggere le simbologie che riducono la donna ad ogget-
to, restituire della donna
l’immagine che la riflette
realmente. Solo riuscendo
in questa grande opera-
zione comunicativa e cul-
turale, potremo rendere
יִnalmente eccezionali e
annoverabili fra le patolo-
gie, tutti i fenomeni di vio-
lenza contro le donne.
Una chiosa mi sembra ne-
cessaria. Anche su que-
sto fronte il Governo ita-
liano ha dimostrato la sua
inettitudine e insensibilità.
Non ha attuato il Piano
nazionale di contrasto alla violenza del 2010, non ha ripartito
tra i Centri antiviolenza i milioni di euro stanziati e rimasti sul-
la carta, non ha sottoscritto la “Convenzione Europea per la pre-
venzione e la lotta alla violenza contro le donne”, già firmata
da 16 paesi, che propone una strategia politica nazionale ba-
sata su linee guida europee. Sarebbe un salto di qualità im-
portante, perché si tratta del primo strumento giuridicamente
vincolante in Europa che determina una normativa precisa per
combattere il fenomeno tramite la prevenzione, la protezione,
il supporto alle vittime e l’azione giudiziaria contro gli autori dei
reati (tra cui sono compresi stalking, violenza sessuale, יִsica,
psicologica 0 economica, matrimoni forzati, mutilazioni geni-
tali femminili e “delitto d’onore”). Insomma, non c’è da stupirsi
che il Comitato CEDAW delle Nazioni Unite abbia condannato
l’Italia per le sue inadempienze. Una delle tante, una delle più
inaccettabili.



Il 2011 si chiude con una constatazione che ogni italiana e ogni italiano
avevano già maturato, nel corso degli ultimi mesi e, vorrei dire, nell'ul-
timo biennio: la crisi globale non ha aיִatto smesso di far sentire i pro-
pri eיִetti. Anzi, al contrario: proprio perché si tratta di una recessione a
scala-mondo, dovremo confrontarci con essa ancora a lungo, tentare di
fare sistema per evitare conseguenze pesantissime.

Il Governo Berlusconi in un contesto simile è stato il peggiore che ci p0-
tesse capitare. È passato nell’arco di poche ore dal sostenere che 1a crisi
era "una questione psicologica” a tagli calati dall’alto sui territori, in-
tollerabili e ingiusti. Essi hanno colpito in primo luogo le famiglie, le im-
prese, moltissimi lavoratori.

Pur fra mille diיִicoltà, la Regione Emilia-Romagna si è opposta a que-
sta deriva varando una serie di misure a difesa dello standard di quali-
tà dei servizi e del tenore di vita di Chi per generazioni ha lavorato ed è
vissuto in questa terra, contribuendo a farne quel che è oggi.

Diversi gli esempi e isettori nei quali abbiamo operato, a cominciare dal-
la riduzione de110% di indennità e costi digestione della macchina pub-
blica. E ancora: patto per attraversare la crisi, patto di stabilità regionale,
interventi sulla scuola, contro i tagli ai trasporti, attenzione ai più deboli,
alle persone maggiormente esposte, alle famiglie, difesa dei servizi so-
ciali per anziani, bambini e persone disabili. Molto è stato fatto e molto
ancora verrà fatto dalla Regione, affinché le cittadine e i cittadini non
si sentano abbandonati a loro stessi nel momento più difיִcile.

Allo stesso tempo quello che si conclude è stato, in Emilia-Romagna, l’an-
no della costituzione della Commissione “per la piena parità tra donne
e uomini”, a guidare la quale è stata eletta la collega Consigliera del PD
Roberta Mori. È stato uno dei momenti più alti della legislatura: la gran-
de sfida della nuova Commissione sarà infatti quella di rimuovere ogni
forma di disuguaglianza, nonché di discriminazione nei confronti del-
le persone, come da dettato della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione
Europea. In essa, nei lavori dell'Assemblea Legislativa, ancora una vol-
ta fondamentale è stato e sarà l'apporto della Vicepresidente del Grup-
po PD Anna Pariani, delle Consigliere Palma Costi, Paola Marani, Rita Mo-
riconi. Ogni giorno le Consigliere del PD, della maggioranza e dell’op-
posizione, arricchiscono l’ente di idee, spunti e proposte che ci ricorda-
no come la politica e l’amministrazione migliori sono quelle nella qua-
li dawero la piena parità fra donne e uomini è praticata.

Nel ringraziare "Noi Donne" per la collaborazione instaurata da anni,
le sue redattrici, le lettrici e le simpatizzanti, voglio concludere tentan-
do di legare assieme i due terni: le vicissitudini economiche che ci troviamo
a vivere e lo sforzo che il Partito Democratico sta facendo per rendere sem-
pre di più le donne protagoniste del cambiamento in Italia. Per riuscir-
ci basta citare un dato di politica economica generale che dovrebbe far
riflettere noi tutti: i Paesi con i tassi di crescita più elevati ed i maggio-
ri livelli di reddito pro-capite sono anche quelli che presentano i maggiori
livelli di partecipazione e occupazione femminile. È un dato di fatto ma,
soprattutto, è un auspicio, sul quale impegnarsi assieme quotidianamente.
Un abbraccio a tutte e tutti: uniti riusciremo a ridare all’Italia il presti-
gio che si merita in campo internazionale.

Buon 2012! _
Marco Monarl,

Presidente Gruppo PD Regione Emilia-Romagna


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