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Numero 10 del 2010

Bio diversa mente


Foto: Bio diversa mente
PAGINA 38

Testi pagina 38

36 noidonne | ottobre | 2010
l ruolo femminile nella costruzione dello Stato na-
zionale italiano è sempre stato considerato subor-
dinato al ruolo maschile. Ma le donne, nonostante
la poca o nulla visibilità pubblica, non solo ebbero
un ruolo rilevante in quel processo, ma furono nu-
merose, di diverse estrazioni sociali, e si dimostrarono vo-
litive, determinate, con idee e progetti da costruire, im-
pegnate direttamente nelle cospirazioni ma anche nelle
lotte vere e proprie, anche se in genere con funzioni di or-
ganizzatrici o di infermiere (una delle poche che imbracciò
il fucile fu Anita Garibaldi), passate poi, dopo l’Unifica-
zione, a ruoli di impegno sociale a beneficio delle don-
ne e dell’infanzia, per il riscatto sociale delle classi disa-
giate, per l’organizzazione e la promozione dell’educa-
zione...
Per ragioni di spazio potremo fare solo pochi esempi,
che intendono stuzzicare la curiosità ed evitare l’oblio,
ma queste donne, senza esagerare, sono cen-
tinaia. Infine, non stupisca l’uso del co-
gnome del marito: per loro era naturale ed
usuale presentarsi così.
Cristina Trivulzio di Belgiojoso (Mi-
lano 1808-1871). Ebbe una travagliata vita fa-
miliare e comportamenti per il tempo ritenuti
scandalosi (sposata, lasciò il marito ed ebbe
una figlia da un nuovo compagno). Fuggita in
Francia dopo il 1831, divenne giornalista. Tor-
nata in Italia nel 1840 si stabilì a Trivulzio.
Colpita dalle condizioni di miseria dei conta-
dini, si dedicò ai problemi sociali: seguendo
le teorie utopistiche saintsimoniane e fourie-
riste, aprì asilo e scuole per figli e
figlie del popolo. Nel 1848-’49 fu
ancora in prima linea: raggiunse
Milano guidando la “Divisione
Belgioioso”, 200 volontari da lei
reclutati e trasportati in piroscafo
da Roma a Genova e da lì a Mi-
lano. A Roma nei mesi della Re-
pubblica guidata da Mazzini,
lavorò giorno e notte negli ospe-
dali durante l’assedio della città,
creando le “infermiere” laiche e chiamando a questo com-
pito nobili, borghesi e prostitute. Alla caduta della Re-
pubblica (luglio 1849), dopo essersi battuta per salvare
feriti e prigionieri, fuggì a Malta, ad Atene e infine a Co-
stantinopoli. I suoi viaggi in Oriente ed i suoi tentativi di
creare società utopistiche anche in Turchia, costituiscono
un’altra pagina della sua vita.
“Vogliano le donne felici ed onorate dei tempi avvenire rivolgere tratto tratto il pensiero ai dolori ed alle umiliazioni delle donne
che le precedettero nella vita, e ricordare con qualche gratitudine i nomi di quelle che loro apersero e prepararono la via alla non
mai prima goduta, forse appena sognata, felicità!”
Cristina Trivulzio di Belgiojoso, 1866
IL RUOLO FEMMINILE
NEL RISORGIMENTO ITALIANO
CAMICIE ROSSE
di Mirtide Gavelli
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