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Numero 4 del 2010

Svelate


Foto: Svelate
PAGINA 38

Testi pagina 38

aprile 2010 noidonne38
Crisi o non crisi, si cerca di mangiaretutti i giorni. Ne consegue che tocca
fare la spesa, a meno che non si produ-
ca in proprio quello che si consuma. Per
molto tempo, questo della spesa, è stato
un compito prevalentemente femminile,
espletato in un ambito territorialmente
circoscritto (sostanzialmente nei negozi
alimentari sotto casa o al mercato ri-
onale). Adesso invece, per diversi moti-
vi, ha assunto caratteristiche molto me-
no standardizzate, come emerge da una
ricerca effettuata di recente da Adicon-
sum Lombardia per la Regione. In primo
luogo molte più donne lavorano fuori
casa. Ufficialmente l'Italia, con il suo
46%, è in fondo alla classifica dell'Ue-
27 per tasso di occupazione femminile,
12% circa in meno rispetto alla media
europea. Ma poi c'è il sommerso, il nero,
che probabilmente assorbe un altro
10%. Dunque le donne 'occupate' sono
più della metà e hanno meno tempo per
fare acquisti, compresi quelli di prima
necessità. Ma anche le casalinghe stan-
no cambiando abitudini. Un po' perché
devono fare i conti con la chiusura di
molti negozi di vicinato, penalizzati
dalla concorrenza della grande distri-
buzione, ipermercati, supermercati, dis-
count. Un po' perché devono fare i con-
ti tout court, comprando là dove i pro-
dotti costano meno. Come, per l'appun-
to, nei discount. In quest'ottica una bel-
la differenza la fa il poter disporre della
macchina. Le donne che guidano sono
in aumento, anche se le patenti attive
intestate a loro sono poco più del 40%
contro il 60% scarso degli uomini (ma è
un dato in rapida evoluzione: tra le per-
sone ultrasessantenni gli uomini sono
quasi il 70%). Dunque, per riassumere:
si lavora di più fuori casa, si ha meno
tempo a disposizione per provvedere al
sostentamento della famiglia (l'e-com-
merce potrebbe rappresentare una solu-
zione ma per ora i risultati non sono
esaltanti), i soldi non bastano mai non-
ostante lavorino spesso tutti e due i
partner, soprattutto al nord. Di contro,
aumenta il numero delle persone che vi-
vono da sole, la popolazione invecchia,
cala il numero dei figli per famiglia. La
conseguenza di questo complesso intrec-
cio di fattori è che si registra oggi la
compresenza di una grande varietà di
pratiche di consumo e, a monte, di un
ventaglio articolato di motivazioni. Per
esempio in molte famiglie la spesa è or-
mai un compito stabilmente condiviso e
i ruoli in questo campo non sono fissati
in modo rigido. Si acquista quanto ser-
ve in luoghi diversi, per comodità. A
volte lo fa lui, vicino al suo posto di la-
voro, a volte lei vicino al suo, a secon-
da dei casi. Oppure si ricorre a punti di
vendita particolari per alcuni tipi di
prodotto: il vino fuori città, anche in
damigiana (piace imbottigliato all'ori-
gine piuttosto che certificato), spesso da
chi può fare la consegna a domicilio. I
prodotti del circuito equo e solidale nel-
le botteghe dedicate. Per la carne si è
disposti anche ad andare lontano. In
questo caso se ne comprano grandi pez-
zature, accumulando scorte che, surge-
late, durano a lungo. Ma al supermer-
cato, poco o tanto, ci vanno tutti: la
scelta, anche di prezzo, è ampia, le of-
ferte speciali vantaggiose, gli sconti e i
regali, ottenuti con le tessere fedeltà, al-
lettanti. I prodotti a marchio delle di-
verse catene, posizionati in una fascia
di buona qualità, ma a prezzo ridotto
(circa il 20% in meno rispetto al leader
della categoria), stanno conquistando
quote crescenti di mercato, grazie anche
all'aggiunta dell'alta gamma e dei pro-
dotti di primo prezzo. Ciò nonostante,
c'è chi preferisce fare la spesa nei nego-
zi; in particolare, una porzione della
popolazione anziana, quella che può
permetterselo. Oppure chi crede nell'e-
quivalenza negozio/qualità e apprezza
l'atmosfera: il forno con il profumo del
pane fresco, la casera con l'insegna di
legno intagliato che ricorda tanto una
baita di montagna. La possibilità di
stabilire rapporti personali con il vendi-
tore funziona da garanzia, rassicura.
Altro possibile punto di riferimento, il
mercato rionale. Ci vanno in tanti, per
abitudine, facilità d'accesso e rapporto
di fiducia con i venditori. In ambito ali-
mentare si acquista soprattutto frutta e
verdura, anche se preoccupano un po' le
condizioni igieniche e l'esposizione al
sole. Il mercato funziona bene anche per
i single, categoria numericamente in
crescita, mentre al supermercato (che
pure frequentano) le confezioni sono in
genere troppo grandi. Loro tendono a fa-
re una spesa piccola ma quotidiana: chi
vive solo, vuole sentirsi libero di cam-
biare programma anche all'ultimo mi-
nuto. Le fasce deboli ricorrono prevalen-
Conti in tasca
Paola Chessa Pietroboni
Indovina chi provvede alla cena?
Piccolo, locale, solidale: sono i tre aggettivi guida dei Gruppi di acquisto solida-
le (G.A.S.) che, pur in crescita, sono ancora un fenomeno di nicchia. I G.A.S. ac-
quistano preferibilmente da piccoli produttori. Stabiliscono con loro rapporti di
conoscenza diretta e approfondita e ne sostengono l'attività, garantendo eque
remunerazioni. La loro spesa si ispira ai principi del chilometro zero e della fi-
liera corta. Nella stessa logica di riduzione dell'impatto ambientale, privilegiano
il piccolo produttore biologico. Rinunciano agli imballi, riusano i contenitori, ac-
quistano il prodotto sfuso ogni volta che è possibile. Tutto questo da un lato ri-
duce l'acquisto d'impulso e dall'altro aiuta a riscoprire la tipicità di produzioni ai
margini e la loro storia legata al territorio.
G.A.S.


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