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Numero 4 del 2010

Svelate


Foto: Svelate
PAGINA 20

Testi pagina 20

aprile 2010 noidonne20
“Fatta costruire per sé una casa chedal Palatino andava fino all'Esqui-
lino, dapprima la chiamò 'transitoria',
poi quando un incendio la distrusse, la
fece ricostruire e la chiamò 'aurea'…Il
soffitto dei saloni per i banchetti era a
tasselli di avorio mobili e perforati, in
modo da poter spargere fiori e profumi
sui convitati. Il principale di questi sa-
loni era rotondo e girava su se stesso
tutto il giorno, continuamente, come la
terra”.
A scriverlo è Svetonio in 'Vite dei Ce-
sari'. Si riferisce ovviamente a Nerone e
alla Domus Aurea. Dunque, perfino
una sala da pranzo rotonda che ruota-
va su se stessa. Possibile?!
A sottrarla dalla sfera dell'iperbolico
e del fantastico, uno scavo ancora in
corso sul Palatino. "Abbiamo deciso di
fare questo scavo per motivi di tutela
della conservazione, cioè di salvaguar-
dia e consolidamento di questa terrazza
sul Palatino che presentava problemi
statici e idrogeologici, perché questo è
un angolo tutto imbibito di acqua. Non
pensavamo assolutamente di trovare
quello che abbiamo trovato, ossia pro-
prio i resti della cenatio rotante di Ne-
rone, di cui parlano le fonti antiche",
spiega l'archeologa Antonietta Tomei,
direttrice di un settore importante della
Soprintendenza Speciale dei Beni ar-
cheologici di Roma, come quello del Fo-
ro Romano e Palatino, indicando la
pendice sul Palatino che affaccia sull'o-
dierna valle del Colosseo.
"Anche in zone come il Palatino vi
possono essere delle aree misteriose e
ancora sconosciute. Lei - continua la di-
rettrice indicando l'archeologa francese
Françoise Villedieu - che è una grandis-
sima esperta di scavi sul Palatino, par-
ticolarmente nella zona del ritrovamen-
to, dopo aver scavato qui per quindici
anni, credeva di
avere un quadro
abbastanza com-
pleto di questa ter-
razza".
Lei, peraltro una
studiosa di profilo
internazionale, che
si divide tra Roma
e Marsiglia, descri-
ve con competenza
e passione le fasi
del ritrovamento a
cui sta lavorando
fin dall'inizio.
"Abbiamo co-
minciato a scavare
a fine giugno 2009,
e abbiamo fatto tantissimo. Vanno lo-
dati particolarmente gli operai che han-
no lavorato con noi, non senza difficol-
tà tecniche, e che hanno condiviso il no-
stro entusiasmo per questa scoperta in-
credibile, la cui datazione è neroniana,
posteriore all'incendio del 64, anteriore
ai Flavi".
Quello che è stato trovato è una co-
struzione circolare che misura sedici
metri di diametro e circa dodici metri di
altezza. Al centro vi è un pilone, an-
ch'esso di pianta circolare, di quattro
metri di diametro. Il pilone e il muro pe-
riferico, anch'esso piuttosto robusto vi-
sto che ha uno spessore di più di due
metri, sono collegati tramite due serie di
otto archi poste una alla sommità, l'al-
tra a metà altezza. L'insieme, ossia il pi-
lone, gli archi e il muro perimetrale, crea
un disegno che ricorda quello di una
ruota. Come siete arrivate a collegare
questa struttura alla cenatio? "La strut-
tura colpisce per la sua robustezza. Os-
servazioni fatte all'interno, soprattutto
l'assenza di tracce di decorazione sui
muri, lasciavano pensare che questa
fosse una struttura unicamente di servi-
zio, e che lo spazio nobile, fruibile, do-
vesse essere sopra, dove invece non vi
sono tracce di costruzione. Inoltre ab-
biamo trovato sia tracce di cavità sferi-
che, che fanno pensare ad un sistema
ruotante, che di un qualcosa che po-
trebbe essere un perno centrale. Tutte
queste caratteristiche suggeriscono che
si possa trattare della base di quella sa-
la da pranzo ruotante del palazzo di
Nerone, descritta da Svetonio", risponde
la dottoressa Françoise Villedieu . Come
immaginate che fosse, realmente, l'am-
biente sovrastante? "A questo punto,
noi immaginiamo che sopra questa spe-
cie di torre fosse sistemato un pavimen-
to di legno, poi rivestito di marmo, op-
pure di mosaico, fissato sul perno cen-
trale, azionato probabilmente da un si-
stema che utilizzava l'acqua, che girava
al di sopra del pilone", conclude.
Insomma una struttura circolare, leg-
gera, impreziosita da decorazioni, che
poggiava su un pilone che doveva esse-
Scavi al femminile
Roma, Domus Aurea
Ivana Zomparelli
Antonietta Tomei Françoise Villedieu


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