Numero 10 del 2012
Futura: Il domani che è tra noi / 2
Testi pagina 48
DI AUTODIFESA
ALCUNE REGOLE BASE PER NON FARSI DEL MALE
di Paola Lanzon
ono personalmente favorevole ai corsi
di autodifesa. Ho organizzato il primo
nel i996, lanciato da un convegno sui temi
della violenza, con la presenza sempre
stimolante di Lidia Menapace. Da allora ogni
tanto ripropongo una formula che negli anni
risulta quella che maggiormente risponde
alle richieste di sicurezza delle donne. È
però un corso impegnativo per chi orga-
nizza, per chi insegna e per chi partecipa.
Perché? Prima di tutto perché non esiste
tecnica, gesto, disciplina miracolosa in gra-
do di insegnare a chiunque le mitiche
"quattro mosse†salvavita. Diffidate sem-
pre di chi promette di insegnarvi in una
manciata di lezioni ad abbattere fisicamente
un bruto. Le tecniche miracolose non esi-
stono. Esistono al contrario atteggiamen-
ti, precauzioni, comportamenti, informa-
zioni in grado di prevenire, evitare o go-
vernare eventuali situazioni di pericolo.
Questo si può insegnare e quindi imparare.
Un corso di autodifesa deve quindi educa-
re a mantenere la nostra sicurezza, sia dal
punto di vista fisico che culturale e socia-
Ie. Per questo motivo io inserisco sempre
oltre alla sezione fisico/sportiva, che ov-
viamente impegna la metà del monte ore
complessivo, anche una buona parte di in-
terventi di alcuni esperti ed esperte: psi-
cologa, avvocata, forze dell'ordine, medico
di pronto soccorso, esperte di centri anti-
violenza. Questa formula di corso mi per-
mette di sviluppare con appropriatezza il
concetto di sicurezza personale, in un'ac-
cezione larga che tiene in considerazione
la persona inserita nel contesto in cui vive
ed in cui il principio generale è la consa-
pevolezza di sé, del proprio corpo, dei pro-
pri diritti, e delle caratteristiche dell' am-
biente che ci circonda. È quindi un corso
che, con queste caratteristiche, non può du-
rare meno di due mesi e mezzo con un im-
pegno di due volte alla settima per due ore
ogni incontro. Questo tipo di percorso lascia
però un segno: è come imparare a guida-
R IIISP
spodpedufli
re la macchina ola bicicletta: all'inizio ci sen-
te tutte un po' Calimero, goffe e imbrana-
te, ma alla fine le competenze acquisite di-
ventano parte di noi e non ci lasciano più.
PICCOLO TEST DI AUTODIFESA
Quando torni la sera tardi e vai alla porta di casa hai già in
mano le chiavi o ti ritrovi al buio e sola in strada immersa
nella tua borsa gigante a cercarle?
Quando cammini per la strada ti domandi mai chi hai intorno
a te? Ti soffermi nell'osservazione di chi ti circonda?
Provi un senso di fastidio quando le persone che ti parlano si
avvicina troppo?
Ti accorgi e reagisci quando hai qualcuno
alle spalle?
Ti sentiresti in grado di infilare con cattiveria un dito in un
occhio ad un uomo che vuole aggredirti?
Se la risposta a queste domande conta una prevalenza di no,
forse hai bisogno di un corso di autodifesa
LE SPESE STRAORDINARIE:
UN MOTIVO DI LITIGIO
di Simona Napolitani
In sede di separazione e divorzio si prevede sempre che le spese straordinarie, che si identifi—
SENTIAMO L’AVVOCATA
cano con le scolastiche, sportive, mediche e ricreative, vengano divise al 50% tra i genitori. Que-
sta regolamentazione da’ adito ad un frequente conflitto tra genitori separatiTali scelte prima
dovrebbero essere decise congiuntamente, poi pagate insieme. Accade, invece, nei fatti che le difficoltà relazionali della cop-
pia genitoriale impediscono non solo di decidere insieme (che tipo di scuola pubblica o privata, che tipo di cura medica, quale
professionista, quale struttura assistenziale, ecc. ecc), ma anche di partecipare congiuntamente alle spese. La madre, in ge-
nere genitore convivente con i figli e destinataria del pagamento di spettanza del padre (pari al 50% della spesa straordi—
naria), non riceve quasi mai iI contributo, con gravissime difficoltà di gestione delle spese e con ovvii pregiudizi peri figli.
Sarebbe più facile, nei casi di accesa conflittualità e di manifesta inadempienza del genitore a corrispondere iI 50% delle spese
straordinarie di sua spettanza, che i Giudici determinassero una quota fissa di assegno di mantenimento più elevata, che com-
prenda anche una somma da destinare alle spese mediche, sportive, scolastiche e ricreative, omettendo la dizione di ripar—
tizione al 50% tra i genitori.
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noidonne I ottobre I 2012