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Numero 10 del 2012

Futura: Il domani che è tra noi / 2


Foto: Futura: Il domani che è tra noi / 2
PAGINA 14

Testi pagina 14

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di Alida Castelli

MAI DONNE,
SOLE ED ANZIANE

econdo l'ISTAT - e secondo i centri di ricerca euro-
S pei - una famiglia composta da due persone con un

reddito inferiore a 1.011 euro al mese è considerata
sotto la soglia di povertà relativa.
Nel nostro Paese ormai oltre undici famiglie su cento sono
in questa condizione e per cinque famiglie su cento si
parla di povertà assoluta.
Del resto anche nella percezione individuale, per chi vuole
vedere, questa condizione la si percepisce, se ne sente par-
lare, e sembra passato un secolo da quando ci sentivamo
ripetere che ristoranti e aeroporti erano pieni. Se due per-
sone vivono, con fatica, con poco più di 1.000 euro al
mese (i poveri relativi) che dire di chi vive con meno? Che
dire di tutte quelle e quelli che vivono con la metà?
Allora andiamo a vedere chi sono, su cento persone, quelle
che vivono con circa 500 euro al mese.
|| gruppo più numeroso a livello europeo e nazionale sono
i single, iI 25%, e tra questi sappiamo bene che la stra-
grande maggioranza sono donne per lo più disoccupate o
con lavori precari, condizioni che si trasformano con il
tempo In pensioni da fame. Infatti il gruppo altrettanto po-
vero in coppia è solo il 9,4%. Le donne sono il 16,1%: il dop-
pio degli uomini. Ma su tutti avanza il gruppo degli over 65,
che rappresenta quasi il 40% dei poveri in assoluto.
Insomma essere donna sola ed anziana è una condizione
che frequentemente si accompagna con la povertà asso-
luta, che non è soltanto povertà materiale perché è asso-
ciata alla difficoltà di accedere ai servizi, alla cultura, alle
cure mediche.
Se a questo si accompagnano altre condizioni sfavorevoli,
quali il fatto di vivere al sud piuttosto che al nord del
Paese, si aggiungono ulteriori svantaggi. Insomma svan-
taggio di Genere, di Generazione e Geografico. Proprio a
queste tre “G" viene dedicata dalla Casa Internazionale
delle Donne di Roma (4 ottobre) una giornata di studio e
di confronto per creare un’attenzione, una consapevo-
lezza ed un allarme su questi temi. Se pensiamo anche che
in una città come Roma le persone che vivono sole sono
diventate, secondo il Censis, il 44% della popolazione re-
sidente, e visti i dati sopra riportati, credo che parlare di
sociale e di famiglie a Roma richieda uno sforzo e un'at-
tenzione assolutamente inediti.
I futuri contendenti alla poltrona di Sindaco della Capitale
nelle elezioni amministrative del 2013 sono avvisati: e noi
non staremo solo a guardare.

noidonne | ottobre | 2012

CONTRO
LA VIOLENZA

Rapporto dell'Osservatorio sulle vittime di violenza e i
loro bambini della Provincia di Roma (a cura di France-
sca Deriu, Ed FrancoAngeli)

Dal 2008 al 2010 le donne seguite dai Centri Solidea sono
raddoppiate, oltre 6000 sono stati i contatti telefonici,
si conferma la prevalenza della violenza domestica as-
sociata a violenze sui minori i
che sono testimoni involonta-
ri. Questi sono alcuni dei dati ri-
portati nel primo Rapporto re-
datto dall’Osservatorio pro-
mosso da Solidea, studio che
non si ferma alla descrizione
statistica del fenomeno, ma
“allarga l'orizzonte a una ri-
flessione più ampia sul quoti-
diano lavoro di accompagna-
mento, sostegno e promozione
delle vittime di violenza dei
Centri della rete Solidea, sui
nodi normativi, sullo stalking, sulle buone prassi di fron-
teggiamento della violenza sui minori". Il nodo della pre-
venzione è affrontato attraverso la discussione di un mo-
dello di intervento sui comportamenti aggressivi degli
adolescenti in alcune scuole di Roma e provincia.

Acum \I\ Fammi Dcml

Contro
la violenza

I Ruppflnu dell'Oman morir)
xuui- \immc di violenza
e I lum bambini
della I’rm mcm a. Romei





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una piena autonomia. Per consentire un altro spazio di pas-
saggio abbiamo aperto una casa della semi-autonomia nel
Comune di Ariccia, dove possono rimanere per altri 5 o 6
mesi con una condivisione delle spese con Solidea e il C0-
mune che pagano l’affitto e le utenze. Molte volte succede
che le donne si organizzano attività insieme, continuano il
loro percorso aiutandosi a Vicenda. Nel VII Municipio stia-
mo per aprire un’altra casa della semi-autonomia”.
Quante sono, in questo momento le donne e i bambini
presso le strutture di Solidea? “Sono circa 50 tra donne
e bambini. Ma c’è una lista di attesa perché la situazione
è davvero drammatica e mentre aumenta la richiesta di-
minuiscono i fondi stanziati e i Centri chiudono. A pro-
posito di bambini, vorrei sottolineare che nei Centri ci
sono laboratori ludico-pedagogici in cui si punta a far
elaborare ai piccoli le situazioni di violenza che hanno
visto e vissuto e a ricostruire la relazione tra madre e fi-
glio”. Quante donne ha visto riprendersi la propria vita?
“ESSO/0 delle donne che passano dai Centri ce la fa. Se
lo vogliono davvero, ci riescono. Ma bisogna rispettare i
tempi di ciascuna, alcune tornano due o tre volte. Le
porte devono rimanere aperte: non ci si rende conto che
con pochi fondi e con tanta passione si possono dare ri-
sposte decisive per la salute e la libertà. E per salvare,
davvero, tante vite umane”. I


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