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Numero 10 del 2012

Futura: Il domani che è tra noi / 2


Foto: Futura: Il domani che è tra noi / 2
PAGINA 10

Testi pagina 10

n.0. —

PARLIAMO DI BIOETICA

LEGGE 40:

n.0. A

n.0. A

luisella Battaglia
Istituto Italiano di Bioetica
www.istitutobioetica.0rg

SOLENNE E MERITATA

BOCCIATURA

a legge 40 ha ricevuto una so-
lenne e meritata bocciatura an-
che da parte della Corte euro-
pea dei diritti umani di Stra-
sburgo. Prendendo in esame il caso del—
l’impossibilità per una coppia fertile,
ma portatrice sana di fibrosi cistica, di ac-

LA CORTE EUROPEA
DEI DIRITTI UMANI DI
STRASBURGO HA
CONDANNATO LA

cedere alla diagnosi pre impianto degli LEGGE SULLA
embrioni, si rileva come la legge, nella sua F E C O N DAZ I O N E
attuale formulazione, VÌOlÌ il diritto al I‘Ì- AS S I STITA PE RC H É
spetto della vita prlvata e familiare del co—

VIOLA IL DIRITTO AL

niugi e come sia incoerente con un’altra
legge del nostro stato che consente
l’aborto terapeutico in presenza di gra-
vi anomalie genetiche nel nascituro.

Gli argomenti sono entrambi di gran-
de rilievo etico e giuridico e dovrebbero
sollecitare la nostra riflessione. Se l’in-

coerenza del nostro sistema legislativo è così palese da esi-
gere interventi immediati, altrettanto urgente è la revisio—

ne dell’impianto complessivo della legge di cui vie-
ne colpito in breccia uno dei punti più controver-
si, quello che consente l’accesso alla procreazione as—
sistita solo nei casi di sterilità documentata e non ri-
solvibile terapeuticamente, negandolo alle coppie ‘a
rischio’, portatrici di malattie genetiche trasmissibili
al concepito. Quali le ragioni di tale divieto? Leg-
giamo le linee guida della legge 40: “È proibita ogni
diagnosi pre impianto con finalità eugenetiche, os—
sia di selezione e miglioramento della razza”. Oggi
ci sono alcune parole - eugenetica è una fra queste
- che evocano immediatamente i fantasmi del pas-
sato, di quel fondo oscuro da cui la nostra epoca vuo-
le allontanarsi come da una memoria insostenibile.
Può essere comodo evadere da un dilemma mora—
le ricorrendo ad un’espressione che blocca imme-
diatamente ogni discorso: in campo bioetico, come

si vede, tale espediente è fin troppo impiegato. Praticare
un esame genetico dell’embrione significherebbe dunque

noidonne | ottobre | 2012

RISPETTO DELLA VITA
PRIVATA E FAMILIARE
DEI CONIUGI

SI PREFERISCE
IL PROIBIZIONISMO
ALLE REGOLE
CHE DISTINGUONO

imboccare una china che porta diretta-
mente ad Auschwitz e ai campi di ster—
minio. Certo, la scienza e la tecnologia
come tutte le imprese umane sono sem-
pre ‘a rischio’: non se ne esce, tuttavia,
profetizzando pericolosi piani inclinati,
la cosiddetta reductio ad Hitlerum. Di
qui l’evocazione degli spettri del nazismo
e dell’eugenetica, come se garantire un
figlio dalle malattie genetiche e pianifi-
care a freddo una razza di superuomi—
ni facendo incrociare gli esemplari fem-
minili e maschili più avvenenti, fosse la
stessa operazione.

Poco importa a questa logica davvero to-
talitaria conoscere le ragioni che spin-
gono una coppia portatrice di malattie
genetiche a chiedere tale esame. La ri-

chiesta, si obietterà, è comunque da respingere perché apri-
rebbe la porta alla ‘medicina dei desideri’, al supermarket

genetico, ai bambini su 0r-
dinazione, etc. Ancora una
volta, anziché intraprende—
re il cammino paziente e
difficile delle regole che,
ponendo limiti, distingua-
no il lecito dall’illecito, fa-

IL LECITO cendo appello al discerni-

, mento e alla responsabilità

DALL ILLECITO individuale, si preferisce
FACENDO APPELLO quel proibizionismo di cui
ALLA la legge 40 è un esempio

t clamoroso. Sarebbe vano,
RESPONSABILITA pertanto, aggiungere che
INDIVIDUALE la richiesta della coppia ri—

guarda solo patologie di
comprovata gravità in vista

di un obiettivo eticamente fondato: una procreazione con-
sapevole e responsabile, basata sulle conoscenze oggi di-

n.0.


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