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Numero 10 del 2012

Futura: Il domani che è tra noi / 2


Foto: Futura: Il domani che è tra noi / 2
PAGINA 12

Testi pagina 12

INTRECCI

SOLIDEA

CONTRASTO ALLA VIOLENZA A 360°

È una Istituzione (prima e unica del genere in Italia) che combatte la violenza
contro le donne con interventi integrati. Ci spiega in che modo la Presidente

di SOLIDEA, Maria Grazia Passuello

aria Grazia Passuello, Presidente e motore
di SOLIDEA, ci racconta la genesi di
un’esperienza positiva e tutta al femmi-
nile avviata nel 2004 con la delibera del-
la Provincia di Roma per la costituzione della prima
e unica Istituzione di genere femminile e solidarietà
attivata in Italia per contrastare la violenza contro le
donne. “Le strutture di partenza erano due Centri a
Roma e uno a Valmontone. Da lì abbiamo iniziato la
costruzione di una rete operativa pronta all’accoglienza
delle donne e a sostenere quelle che intendono intra-
prendere un percorso di uscita dalla dimensione del

dolore. Solidea si è dotata di un piano di azione teso i; i 1

a prevenire e contrastare il fenomeno della violenza di
genere oltre che a dare sostegno nella fase critica, ap-
proccio che fa la differenza rispetto agli interventi cen-
trati solo sulla riparazione del danno, per evitare un as-
sistenzialismo fine a se stesso”. La forza di Solidea è nel-
la capacità operativa quotidiana della rete. “La donna
viene direttamente ai Centri antiviolenza oppure tele-
fona: la disponibilità è 24 ore su 24. A volte le segna-
lazioni arrivano dal Pronto Soccorso, oppure attraver-
so le forze dell’ordine. NeI Centro la donna trova in-
nanzitutto altre donne pronte all’ascolto: sono opera-
trici di associazioni di donne che non hanno un atteg-
giamento giudicante. Se lo richiede, può essere ospitata.
L’accoglienza è importantissima: sono donne annien-
tate, che hanno subito violenze יִsiche, psicologiche, eco-
nomiche e sessuali anche per anni (prevalentemente nel-
le mura domestiche) e che magari non riescono a par-
lare. Vivere in tale dimensione diventa per loro parte
integrante della vita e, negando l’evidenza a se stesse,

si negano anche la possibilità di chiedere aiuto a parenti e
amici. Il comportamento violento non è più riconosciuto
come tale e si pensa che la situazione potrà cambiare. Abi-
tuate a relazioni prevaricanti, da noi trovano rispetto per il
loro dolore e anche per i loro silenzi, trovano disponibili-
tà e sostegno. Questo in una prima fase, poi per ciascuna
si costruisce un progetto individuale, ma è importante an-
che il gruppo per riacquistare fiducia: è molto salutare ve-
dere che altre lavorano e che cominciano a progettare il loro
futuro. Questo è un grande incoraggiamento, una spinta for-
te. Non obblighiamo le donne a denunciare l’uomo violento,

noidonne | ottobre | 2012



Soיִdea

ismuzmue
di genere femminile

esoiidarìeia

di Tiziana Bartolini

diciamo che possono farlo,
che c’è il gratuito patrocinio
sostenuto da un pull di av-
vocate e che la Provincia
con Solidea si costituisce
’ parte civile. In questo modo
la donna, se denuncia, non
z è lasciata sola”. Per tutto
i questo non bastano i Cen-
tri, ma occorrono sinergie
larghe. “Elaborare il pro-
getto di uscita dalla Violen-
za presuppone l’esistenza di
una rete con altre istituzio-
ni (Municipi, Comuni, nidi,
scuole ecc) con le quali c’è una corsia
preferenziale, ad esempio per garantire
l’inserimento scolastico dei bambini
ospitati presso i nostri centri, oppure con
la ASL per la tutela della salute della
donna e dei יִgli. Per le straniere ci sono
le Ambasciate... insomma abbiamo
costruito molti legami. La forza di un
Centro sta nella capacità di fare un la-
voro individuale e di tenere relazioni con
una rete di soggetti che concorrono, se
necessario, ad entrare in azione per dare
risposte ai bisogni speciיִci di ciascuna”.
Il lavoro di tessitura è costante, quindi,
e probabilmente non facile considerando
le diversità di approccio di ciascun
soggetto. “C’era persino chi negava
che ci fossero donne vittime di Violenza, poi con la forma-
zione sono stati messi in grado di ‘leggerla’, molti operatori
hanno ammesso che, semplicemente, non la ‘vedevano’. Poi
ci sono diversi momenti di veriיִca: è una macchina collaudata
e sempre rimessa a punto. Recentemente abbiamo stipulato
un protocollo con il Tribunale ordinario di Roma, il Tribunale
per i Minorenni, il Tribunale Penale, la Questura di Roma,
la Prefettura di Roma, i1 Comune di Roma , l’Associazio-
ne Differenza Donna ed alcune realtà ospedaliere, proprio
per avere la possibilità di intervene ai meglio. Del resto se
in questi anni il numero delle donne che si sono rivolte ai


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