Numero 5 del 2012
Mamme nel Terzo Millennio
Testi pagina 48
E INTERIORE
di Paola Lanzon
LE DONNE, LE ARTI MARZIALI
E IL CONCETTO DI MITEZZA
e arti marziali sono un grande ter-
L reno di prova e di pratica personale
per le donne. Ambiente storica-
mente maschile per cultura e in passato
per percentuale di praticanti (oggi sono
ormai molte le donne che praticano), ca-
ratterizzato dall'uso dell'aggressività , che
nella concezione diffusa è un aspetto
“cattivo" della personalità , e comunque
G una qualità considerata maschile. Ma se
proviamo a sostituire il termine aggressi-
vità con il termine “forza interiore", forse
disegnano un ambiente culturale in cui
ogni donna può immaginare di potersi in-
serire. “ Le arti marziali sono il frutto della
, , QUANDO LA FORZA
tradizione di una Sapienza antica, che ri-
chiama all'immaginario europeo qualcosa
che l'Europa odierna ha smarrito, ma non
dimenticato: I'archetipo del Cavaliere a
cavallo, unito alla propria spada da legami
spirituali, la bellezza di un modello di esi-
stenza completamente alternativo al-
l'edonismo dominante, sostanziato da
rigore (in primis verso se stessi), delica-
tezza, forza ed armonia†(da “L'etica e i|
bushido" di Mario Polia). Le donne che
praticano arti marziali sperimentano una
grande opportunità di crescita personale.
È una grande occasione quella di mettere
alla prova il nostro fisico mediamente più
minuto rispetto a quello degli uomini, in
allenamenti rigorosamente misti durante
il quale il cuore, l'intelligenza, la sensibi-
@UISP
spodpeflufli
lità , l'istinto valgono più della forza fisica.
Si allena il corpo per allenare la mente
alla forza e alla mitezza, intesa come
quella forza interiore che rende l’animo
sereno e forte allo stesso tempo. Ciò che
vive il nostro corpo diventa sempre parte
di noi. Questo le donne lo sanno molto
bene dalla storia dei tempi.
J ..
SENTIAMO L'AWOCATA
SEIGENHÙRHJHGANO
IN PRESENZA DEI FIGLI
di Simona Napolitani
Un comportamento violento assunto alla presenza dei figli o un prolungato clima di tensione fami-
liare hanno profonde ricadute sui minori. || legislatore si è espresso al riguardo ed ha previsto che
quando la condotta di uno o entrambi i genitori appare pregiudizievole al figlio, il Giudice può anche disporre l’allontanamento di
lui dalla residenza familiare ovvero l’allontanamento del genitore o convivente che maltratta o abusa dei figli. llTribunale dei Minori
di Roma, uniformandosi a quanto previsto dal nostro Codice Civile, in un procedimento in cui sono stati accertati episodi di violenza
del padre in danno della madre, ha deciso che "questi elementi provano la prolungata esposizione dei minori ad un grave pregiu-
dizio, derivante dai/assistere ad episodi di aggressione ripetuta da parte dei marito in danno dei/a loro madre..." ed ha ordinato al
padre di allontanarsi immediatamente dalla casa familiare.
L'interesse che si spera possa essere oggetto di sempre maggiore attenzione da parte della Giurisprudenza riguarda ovviamente i
minori e come quest’ultimi debbano essere tutelati anche dal solo assistere alla violenza tra i genitori. In tal caso il danno profondo
che deriva ai figli minori e che può segnare la loro vita futura deriva dal fatto di essere stati â€testimoni di violenzaâ€.
Scrivi a: simonanapolitani@Iibero.it
noidonne | maggio | 2012