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Numero 5 del 2012

Mamme nel Terzo Millennio


Foto: Mamme nel Terzo Millennio
PAGINA 45

Testi pagina 45

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le, avverte che la gravidanza non è la
strada giusta e che gli adulti, dal can—
x“ to loro, devono offrire altri strumen-
I i ti”. Dunque la gravidanza come atto
di ribellione: siamo così lontani dagli
anni Settanta, quando la ribellione con-
. sisteva nel lottare per la legge sul-
, l’aborto? Forse, o forse non tanto, se
pensiamo che il film è stato vietato,
solo nel nostro Paese, ai minori di 14
anni per gli elementi di “estrema tra—
sgressione” che vi sarebbero presenti (spinelli, guida e gra-
vidanza ‘spericolata’). “Crediamo che il film non sia stato
ben capito — commentano le registe — e ci sembra strano che
questa censura sia avvenuta in un Paese in cui il Presidente
del Consiglio si e fatto ‘regalare’ una minorenne per il com-
pleanno; è chiaro che c’è sempre una responsabilità nel par—
lare di questi argomenti ma accusarci di ‘apologia della gra-
vidanza collettiva’ ci è sembrato davvero assurdo. Nello scri-
vere la sceneggiatura siamo state molto attente ed abbia—
mo scelto un finale non troppo positivo, per non creare miti
o emulazioni in questo senso, ma neppure troppo negati-
vo, perché comunque nascono dei bambini e perché la vi—
talità delle adolescenti è incontenibile. La frase finale del
film lo dice: on peut rien contre une יִlle qui réve”. Pre-
mio Speciale della Giuria al 29° Torino Film Festival (ex—
aequo), prodotto da Denis Freyd, il produttore dei fratel-
li Dardenne, il film si appoggia ai corpi flessuosi ed ai dol-
ci Volti di attrici giovanissime, fra cui Louise Grinberg (La
classe), Roxane Duran (Il nastro bianco) e Esther Garrel
(L’Apollonide — Souvenirs de 1a Maison C1056).







RIFF 2012:



La sezione dei documentari e dei diritti umani del RIFF-Rome
Independent Film Festival, quest'anno all'XI edizione, ha visto
protagoniste molte donne registe, in particolare straniere ma
non solo, con pellicole di ambiti molto diversi, ove singoli o grup-
pi si oppongono a violenza, guerra, povertà e discriminazio-
L‘” ne sociale, o all'indiffe-

‘ renza ed omologazione in
- ogni campo della vita ci-
vile, attraverso l'arte e
l'attivismo creativo, pro-
muovendo pratiche di re-
sistenza pacifica, equità e
sviluppo, senza perdere la
speranza in un futuro mi-
gliore. Fra i titoli italiani, presentati alla casa del Cinema di Roma,
grande successo ha ottenuto “Melkam Zena" (Buone Notizie),
debutto alla regia della brava attrice Valentina Carnelutti, rac-
conto del lavoro svolto dall’ONG Action Aid nella poverissima
zona rurale di Ankober in Etiopia. Tante le documentariste del-
le opere internazionali (presen-
tate al Nuovo Cinema Aquila):
sul fronte europeo Yasmina Adi,
con “Here we drown A/gerians -
October 77’”, 1967 (lci on noie /es
a/gériens - 77 octobre 1967) ”( Fran-
cia), che racconta con immagini di repertorio e testimonian-
ze la manifestazione pacifica del 17 ottobre 1961, repressa con
violenza dalla polizia, quando migliaia di algerini residenti a
Parigi e dintorni marciarono per protestare contro il coprifuoco
imposto loro dalle autorità francesi; Gabriè’lle Provaas e Rob
Schròder con “Meet the Fokkens”(The Netherlands), affresco
sulla vita di Louise e Martine Fokkens due gemelle che per ol-
tre 40 anni hanno lavorato come prostitute nel quartiere a luci
rosse di Amsterdam, fondando un sindacato informale; Betti-
na Borgfeld e David Bernet, registi di “Raising Resistance”(Ger-
mania/Svizzera), sulla lotta dei campesinos del Paraguay con-
tro l'aggressiva e massiccia espansione di produzioni di soia
geneticamente modificata nel Paese. Dal mondo extraeuro-
peo:“Cu/tures of Resistance"(USA), di Iara Lee, sul viaggio in-
trapreso dalla regista in un mondo segnato dal conflitto e sul-
l'incontro con persone che lottano pacificamente per un
cambiamento: dai monaci non-violenti in Birmania, ai musici-
sti del Brasile che trasformano fucili in chitarre, fino ai cam-
pi Palestinesi in Libano, dove musica, cinema e fotografia dan-
no voce a quelli che ne sono privi; “Broken Memory, Shining
Dust”(lndia), di Nilosree Biswas, sulle donne del Kashmir che,
'in attesa' dei loro cari dispersi negli ultimidue decenni a cau-
sa dei conflitti nella valle del Kashmir, hanno costituito un mo-
vimento di resistenza, trasformando rabbia ed impotenza in
speranza e determinazione; “G/r/s 0f Hope (Umudun Kizlarl)"
(Turchia), di Aysegul Selenga Taskent (presente al RIFF), girato
a Van, nella Turchia dell'Est, che ritrae la lotta contro l'anal-
fabetismo di molte ragazze (tra le donne quasi il 45%) che cer-
cano di ottenere un’istruzione, malgrado l'opposizione dei fra-
telli ed altri ostacoli, aiutate dalle Ong e dal Governo.



Roma
Independent
Film Festival

RIFF Awards



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