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Numero 5 del 2012

Mamme nel Terzo Millennio


Foto: Mamme nel Terzo Millennio
PAGINA 32

Testi pagina 32

EEE_
MIZGIN,

che lotta
anche
per l’identità

di Luisa Morgantini

Tra le violenze del nazionalismo
turco contro il popolo curdo

e le imposizioni della cultura
patriarcale, l’associazione Se11's
aiuta le donne

uando Mizgin entra in una stanza
è una ventata di aria pura e hai su— ‘
bito voglia di sorriderle. Capelli ,
neri, ricci, truccata con discrezio-
ne. m che ha cura di sé. Mentre parla cer—
ca di spostare una borsa per la palestra (dice ,
che ci andrà non appena finito il nostro in- '
contro). Si veste con uno stile molto perso—
nale, usa stoffe e disegni tradizionali, trasformandone il
taglio e i colori. Ha 33 anni, non è sposata, non così con-
sueto in Kurdistan, dove, malgrado la legge turca permetta
il matrimonio solo dopo il compimento dei 18 anni, ra-
gazze perfino dodicenni sono costrette a sposarsi con per-
sone molto più adulte. Era successo, quando aveva 15 anni,
anche a Leyla Zana, dieci anni di carcere, simbolo per le
donne curde di ribellarsi e praticare la propria libertà.
Mizgin dirige un associazione di donne che si occupa tra
altro di aiutare le giovani e le donne a liberarsi da un si-
stema patriarcale che malgrado le battaglie condotte dai
movimenti delle donne e dai partiti democratici curdi, è
radicato non solo nei villaggi, ma anche nelle città dove
i curdi sono stati costretti dalla repressione dell’esercito
e della polizia curda a sfollare. Tra l’89 e il ‘99 sono più
di 3.400 i Villaggi cancellati e quattromilionicinquecen-
tomila gli sfollati.
Mizgin dice molto chiaramente (come le algerine e le pa—
lestinesi), “noi lottiamo per la nostra libertà di popolo, qui
in siamo in catene, hanno tentato in ogni modo di sop-

noidonne | maggio | 2012





primere la nostra identità, migliaia di Villaggi rasi al suo—
lo, milioni di sfollati e di profughi, la nostra lingua vie-
tata in pubblico, ogni matti-
na a scuola si continua a
giurare fedeltà ed a ringra-
ziare di essere nati turchi, ma
noi lottiamo per liberarci
dal dominio nazionalista tur-
co e allo stesso tempo dal-
l’oppressione di una cultura
che non si riesce a liberare di
un sistema patriarcale, che ci
vede sfruttate e relegate ne—
gli spazi privati, siamo fem-
_ ministe e la nostra lotta è co-
" mune con le femministe tur-
che e le donne di tutto il mondo”.
L’associazione, 5611s, è composta da 65 donne, tra le fon-
datrici, nel 2002, donne eX—detenute politiche, che aveva—
no passato anni della loro gioventù nelle prigioni turche per
aver aderito al Pkk, il partito di Abdullah Ocalan, in totale
isolamento da ormai 12 anni nel carcere di Imrali.
Mizgin, racconta che dopo la vittoria alle elezioni conseguita
. dai curdi che hanno avuto 36 parla-
mentari eletti, la repressione del go—
verno Erdogan e caduta come una
, scure su tutte le persone attive nei mo-
vimenti “hanno arrestato sindaci,
parlamentari, attivisti per i diritti
umani, la nostra associazione è stata
, . decimata, da 65 socie siamo adesso
solo 32 le altre sono state arrestate, molte di loro senza nes-
sun processo e capi di 1mputazione, altre invece con 1’ ac-
cusa di essere terroriste. Sono più di settemila i curdi arre—
stati dal 2009. Eppure il nostro lavoro è alla luce del sole,
cerchiamo di educare le donne a credere in se stesse, a li-
berarsi dalla dipendenza economica e ad imparare un me—
stiere, a non accettare la violenza domestica o il matrimo-
nio combinato, abbiamo dei centri per ospitare le donne che
subiscono violenza e proteggerle, cerchiamo di renderle con—
sapevoli del loro diritto alla salute, alla cultura, al lavoro. Il
tasso di suicidi qui è di undici volte più alto di quello tur-
co o della media internazionale. Nelle famiglie povere, la mag—
gioranza tra i curdi, si manda a scuola il figlio maschio e non
la ragazza. Abbiamo aperto laboratori di oreficeria, abiti,
sciarpe, tappeti, ma è difficile trovare un mercato. Contia—
mo sulle nostre forze, non ci fermeranno, le nuove gene-
razioni di donne hanno più coscienza dei loro diritti. Voi
Europei siete quelli che parlate di diritti, ma ci lasciate soli,
eppure ci sono migliaia di curdi in Europa che chiedono giu-
stizia, non li sentite?” I


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