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Numero 10 del 2012

Futura: Il domani che è tra noi / 2


Foto: Futura: Il domani che è tra noi / 2
PAGINA 39

Testi pagina 39

L’Europa delle donne

Federica Di Satiri)»:

II \IiiIinI.



DONNE D'EUROPA,
ANCORA (TROPPO) DISCRIMINATE

È una lunga storia che inizia nel 1957 con
il Trattato di Roma - con l'art. 119 dedica-
to alla parità di retribuzione - e che pro-
segue con le direttive comunitarie degli
anni Settanta e con il dibattito per l'af-
fermazione di una cultura di parità nei Pae-
si europei. “II Parlamento europeo è di-
ventato una delle arene privilegiate per la
rivendicazione dei diritti delle donne, con-
tribuendo all'evoluzione della politica di
pari opportunità ben oltre la dimensione
lavorativa"poiché ha costituito “un punto
di riferimento" grazie al quale le rivendi-
cazioni femminili hanno avuto maggiore
forza. “L’Europa delle donne" di Federica
Di Sarcina, dottore di ricerca in Storia del
federalismo e dell’unità europea (Siena) è
uno studio rigoroso che offre una “lettu-
ra originale" di una importante questione
ancora aperta dell'Europa a ventisette in
quanto “le donne continuano a muoversi
in una società ancora avversa alla presenza
femminile, in condizioni di parità con gli uo-
mini, sia sul mercato del lavoro che nelle
istanze rappresentative". La permanenza
del ’soffitto di cristallo' è rilevata accanto
alla debolezza delle norme in materia di
conciliazione e di condivisione, fattori che
contribuiscono ad alimentare una “cultu-
ra familistica” ancora molto diffusa nei vari
Paesi dell’UE. I| quadro tracciato spiega le
ragioni della crescente “femminilizzazio-
ne della povertà" in Europa, in netto con-
trasto con gli obiettivi stabiliti dalla
CEE/UE, “primo fra tutti il miglioramento
delle condizioni di vita e di lavoro". I ‘col-
pevoli' sono gli stati membri sia per il re-
cepimento normativo sia per la concreta
attuazione. Indispensabile, osserva l'au-
trice, un ruolo forte dell'UE “in un setto-
re centrale per l'affermazione della citta-
dinanza europea... e di ulteriore progres-
so del percorso di integrazione".

Federica Di Sarcina
L'EUROPA DELLE DONNE
Ed il Mulino, pagg 357, euro 26,00

PROTAGONISTE

DI TANTE STORIE, CHIUSE

Anche storie di donne nell’ultimo ro-
manzo di Clara Sereni “Una storia chiu-
sa", romanzo corale in cui il lettore può
scegliere il percorso che sente più vici-
no alla sua sensibilità e alla sua espe-
rienza di vita. In un affresco umanissi-
mo di una casa di riposo per anziani, si
intrecciano storie personali con la Sto-
ria che “marchia” vite già vissute, ma
non per questo meno ricche e proble-
matiche, e vite ancora in mezzo al gua-
do della quotidianità. Come già ne "Le
merendanze”, le protagoniste femminili
sono quelle che di fronte alla vita che
sta per chiuderti la porta in faccia e che
te la chiude, comunque, tutti i giorni, rie-
scono attraverso minuscoli spiragli, a ri-
costruire il senso di una semplice, ri-
trovata solidarietà di fronte alle disillu-
sioni della Storia recente, che tenta di
ridurci a monàdi. Ancora una volta, le
donne sono portatrici di progettualità,
di cultura di vita, costruita senza cla-
mori, nel quotidiano. Sereni, con la sua
squisitezza stilistica, con il suo carico di
esperienze e umanità, presenta, fra i
tanti personaggi, una galleria di donne,
ciascuna col suo fardello di vita passa-
ta e presente, che le rende diverse in un
caleidoscopio di differenti età ed espe-
rienze e pur sempre con un “quid” di ge-
nere chele accomuna. C'è Giovanna che
può essere considerata la voce narrante,
un ex magistrato, costretta a vivere
come una clandestina nella casa di ri-
poso, perché a rischio (...). Olga ha
perduto il figlio in una delle tanta stra-
gi che hanno costellato la nostra Storia,
si è costruita un suo personale calen-
dario in cui i giorni non sono scanditi dai
santi ma dagli attentati e dalle stragi (...).
È casuale che proprio a Olga e all’ex par-
tigiano Carlo, nel giorno in cui si spo-
sano, sia affidato il compito di contri-
buire ad abbattere le pareti delle mo-
nadi, a far rinascere un sia pur timido
senso di speranza solidale? C’è poi la
“vandaosiris” del gruppo, Virginia, che
trascorre i suoi ultimi anni con la testa
volta all'indietro, al tempo in cui è sta-

ta corteggiata e amata da uomini im-
portanti. Ha creduto che per una don-
na contasse solo la bellezza, il succes-
so nel mondo dei lustrini. Ora, perduta
in questi suoi ricordi, non osa confessare
neanche a se stessa, fra un bicchiere di
champagne e un gioiello, di essere sta-
ta semplicemente usata. E Margherita,
Eugenia, Ouintilia: ciascuna a suo modo



donna segnata dalla Storia, come la gio-
vane Marta che si riscopre donna nel
momento in cui riscopre la solidarietà.
C'è Claudia, l'assistente sociale, che la
sua vita la vive dentro e fuori, ma dove
sta la differenza? (...). In questo mondo
disincantato di donne giovani e di quel-
le che non Io sono più, suona emble-
matica la riflessione conclusiva di Gio-
vanna, durante la festa per il matrimo-
nio di Olga e Carlo: “Un'armonia che non
reggerà, è fatta di niente. Ma intanto de-
cido di starci dentro, di essere parte an-
ch'io, per adesso, finché ce la faccio, con
la disperata speranza che tempi migliori
possano arrivare. Prima o poi".
Tommasina Soraci

La versione integrale dell'articolo è su:
http://www.noid0nne.org/artico|0.php?|D=O4120

Clara Sereni
UNA STORIA CHIUSA
Ed Rizzoli, pagg 360, euro 19,00

noidonne | ottobre | 2012 37
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