Numero 5 del 2012
Mamme nel Terzo Millennio
Testi pagina 34
domande sul sacrificio degli affetti familiari (il marito Mi—
chael Aris è morto nel 1999 senza avere il permesso di ve-
derla un’ultima volta). In
uno degli incontri che ho
avuto con lei mi ha detto:
“Se fossi stata un uomo
nessuno si sarebbe pre—
occupato della mia fami-
glia, eppure Mandela o
Gandhi sono stati costretti
alle stesse privazioniâ€.
Dopo ventuno anni di
dura repressione tutto sta
cambiando in Birmania. Il
merito va a questa donna
divenuta simbolo delle
speranze di libertà di un
intero popolo. Ad inne-
scare il cambiamento è
stato però un uomo dell’ex regime, sulla cui fede demo-
cratica nessuno avrebbe scommesso. Si tratta del presi-
dente Thein Sein, insediatosi a capo del primo governo
civile dopo 50 anni e vincitore delle elezioni truccate del
novembre 2010. Invece l’ex generale ha stupito il mon-
Senato / Una mozione
per la Birmania
È una mozione che “incrocia la storia" quel—
la approvata in Senato lo scorso 12 aprile,
secondo la senatrice Albertina Soliani che
la presentò, prima firmataria, due mesi pri-
ma delle elezioni poi vinte dal partito di
Aung San Suu Kyi. Intensificare gli scam-
bi diplomatici ed ' rapporti politici con il Go-
verno e con i rappresentanti politici, in par-
ticolare con Aung San Suu Kyi, sostenere
la necessità de corsolidamento e del-
l'accelerazione del p"ocesso democratico
e l'affermazione di un vero Stato di diritto,
liberazione di tu ti i p"igionieri politici, so—
stenere in sede euro aea ed internaziona—
le la sospensiore de le sanzioni. Sono gli
impegni del Parlamento italiano che ac—
compagneranno nela prossima visita in
Birmania i rapp’esentanti del nostro Go—
verno. Del resto l'attenzione del Senato per
quel paese in questi anni non è mai man—
cata. “Infatti abbiamo costituito l'associa—
zione interparlamen are 'Amici della Bir—
mania'— ha osservato Soliani presentando
la mozione — e abbiamo seguito sempre con
attenzione la vicenda di quel popolo, pren—
noidonne | maggio | 2012
dendo posizione sulla grave violazione
dei diritti umani nel Myanmar, sulle con—
dizioni di vita del premio Nobel per la pace
Aung San Suu Kyi, nonché sulla necessi—
tà della sua liberazione e della scarcera—
zione dei prigionieri politici". Insieme alla
soddisfazione c'è ora la massima atten—
zione verso un cambiamento che è appe—
na iniziato. "Qui sta la svolta — sottol'nea So—
liani —. Il presidente del Governo del Myan—
mar, Thein Sein [che ha aperto la fase ri—
formatrice] e Aung San Suu Kyi [cre con la
sua resistenza ha tenuto aperta la pro—
spettiva della democrazia in Bi"mania]
hanno avviato un dialogo per le riforme. È
questo dialogo che noi dobbiarro e vo—
gliamo incoraggiare. Siamo di fronte ad una
nuova fase cui tutti i Paesi guardano con
grande attenzione: dagli Stati bniti, al—
l'Unione europea, all'Asia. La Birmania è
un Paese strategico tra la Cina, l' ndia e il
Sud—est asiatico e la sua evoluzione de—
mocratica può costituire un grande fatto—
re di cambiamento". NelZDM la Birmania
assumerà la presidenza dell'ASEAN [l'As—
sociazione delle Nazioni dell'Asia sudo—
rientale], fatto che aggiunge complessitÃ
e rischi alla delicata situazione. “La re—
sponsabilità sulle spalle di Thein Sein e
do: liberazione della maggior parte dei prigionieri poli—
tici, cancellazione della censura per i media, diritto di ma-
nifestare, dialogo con le
oppresse minoranze etni—
che, libere elezioni supple-
tive con la vittoria dei de-
mocratici. Ora, come dice la
“Signoraâ€, inizia una nuova
era, quella di una difficile e
delicata transizione demo—
cratica. Al potere c’è anco-
ra Thein Sein, ma anche i
reazionari legati alla vec—
chia guardia dell’esercito
che potrebbero essere ten-
tati di rimettere indietro le
lancette della storia. La Bir-
mania ha immensi problemi
come una povertà endemi—
ca e trovare la soluzione al problema etnico, così come af-
frontare le riforme democratiche. Ma al centro della scena
c’e ora la “Ladyâ€, forte del suo carisma e del sostegno po—
polare. La Birmania, grazie a questa donna, potrebbe fi-
nalmente uscire da un incubo durato 65 anni. I
Aung San Suu Kyi è enorme e il popolo bir—
mano vive con trepidazione e speranza l'at—
tesa delle riforme". L'impegno dell'Italia nel
sostenere questo processo è da sempre di
primo livello, avendo l'Unione europea
scelto Piero Fassino, dal 2007, come inviato
speciale per il Myanmar. "Se questo è il
tempo del dialogo internazionale e della
cooperazione politica nei confronti del
Myanmar, allora è tempo di considerare
concretamente la possibilità di sospende—
re e procedere al definitivo superamento
delle sanzioni esistenti, soprattutto nelle
parti che colpiscono la popolazione, stre—
mata da anni di povertà e sofferenza". Nel—
la dignità di questa leader e del suo popolo,
che della richiesta di democrazia hanno fat—
to una ragione di vita pagando prezzi al—
tissimi, Albertina Soliani ha rilevato un
esempio per la nostra democrazia “così af—
faticata, così indebolita, che conosce più
spesso la banalità che l'eroismo". Della po—
litica Aung San Suu Kyi ha vissuto "il sa—
crificio non il privilegio, il rigore non il las—
sismo, la dignità non la volgarità " e per So—
liani aver seguito questo percorso negli anni
è stato "nello stesso tempo un dolore e un
balsamo, mentre scorrevano i giorni tristi
della nostra democrazia".