Numero 10 del 2012
Futura: Il domani che è tra noi / 2
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maggior parte delle agenzie pubblicitarie nell’UE si
sono date un codice etico, e quelle moldave dovrebbero
fare altrettantoâ€, afferma Ms. Violeta Neubauer, rap-
presentante della Commissione europea contro la di-
scriminazione delle donne: “...è piuttosto difficile san-
zionare chi viola questi principi, perché il settore priva-
to è un’entità autonoma. Tuttavia, con una buona legge
contro le discriminazioni, il governo potrebbe rendere le
aziende più responsabiliâ€.
L’assenza nel paese di una legge anti-discriminazione ha
consentito anche, con vari pretesti, che fossero licenziare
IL GRUPPO DI LAVORO ALL'ONU
I| 31 maggio 2012 un grup-
po di esperti alle dipen-
denze delle Nazioni Unite
ha chiesto pubblicamente
alle autorità moldave di
rafforzare i meccanismi
istituzionali e finanziari
per garantire l'attuazione .
coerente ed efficace del
quadro giuridico in mate-
ria di parità tra uomini e
donne. Questo gruppo di
esperti ravvisa, ad esem-
pio, ostacoli nell’applica-
zione corretta della legge
sui casi di violenza domestica. La pioniera in questa
materia, Eleonora Zielinska, ha sostenuto che in Mol-
davia c'è un pregiudizio generale su come sono per-
seguitati e sanzionati i reati di stupro e altri reati sem-
pre a sfondo sessuale. Ha richiamato, inoltre, l'at-
tenzione sulle preferenze dei datori di lavoro di que-
sto paese ad assumere donne senza familiari e sot-
to i 45 anni, sull'esistenza di un divario salariale tra
uomini e donne e su vari casi di licenziamento ille-
gittimo legati a gravidanze.
Ms. Kamala Chandrakirana ha esortato il g0-
verno moldavo a condurre un monitoraggio perio-
dico e rivedere le misure speciali che devono
essere assunte per superare la sotto-rappresen-
tanza delle donne in posizioni decisionali: "Alla
luce della situazione economica della Moldavia, è
deplorevole che le pratiche discriminatorie con-
tinuino ad essere perpetuate, impedendo la parte-
cipazione piena e paritaria delle donne nel
mercato del lavoro". Il gruppo di esperti presen-
terà le proprie conclusioni e raccomandazioni fi-
nali in una Relazione, che sarà consegnata nel
giugno 2013 al Consiglio per i diritti umani delle
Nazioni Unite.
lavoratrici in stato di gravidanza. Queste donne sono
considerate dalle imprese un fardello. Per loro niente
flessibilità di condizioni di lavoro o congedi di maternitÃ
(previsti dalle leggi sul lavoro a partire dal sesto mese di
gravidanza), ma rischio di licenziamento, nonostante lo
Stato incoraggi la natalità . Un sondaggio su “donne e uo-
mini nel mercato del lavoroâ€, effettuato dal Centro na—
zionale per l’informazione e gli studi sulle questioni
femminili, ha evidenziato che alcune giovani donne ave-
vano riferito di non
essere state assunte
perché giovani madri
o per non
. escluso il desiderio di
avere un figlio. Il 3 o/o
delle intervistate ave-
vano dichiarato di es-
sere state licenziate a
causa del loro stato di
gravidanza. Il 27% avevano sostenuto che i datori di la-
voro consideravano le donne manovalanza a basso costo.
Eppure, dice l’avvocata Doina Ioana Straisteanu, le leggi
sul lavoro prevedono la tutela delle donne incinte, che
hanno diritto ad adeguate condizioni di lavoro: “Il datore
di lavoro deve assicurare la tutela della salute della donna
e la lavoratrice non può essere licenziata a causa della gra-
vidanzaâ€. L’Agenzia statale per il lavoro ha testimoniato
che in molti casi le donne raccontano di non essere state
assunte perché hanno figli piccoli o che i datori di lavoro
si rifiutano di pagare il congedo di maternità . Ala Supac,
direttrice dell’Agenzia statale per il lavoro, sostiene che
documentare le discriminazioni sul lavoro è difficile. I da-
aver
iolenla în familie
Vini—non în 0.
noidonne | ottobre | 2012 Z9