Numero 10 del 2012
Futura: Il domani che è tra noi / 2
Testi pagina 28
REDAZIONALE
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Emilia-Romagna
UN PATTO INTERGENERAZIONALE
PER VINCERE LASFIDA DEI DIRITTI
di Roberta Mori, presidente Commissione regionale per la paritÃ
a fase storica che stiamo viven-
do richiede politica, quella con
la P maiuscola. Altrimenti la cri-
si economica, sociale e valo-
riale in atto non potrà avere al-
tro che uno sbocco funesto per la de-
mocrazia ed il sistema dei diritti. I pro-
blemi che investono i cittadini hanno una
dimensione molto vasta e profonda e ad
essi va trovata una risposta, efï¬cace ora,
ma che guardi anche avanti, alle nuove
generazioni. Occorre insomma, per l’Ita-
lia e l’Europa, una coerente azione ri-
formatrice che coniughi rigore e cresci-
ta in un quadro certo di valori, in nome di una giustizia
sociale non più rinviabile e duratura. Questo impegno
deve essere serio, concreto e percepibile su lavoro, ugua-
glianza, legalità , sapere, sviluppo sostenibile, diritti esi-
gibili, innovazione e responsabilità .
Le prime a fare le spese di un’inerzia della politica sa-
rebbero, come sempre, le donne. L’impoverimento del
welfare ha già colpito duramente le opportunità e i ser-
vizi necessari ad un’occupazione femminile in linea con
l’Europa e ad una conciliazione praticabile. Se invece
della sua riqualiï¬cazione prevalesse — in nome del “rI
gorismo†finanziario — lo smantellamento del welfare
tout court, si tornerebbe ad una condizione anteguerra e
alla subalternità di fatto della donna nella società . Con
buona pace di decenni di battaglie che hanno saputo
unire le forze migliori e portato a conquiste civili e sociali
irrinunciabili, che dobbiamo consegnare rafforzate alle
donne - e agli uomini - di domani. Con buona pace del
ruolo attivo delle donne nella conquista della parità , con-
tro tutte le discriminazioni, per la persona in quanto sog-
getto portatore di diritti. Ricordiamoci sempre che non vi
è qualità di vita di una comunità né convivenza, senza il
contributo delle donne.
È dunque il tempo di riprendere la batta-
glia politica peri diritti, ricominciando a
progettare il Noi. Il messaggio è: ognuno
di noi ce la farà se sapremo, insieme, met-
tere l’esperienza storica al servizio delle
nuove esigenze di cittadinanza. Per vin-
cere questa battaglia è necessario pro-
porre un patto intergenerazionale. Al-
l’opposto del pensiero escludente, che
sottrae e divide, abbiamo bisogno del
pensiero che include, porta a sintesi e
sposta in avanti la linea delle opportu-
nità per tutti. Il pensiero inclusivo si inte-
gra ad un linguaggio diverso da quello
imperante, che anche nelle parole sappia essere all’al-
tezza della sfida. Tra le prime vi è la parola “rispettoâ€,
come presupposto di costruzione di una modernità che
leghi passato e futuro, rispondente alle aspettative at-
traverso un ritrovato legame tra vecchie e nuove genera-
zioni, entrambe consapevoli che solo insieme si progre-
disce. Ritengo dunque assai mortiï¬cante e inadeguato il
dibattito su chi è ancora utile 0 no alla società , su chi si
può abbandonare, su chi non conta più: la mia espe-
rienza di amministratrice locale mi ha insegnato che la ric-
chezza delle nostre comunità sta proprio nell’aver saputo
armonizzare la convivenza di tutti valorizzando le speci-
ï¬cità di ognuno. Giovani e meno giovani, portatori di una
dialettica vivace stimolata dalla fresca energia degli uni
e ispirata dalla solida maturità degli altri. Le donne, in
questo senso, possono essere le grandi tessitrici di un’im-
maginaria staffetta che porti il testimone in avanti. Sem-
pre le donne possono rappresentare la svolta di contra-
sto ad una deriva che colpisce i più deboli, perché da
sempre hanno subito le conseguenze della marginalità .
Lavoriamo ad una forte alleanza civica tra le generazioni
che, unita ad una politica consapevole, saprà determinare
il cambiamento necessario.