Numero 10 del 2012
Futura: Il domani che è tra noi / 2
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centri di Solidea è aumentato del 51%, non vuol dire che
è cresciuta la violenza ma è il segno che le donne hanno ac-
quisito fiducia in noi, che gli operatori sono credibili, che
siamo sulla strada giusta. Segnalo che in un incontro pub-
blico rappresentanti delle Nazioni Unite hanno sottolineato
che il nostro modello organizzativo è esportabile poiché è
quello che dovrebbero fare gli Stati per contrastare la vio-
lenza di genereâ€. In questa sua lunga esperienza che idea
si è fatta degli uomini violenti, come si percepiscono? “L’uo-
CARTA DEI SERVIZI (ESTRATTO)
Solidea opera su tre diversi piani:
0 Gestisce la complessità degli interventi che la
Provincia di Roma attua per dare risposte concrete
al fenomeno della violenza alle donne, ai problemi
di emarginazione, di contrazione dei servizi e di
difficoltà nel lavoro;
0 Valorizza la cultura di parità maturata in anni
di impegno sociale in cui ha sviluppato un
patrimonio di capacità e di saperi da raccogliere,
promuovere e ampliare;
° Interviene per tessere rapporti internazionali
fra donne di paesi e continenti diversi; nel villaggio
globale nessuno può più pensare che sia
sufficiente una stanza tutta per sé.
Più in particolare Solidea è impegnata a:
0 Svolgere campagne di prevenzione attraverso
informazione, formazione, seminari, convegni,
incontri internazionali, interventi nelle scuole per
sensibilizzare alla parità fra uomo e donna;
0 Agevolare il reinserimento sociale e lavorativo
delle donne in difficoltà attraverso una politica che
metta insieme bisogni e risorse;
0 Attivare una rete “rosa" in collaborazione coni
Comuni e la Regione con l'obiettivo di mettere in
relazione tutte le realtà delle donne del territorio;
0 Dare vita ad una rete interna alla Provincia per
implementare i servizi necessari al benessere
femminile e promuovere i luoghi delle donne
valorizzandone le attività .
Sede: Via Angelo Bargoni, 8 - scala B - piano 7 - int 14
(00153 Roma) - solidea®provincia.roma.it - tel 06 67664830
www.so|idead0nne.it
m0 violento non ha la consapevolezza di esserlo, pensa che
sia normale picchiare la donna perché non ha un altro modo
di relazionarsi. E una modalità che passa in famiglia e che
contagia i figliâ€. Prevenzione, dunque, è la parola chiave che
può costruire nuove modalità di relazione e anche salvare
tante donne. “E fondamentale partire dalle scuole, dove fac-
ciamo un lavoro sulle emozioni e sulle relazioni. Abbiamo
riscontrato che tra le maggiori cause scatenanti della violenza
ci sono le difficoltà a gestire i conflitti, l’incapacità a rico-
noscere le ragioni dell’altro, c’è un’idea distorta nei rapporti
tra i sessi, basata sul possesso. Ma se si dialoga, i ragazzi ac-
quisiscono consapevolezza dei comportamenti violenti. Lo
abbiamo verificato anche con questionari in entrata e in usci-
ta. Riscontriamo tra i giovani una grande solitudine e, pur-
troppo, l’assenza della famiglia si aggiunge all’inadeguatezza
della scuola nel suo ruolo educativoâ€. L’Osservatorio pro-
vinciale è l’ultima ‘creatura’ di Solidea, attivato nel 2006 in
collaborazione con la facoltà di Scienze Statistiche del-
l’Università La Sapienza di Roma per misurare i risultati di
questo complesso e delicato lavoro, per monitorare nuovi
bisogni e calibrare gli interventi rispetto alle mutate espres-
sioni della violenza, come è il caso delle donne Vittime di
tratta, delle violenze sulle lesbiche o dello stalking. Infatti
le richieste di ricovero e assistenza aumentano - arrivano an-
che da altre regioni - perché le strutture sono poche rispetto
alle necessità . “Le donne nei Centri possono essere ospitate
A SCUOLA
DI GENERE
Esperienze di prevenzione della violenza di genere rea-
lizzate nelle scuole superiori (a cura di Maria Grazia
Passuello e Valeria Longo Ed FrancoAngeIi)
II libro riporta gli esiti del progetto che ha interessato
alcune scuole medie superiori di Roma e Provincia dal
2005 al 2009, coinvolgendo
Ie/i ragazze/i, il corpo inse-
gnanti, i genitori e gli Enti Lo-
cali. All'esperienza sul campo
(calibrata in base alle specifi-
cità territoriali) e alla stesura
del libro hanno collaborato
varie associazioni sommini-
strando questionari e orga-
nizzando incontri di avvio e
seminari conclusivi per la re-
stituzione dei risultati del pro-
getto. Nelle considerazioni
finali si rileva che l’ampio spa-
zio dato ai protagonisti/ra-
gazze/i e alle loro emozioni ha lasciato emergere
“I'ambivalente desiderio di sperimentarsi in un rapporto
a due" accanto alla “voglia, spesso mascherata e con-
traddittoria, degli adolescenti di sentirsi accolti con un
atteggiamento non giudicante e la sorpresa di poter es-
sere interamente se stessi anche a scuolaâ€.
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5 o 6 mesi , oppure completano l’anno se i bambini vanno
a scuola. In questo periodo facciamo orientamento al lavoro
ma non sempre le donne riescono a raggiungere rapidamente
noidonne | ottobre | 2012
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