Numero 11 del 2012
Futura: Il domani che è tra noi / 3
Testi pagina 47
ETAVOLA
ETRADIZIÙNI
C1.
U) di Paola Drtensi
e vi piace scoprire le infinite to-
S nalità dell'avana, del giallo e del
marrone... mettete in un cestino
la frutta secca che il tardo autunno e
l'inverno regalano: doni della natura,
simboli imperdibili dell'inverno e delle
festività natalizie, anche sotto forma
di dolci come panpepato o pangiallo.
Castagne, mandorle e noci, nocciole e
pinoli, pistacchi e noccioline. Questi ul-
timi compagni d’aperitivo tutto l'anno.
Un guscio duro e legnoso, se togliamo
le castagne, su cui soffermarci a parte
per la ricchezza della loro personalità .
Strumento insostituibile è lo schiac-
cianoci, normalmente con le possibi-
lità di aprire frutti dal calibro diverso.
Godiamo delle noci in primis, senza
sensi di colpa, da quando siamo state
informate che non solo non fanno
male ma che, anzi, mangiarne un paio
al giorno può favorire la produzione
del colesterolo buono. Un motivo in
più per gustarle lentamente, una len-
tezza che va iniziata dall‘atto di
schiacciarle e non solo per mante-
nerle integre ma per giovarci dei loro
gusci interi che nel tempo a genera-
zioni di bambini hanno dato il gusto di
avere due barchette da far navigare
nel lavandino. Che dire poi delle noc-
ciole - o nocchie - che rappresentano il
più fascinoso bacio che la cioccolata
ci abbia donato e che sono l’ingre-
La frutta secca
e le sue v1rtu
diente segreto della Nutella. Impossi-
bile sorvolare sulle mandorle dolci o
amare. Sgusciate, o no, si impongono
perla loro bontà , così come sono, o se
diventano latte o pasta che produce
dolci e quella frutta martorana di cui
l'arte pasticcera Siciliana è regina.
Frutta che per la bellezza delle forme
e per le migliaia di calorie che ci offre
non prevede fortunatamente un con-
sumo esagerato. E i pistacchi? Am-
miccano mostrando il verde unico del
loro frutto e ci attraggono inesorabili,
godibili senza alcuna difficoltà . È Na-
tale poi che tutti insieme si confon-
dono fra zucchero e chiara d'uovo
innestando una rincorsa alla scelta del
torrone preferito: alle mandorle, alle
nocciole, al pistacchio o alle noci... tur-
binio di golosità e piacere che ci av-
volge. Come dimenticare i pinoli così
difficili da estrarre interi dal guscio ma
essenziali per dolci e innumerevoli
salse partendo dal pesto o dalla pi-
gnolata. Ancora non possiamo sorvo-
lare sulla frutta seccata al sole o al
forno come preparavano un tempo le
contadine dopo aver fatto il pane. AI-
bicocche e prugne, fichi e uvetta, dat-
teri e banane, tanto per citare la più
famosa. Si sa la frutta “seccata" ha un
valore energetico incredibile per la
concentrazione di zucchero dopo la
disidratazione e occorre moderarne
l’uso. Delle castagne promettiamo di
parlare specificatamente in un pros-
simo numero ma a loro dedichiamo
una delle nostre ricette, per altro c0-
piata da un 'NOI DONNE' del 1944. Per
accennare ancora a doti collegate alla
frutta secca ricordiamo gli olii che se
ne traggono e, ancora, come il legno
di castagno o di noce siano fra i più
pregiati in falegnameria. Chiudiamo
con una notazione precisa e che ci ri-
guarda tutte: è un noce, per l'esat-
tezza, il grande noce di Benevento
l’albero attorno al quale la leggenda
vuole si svolgesse il Sabba delle stre-
ghe e per questo brindiamo con un
sorso di nocino, fatto con noci acerbe
che andrebbero raccolte la notte del
24 giugno...!
RICETTE
CASTAGNACCIO
(ricetta tratta da ‘Noi Donne’ del novembre
1944)
Stemperate in acqua farina di casta-
gne fino ad ottenere una pastella
senza grumi. Aggiungete una presina
di sale, 200gr di fichi secchi a pezzetti,
100gr di noci sminuzzate, la scorza
grattugiata di un limone e, se lo avete,
due cucchiaiate d'olio. Ungete una
tortiera, versatevi la miscela e cuocete
al forno.
noidonne | novembre—dicembre | 2012 45