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Numero 11 del 2012

Futura: Il domani che è tra noi / 3


Foto: Futura: Il domani che è tra noi / 3
PAGINA 19

Testi pagina 19

Yao Adjoua Alphonsine

Paese, avendo censito 188 associazioni in
tutta Italia, la maggior parte delle quali (96)
di tipo multietnico (composte da donne pro-
venienti da diversi paesi o realtà miste con
native e migranti) e con picchi di presenze in
Emilia Romagna (61 associazioni), Lombardia
(28 associazioni) e Lazio (27 associazioni).
“Le donne possono e devono diventare le
protagoniste autorevoli dell'Italia della con-
vivenza per superare un clima culturale che
è stato impregnato di ostilità verso gli immigrati
da quegli 'imprenditori della paura' che hanno
creato Io stereotipo dell'immigrato usurpatore
di lavoro, casa e servizi sociali” ha dichiarato
Livia Turco, Presidente della Fondazione
Nilde lotti. Ecco, quindi, i| senso del melograno:
simbolo della multiculturalità (perché è un
frutto originario dell'Asia sud-occidentale e
presente da epoca preistorica nell'area costiera

del Mediterraneo) e di fertilità e produttività.
Mirela Macovei, Giuseppina Casarin e
Yao Adjoua Alphonsine hanno ricevuto il
Premio Melograno per la civile convi-
venza. Mirela Macovei ha 28 anni ed è in
Italia da 8. Di origine romena, è la presidente
della Cooperativa sociale neWhope, una sar-
toria etnica nata nel 2004 a Caserta. “Dedico
il premio, che ci da forza per resistere e ci in-
coraggia ad andare avanti, alle ragazze e alle
volontarie. Siamo in 3 con contratto lavoro e
poi ci sono le ragazze che vivono nella comu-
nità di Casa Rut, anche italiane, che fanno
formazione e addestramento al lavoro". Ven-
dono delle graziose borse e altri manufatti,
oltre che nella rete di chi le conosce, anche
attraverso il sito www.associazionerut.it. Giu-
seppina Casarin vanta una vasta compe-
tenza musicale e la sua attività ha raccolto

testimonianze e canzoni di donne emigranti
di ieri e di oggi. Conduce e coordina i| coro
multietnico di Venezia ’Voci dal mondo'. Yao
Adjoua Alphonsine ha 39 anni e dalla Costa
d'Avorio, dove si è laureata in giurisprudenza,





l'utilizzo del legame sociale, attraverso Io scambio di conoscenza,
di comunità di destino e di apertura alla speranza che nel momento
che è condivisa ha portato alla restituzione del credito. || modello
è stato applicato nella sua essenza solo all’interno dei progetti
Grameen e in alcuni realizzati in Italia dal nostro Osservatorio
sulla Microfinanza. Numeri piccoli, perché non siamo assecondati
né dalle banche né da quelle strutture che si “occupano" della
difficoltà sociale. || clima è sperimentale e stiamo lavorando per
consolidare il percorso fatto fin qui. I dispositivi tentati fin qui per
colmare il gap tra la filosofia Grameen e quella delle banche tradi-
zionali sono svariati, certo è che laddove c'è un impegno della re-
lazionalità il risultato c'è a tutto tondo.

Che ruolo può qiocare il Microcredito per favorire
nuovi modelli di lavoro possibili?

Per definizione valorizza l’artigianato, l'impresa individuale,
ravviva in un certo senso l'archeologia del lavoro, di cui abbiamo
un gran bisogno. Penso a tutte le forme di attenzione all'ambiente,
tipo KmO, di cura delle persone, di conoscenza, formazione,
etc.. dove l'obiettivo non è più e solo il profitto ma è mettere al
centro l'uomo. || futuro esige una crescita basata non solo nella

è arrivata in Italia 4 anni or sono. È operatrice
socio sanitaria in una cooperativa e lavora
con i disabili in un centro di San Felice Sul Pa-
naro. Le è stato assegnato iI premio speciale
per l’impegno straordinario che ha mostrato
in occasione del terremoto che ha colpito
l'Emilia lo scorso maggio. "Appena arrivata
avevo problemi con la lingua e ho imparato
l’italiano perché è importante comunicare.
Amo iI lavoro che faccio e mi trovo bene,
anche se mi rendo conto chela regione in cui
vivo è molto organizzata. Penso che l'inte-
grazione è un percorso lungo - osserva sag-
giamente Alphonsine - e c’è tanto da fare".
Lei ben rappresenta le donne su cui possiamo
contare per costruire nuove modalità di con-
vivenza, anche perché conta di rimanere in
Italia. “Devo pensare al bene di mia figlia.
Vedo che è ben integrata e penso che non
torneremo a casa."



logica. ma anche nella coscienza, non solo orientando |e azioni,
ma anche scegliendo il loro proposito. L'economia cosciente, o
umanista, differente dall’economia naturale o animale, dovrebbe
trattare la crescita non come il proposito del sistema economico,
bensì come una delle basi dell'economia, in modo che non
provochi disoccupazione; che usi la natura senza depredarla;
che costruisca iI benessere, qualcosa di più che la somma dei
valori dei prodotti creati.

Come creare una “nuova scuola" capace di formare
un nuovo essere umano?

Per esempio, come prevede un mio progetto, insegnando il Mi-
crocredito ai ragazzi, gli ultimi due anni delle superiori prima di
affacciarsi al mondo del lavoro, dell'Università. Per essere autori
o protagonisti di un'economia nuova. Questo principio ha ispirato
inoltre all'Associazione WinWin la creazione di un gioco che
ribalta i criteri della vittoria e del successo: vince non chi razzia
di più, come accade tradizionalmente, ma chi è in grado di
creare situazioni winwin tra i giocatori. Lo scopo del gioco non
è accumulare bottino, ma creare relazioni, costruire legami, e
trovare soluzioni favorevoli a tutti. Creare capitale sociale.



noidonne | novembre—dicembre | 2012 o


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