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Numero 11 del 2012

Futura: Il domani che è tra noi / 3


Foto: Futura: Il domani che è tra noi / 3
PAGINA 42

Testi pagina 42

ELSA MORANTE

‘ x5

l 18 agosto 2012 Elsa Morante avrebbe compiuto 100
anni, se nel novembre 1985 non avesse lasciato il suo
corpo, già stanco di vivere. Due anni prima aveva ten-
tato il suicidio, poco dopo avere scoperto la grave
malattia degenerativa da cui era affetta.
Graziella Bernabò in un bellissimo libro dal titolo La
fiaba estrema. Elsa Morante tra Vita e scrittura ne “osa”
ripercorre in maniera mirabile l’esistenza e l’opera: “esi—
to di una ricerca umana e poetica di una intensità stra-
ordinaria” (p.11).
Elsa Morante (“qualcuno per cui scrivere era stata la
faccenda seria della vita”, la apostrofa Giacomo
De Benedetti) ha scritto romanzi non di evasione
né di impegno, ma belli e, dunque, veri. Nel sag— -..
gio Su] romanzo, lei stessa definisce 1' veri ro—
manzi “il risultato di un supremo impegno m0-
rale” e li contrappone a quelli brutti e, dunque,
falsi che sono “il risultato di una evasione dal pri-
mo e necessario impegno del romanziere, che è la veri-
tà”. Per questo l’opera della Morante può essere letta e
amata solo da chi sa apprezzare la verità delle cose per
come sono, nella loro espressione più autentica: temibi-

4[] noidonne | novembre-dicembre | 2012









di Giovanna Providenti

le, ambigua, intricata e affascinante. Come è la vita.

In tutti i suoi romanzi da Menzogna e sortilegio del 1948,
attraverso L’isola di Arturo (1957), Lo scialle andaluso
(1963), fino al più noto La Storia del 1974 e il più sofferto
e tragico ultimo lavoro Aracoeli del 1982, Morante non
ha mai tradito la disinteressata fedeltà alla ricerca di un’ar-
te universale e vera.

È possibile far coincidere una esperienza umana, di per
se stessa mutevole, limitata dallo spazio e dal tempo, con
qualcosa di valido e duraturo?

È stato possibile per lei. A parte gli ambienti altolocati,
che lei ha imparato ad odiare, in cui l’aveva intro-
dotta suo marito Alberto Moravia, non ha mai avu-

to una vita mondana e non amava frequentare luo—
ghi e persone che non le permettessero di esse-
re se stessa in tutta la sua autenticità. Elsa è sta-
ta una scrittrice esploratrice delle realtà più com—
plesse e più varie della psicologia umana, sperimen-
tate in prima persona (anche attraverso l’uso di droghe, ma
non solo) e tali da suscitare in chi la legge il rivoluzionario
“aumento di vitalità”, che, secondo lei, contraddistingue
un’opera d’arte di valore eterno. Tale idea non è sua origi-
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