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Numero 11 del 2012

Futura: Il domani che è tra noi / 3


Foto: Futura: Il domani che è tra noi / 3
PAGINA 16

Testi pagina 16

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TRA NOI . lLl MIE

PUNTARE SU SOCIETÀ CIVILE, BENI COMUNI E RELAZIONALI SECONDO IL
MODELLO WINWIN E DEL MICROCREDITO. CI SPIEGA COME E PERCHÉ LA

PSICOLO GA LUISA BRUNORI

ffidarsi. Un concetto divenuto quasi incomprensi-
bile. Eppure Iì sta il principio di ogni nascita e di ogni
rinascita. II movimento dell'affidarsi presuppone la
rottura di una securitas iniziale, di una quiete
amorfa dove si è fasciati da una protezione materna
che ci stringe a sé illudendoci sull'unicità e perennità della sua
presenza. Affidarsi dunque all'estraneo, che talora può anche
essere l'avversario, per ritrovare Ia via del ritorno a sé. Affidarsi
per generare relazione, riconoscersi in un comune destino e fi-
darsi.
Questa una delle safeword per salvare la parte buona di quel
matrimonio illuminista fra progresso economico, democrazia,
politica e giustizia sociale, che sta naufragando.
Ne parliamo con la Prof. Luisa Brunori, titolare della cattedra di
Psicologia dei gruppi all'Università di Bologna, che da anni ha
messo il Microcredito al centro dei suoi interessi, studi e progetti
accademici, proprio per la peculiarità di questo strumento di in-
centivare le reti sociali, favorire l'inclusione e fare capitale
sociale. “Si continuano a dare risposte ingannevoli ai bisogni. Si
pensa di compensare, rispondere ai bisogni di legame, affettività,
di “bonds” con gli altri, e tra gli esseri umani attraverso i beni
concreti. Una sorta di compensazione. Una forma di confusione

m noidonne | novembre-dicembre | 2012

di Marina Caleffi

tra gli elementi concreti tangibili e gli elementi intangibili e re-
lazionali che sono quelli di cui ogni essere umano ha un bisogno
fondante e fondativo, sia per Ia creazione di sé e della psiche,
sia per il mantenimento di se stesso. Viviamo in una sorta di
dissonanza cognitiva. L'idea imperante e distorta è quella del-
l'uomo aeconomicus e vorace, fagocitatore di ogni cosa che sia
concreta, senza considerare i bisogni degli aspetti relazionali."

Cosa significa lavorare in un settore che quarda l'uomo
e le sue relazioni cosi da vicino?

Se non vogliamo optare per una crescita combinata con l'esclu-
sione, per un apartheid sociale, la strada da scegliere sarà
quella di riorientare il modello di civiltà, cambiare valori, obiettivi,
mezzi di produzione, gusti di consumo, mentalità predominante
e iI ruolo della tecnologia. Ma non basta. La psicologia ci
racconta di ricerche degli anni ‘40, mi riferisco a René Spitz,
che indicano come i bambini abbandonati nei brefotrofi senza
relazioni stabili con un adulto si lasciassero morire, senza alcun
interesse persino a nutrirsi, andassero in cachessia, come si
usava dire, disorganizzandosi completamente. Le relazioni sono
dunque un potente strumento organizzatore della psiche del-
l'individuo.
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