Numero 11 del 2012
Futura: Il domani che è tra noi / 3
Testi pagina 14
SALUTE ADDIO
bene la materia
Consultorio? Sì, grazie!
Considerazioni logiche e un grido di allarme. La voce di una operatrice che conosce molto
l Rapporto del Ministro della
Salute Renato Balduzzi sull’an-
damento dell’interruzione vo-
lontaria della gravidanza in Ita-
lia conferma quello che chi
lavora nei consultori sa bene da sem-
pre: la presenza dei consultori riduce il
ricorso all’IVG perché aumenta il li-
vello di prevenzione con l’informa-
zione, la somministrazione e il con-
trollo dei sistemi contraccettivi e
perché consente alle donne e alle cop-
pie di prendere coscienza della neces—
sità di tutelare la propria salute e di
scegliere in sicurezza quando e come
avere una gravidanza.
Nonostante il monitoraggio sistema-
tico dei dati confermi anno dopo anno questa realtà e di-
mostri il risparmio — non solo in termini economici — che
un investimento su questi servizi determinerebbe per
tutelare la salute della donna, della coppia, del bam-
bino, i Consultori vengono inspiegabilmente emarginati
all’interno delle Asl e ingiustamente attaccati da pro-
getti legislativi regionali e Piani Famiglia governativi che
ne mettono in discussione il valore e la necessità , attri—
buendo loro valenze ideologiche destituite di qualsiasi
fondamento.
A Roma e nel Lazio è un continuo progettare, e pur-
troppo anche realizzare, chiusure e accorpamenti di sedi
consultoriali da parte delle Asl, non considerando che il
consultorio per definizione deve essere un servizio dif—
fuso capillarmente sul territorio, perché solo così po-
trebbe garantire interventi di “offerta attiva†su tutte le
tematiche relative al Percorso Nascita, alla contracce-
zione, alla salute sessuale e riproduttiva, alla preven-
zione dei tumori femminili. Arrivano continuamente alla
Consulta segnalazioni di utenti preoccupate dalle “vociâ€
che fanno temere la perdita di un riferimento per la sa-
INTRECCI
noidonne | novembre-dicembre | 2012
di Pina Adorno*
lute come il consultorio, la cui presenza
è da tempo diventata significativa nel
proprio quartiere; qualche mese fa ha
riguardato i consultori di via Casilina e
di Via Spencer nella Roma C, poi quelli
di piazza dei Mirti e Via Rubelia della
Roma B, le sedi dei CCFF di piazza Ca—
stellani, di via Salaria e di via Atto Tigri
della Roma A, e adesso C’è grande fer-
mento per la chiusura annunciata di Via
Manfredonia, presidio consultoriale fre-
quentatissimo, nel quale si effettuano
anche le vaccinazioni obbligatorie ai
bambini. Peri cittadini di un quartiere
come Quarticciolo perdere il consulto-
rio di zona significherebbe non avere
nessun riferimento ed essere costretti a
spostarsi in località distanti e difficilmente raggiungibili.
Leggendo la relazione del ministro Balduzzi, così piena
di affermazioni lusinghiere sull’efficacia del modello di
intervento consultoriale, affermazioni che discendono
non dall’opinione del Ministro ma dall’elaborazione dei
dati in possesso del Ministero, viene da chiedersi perché
non se ne traggano le logiche conseguenze e non si dia il
via ad un piano nazionale che porti a regime il numero
dei consultori e la completezza delle équipes, come av-
viene per i medici di base.
Le risorse scarseggiano, lo sappiamo, ma partendo dal
non sopprimere i consultori che esistono e delineando
una direzione di incremento, si potrebbe progressiva-
mente dotare il Paese di una rete completa di consultori
che, come più volte sottolineato - essendo servizi a bassa
soglia e a basso costo - consentirebbero una reale tutela
della salute sessuale e riproduttiva, facilitando gli ac-
cessi delle donne e degli uomini del territorio e gli inter-
venti di “offerta attiva†da parte degli operatori. I
""‘ Presidente della Consulta dei Consultori Familiari di Roma